Un ottimo paesaggio della scuola macchiaiola italiana del 19° secolo, realizzato in plein air
Informazioni sull’articolo
- Creatore:Piero Manzoni (Artista)
- Dimensioni:Altezza: 37,47 cm (14,75 in)Larghezza: 46,99 cm (18,5 in)Profondità: 5,08 cm (2 in)
- Stile:Scuola di Barbizon (Del periodo)
- Materiali e tecniche:
- Luogo di origine:
- Periodo:
- Data di produzione:Circa 1875
- Condizioni:Usura compatibile con l’età e l’utilizzo. Non ci sono restauri apparenti, a parte il fatto che forse è stato pulito in precedenza.
- Località del venditore:Ottawa, CA
- Numero di riferimento:1stDibs: LU2728339125152
Piero Manzoni
Piero Manzoni è nato il 13 luglio 1933 a Soncino, in provincia di Cremona. È cresciuto a Milano, trascorrendo le vacanze estive ad Albissola Marina, in Liguria. Nel 1956, Manzoni fece il suo debutto alla IV Fiera del Castello Sforzesco di Soncino. L'anno successivo partecipa alla mostra "Arte Nucleare" al Museo San Fedele di Milano, dipingendo silhouette antropomorfe e quadri con impronte di oggetti. A partire dall'anno successivo, realizzò i primi Achromes, grandi superfici bianche imbevute di colla e caolino (un'argilla bianca utilizzata nella produzione di ceramiche). Nel 1958 espone insieme a Lucio Fontana ed Enrico Baj e inizia a collaborare con Enrico Castellani e Agostino Bonalumi. Nel 1959 fondò la rivista Azimuth e l'omonima galleria. Lo stile di A. Manzoni diventa sempre più radicale. Va oltre la superficie del quadro e propone una serie di opere provocatorie e insofferenti alla tradizione come le linee disegnate su strisce di carta, arrotolate e chiuse in un tubo di cartone, i corpi d'aria e il respiro dell'artista (palloncini contenenti il respiro di A. Manzoni), le uova scultura autenticate dalle sue impronte digitali e le Magic Bases, piedistalli su cui chiunque potrebbe diventare un'opera d'arte. An He crea anche nuovi Achromes utilizzando i materiali più disparati: dalla fibra di vetro ai pani plastificati, alcuni rigorosamente bianchi, altri in colori fosforescenti. Il 21 luglio 1960, Piero Manzoni presentò una delle performance più famose alla Galleria Azimut di Milano, la Consumazione dell'arte dinamica del pubblico che divora l'arte. L'artista firma con l'impronta del pollice alcune uova sode che vengono consumate sul posto dal pubblico. Nel 1961, alla Galleria La Tartaruga di Roma, Piero Manzoni firmò per la prima volta degli esseri umani, trasformandoli in sculture viventi. Nello stesso anno, mise in vendita le scatole di Merda d'artista realizzate secondo il concetto che la firma dell'artista è in grado da sola di trasformare qualsiasi cosa, anche i rifiuti biologici, in arte. Sulla scia dei più ampi dettami dell'Arte Concettuale, Manzoni individua nell'idea che precede l'opera la vera essenza dell'opera stessa, perché il progetto e la formazione del pensiero sono i veri prodotti