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Scultura in alabastro di Mario Urbani, Volterra

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Informazioni sull’articolo

Scultura in alabastro progettata e realizzata da Mario Urbani nel 1930, Volterra. Pezzo singolo. Biografia Urbani, Mario, architetto, pittore, artista, (Roma 1885 - Pesaro 1961), SIUSA Mario Urbani studiò alla Scuola di Belle Arti di Roma e frequentò il Corso di Architettura, laureandosi nel 1909. Lavorò per tre anni come disegnatore tecnico nelle Ferrovie dello Stato, poi frequentò la Scuola Superiore di Pittura di Aristide Sartorio, con il quale realizzò, nel 1910-11, alcuni affreschi nella Sala del Parlamento che celebravano la storia d'Italia, i cui bozzetti furono esposti alla Biennale di Venezia del 1909. Negli stessi anni lavorò al fianco di alcuni architetti romani: Bazzani, Calderini, Garroni, Pazzi, Pio Piacentini, Pistrucci e Quaroni, contribuendo alla progettazione dei padiglioni per l'Esposizione Universale di Roma, nel 1911, in occasione del Cinquantenario di Roma. In quell'anno, dopo aver vinto un concorso nazionale, arredò il palazzo di giustizia di Roma ed eseguì anche alcuni affreschi, tuttora esistenti, presso il Viminale e il Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio ispirandosi a De Carolis, artista presente a Roma alla fine dell'Ottocento, inizio Novecento. Poco dopo Urbani iniziò la sua carriera di insegnante a Sant'Angelo in Vado, presso la Scuola d'Arte Zuccari. In questa città realizzò decorazioni tardive - il liberty in un mulino, un monumento ai caduti, una grande lastra di rame per la chiesa di Santa Maria degli Angeli raffigurante una donna in abiti classici, sul modello di figure ideali e ossequiose al gusto lineare di Sartorio. Dal 1913 al 1927 assunse la direzione, oltre all'insegnamento, delle scuole d'arte di Bormio (Sondrio), Napoli e Pesaro dove realizzò, insieme agli allievi, anche opere di decorazione, arredamento e architettura. An He realizzò anche alcune piccole case con decorazioni esterne. Nel 1924, sempre a Pesaro, realizzò i mobili per lo studio dell'avvocato Ferri, il gonfalone della Provincia e la porta della Cassa di Risparmio (vecchia casa Chiaramonti). Nel 1925 ristrutturò l'interno della cappella di San Ubaldo riproducendo lo schema strutturale e lo stile raffinato di un'opera che era stata collocata in quell'ambiente tra il 1910 e il 1920, la Pala di Pesaro di Giovanni Bellini con la sua cimasa. In seguito, insieme a Camerini e G. Benelli, realizzò il garage Benelli in via dell'Annunziata e i mobili per la casa del prof. Lupi. Nell'anno successivo restaurò, con la ricostruzione della maggior parte dei legni e dei dipinti, il soffitto della sala Metaurense dell'ex palazzo ducale di Pesaro. Nel 1927 terminò i bronzi per le teste architettoniche del ponte sul Metauro, formate da quattro pilastri in pietra bianca, decorati agli angoli della base con aquile e, sopra, grandi bracieri. L'opera aveva una funzione celebrativa della battaglia vinta dai Romani nel 207 a.C. sull'esercito di Asdrubale, ricordata da un'epigrafe in latino. Nel 1927 restaurò il palazzo Grifoni (oggi Ridarelli-Nardini) a Sant'Angelo in Vado e poi fu costretto a lasciare Pesaro a causa del suo carattere fiero e indipendente che lo aveva portato a scontrarsi con un rappresentante del regime. Nel 1933 partecipò al secondo concorso nazionale per le porte del duomo di Orvieto e sarebbe risultato vincitore se la giuria non avesse cercato di favorire un altro artista, come rivelò in una lettera a Urbani l'arcidiacono del duomo, mons. Domenico Palazzetti. Il concorso è stato sospeso e i disegni dell'architetto romano sono stati depositati nel museo della cattedrale. Sempre nel 1930 l'artista decora e decora la chiesa di Sabaudia (Latina) con ceramiche raffiguranti una Pietà e le quattordici stazioni della Via Crucis, con forti rilievi plastici e veristi. Per il Comune di Pesaro realizzò anche una tournée raffigurante il maestro Mascagni a cui fu poi affidata l'opera, in rilievo e argento cesellato, in occasione delle rappresentazioni del "Barbiere" e dell'"Iris" da lui dirette nell'agosto del 1931. Nel 1932 partecipa ai concorsi per il Palazzo del Comune e la sede della Camera di Commercio di Pesaro con progetti neorinascimentali. An He restaurò anche la piazza di Volterra, ricostruendo alcune parti architettoniche antiche, ormai perdute, e decorandole con rottami metallici in stile quattrocentesco. Infine iniziò un progetto per un palazzo del mondo e dei continenti, risolto in un edificio centrale collegato ad altri, disposti in cerchi concentrici intorno e collegati al primo con ramificazioni. Questo progetto doveva partecipare a un concorso, poi annullato, per la sede delle Nazioni Unite nel 1947. L'artista si è anche dedicato alla pittura, creando, nel corso della sua vita, autoritratti e ritratti, catturando i personaggi in un atteggiamento romantico e un po' decadente. Con maggior vigore e realismo, rappresentò i suoi compagni alpini al fronte nella guerra del 1915-1918. Si è quindi passati a stilizzare le forme come nell'opera "I quattro cavalieri del mondo" eseguita tra il 1936 e il 1938, che ripete la grandezza e la ieraticità dell'architettura dell'epoca.Il concorso è stato sospeso e i disegni dell'architetto romano sono stati depositati nel museo della cattedrale. Sempre nel 1930 l'artista decora e decora la chiesa di Sabaudia (Latina) con ceramiche raffiguranti una Pietà e le quattordici stazioni della Via Crucis, con forti rilievi plastici e veristi. Per il Comune di Pesaro realizzò anche una tournée raffigurante il maestro Mascagni a cui fu poi affidata l'opera, in rilievo e argento cesellato, in occasione delle rappresentazioni del "Barbiere" e dell'"Iris" da lui dirette nell'agosto del 1931. Nel 1932 partecipa ai concorsi per il Palazzo del Comune e la sede della Camera di Commercio di Pesaro con progetti neorinascimentali. An He restaurò anche la piazza di Volterra, ricostruendo alcune parti architettoniche antiche, ormai perdute, e decorandole con rottami metallici in stile quattrocentesco. Infine iniziò un progetto per un palazzo del mondo e dei continenti, risolto in un edificio centrale collegato ad altri, disposti in cerchi concentrici intorno e collegati al primo con ramificazioni. Questo progetto doveva partecipare a un concorso, poi annullato, per la sede delle Nazioni Unite nel 1947. L'artista si è anche dedicato alla pittura, creando, nel corso della sua vita, autoritratti e ritratti, catturando i personaggi in un atteggiamento romantico e un po' decadente. Con maggior vigore e realismo, rappresentò i suoi compagni alpini al fronte nella guerra del 1915-1918. Si è quindi passati a stilizzare le forme come nell'opera "I quattro cavalieri del mondo" realizzata tra il 1936 e il 1938, che ripropone la grandezza e la ieraticità dell'architettura dell'epoca.
  • Dimensioni:
    Altezza: 30 cm (11,82 in)Larghezza: 15 cm (5,91 in)Profondità: 7 cm (2,76 in)
  • Stile:
    Mid-Century moderno (Del periodo)
  • Materiali e tecniche:
  • Luogo di origine:
  • Periodo:
  • Data di produzione:
    1930
  • Condizioni:
  • Località del venditore:
    Milan, IT
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU2140343614262

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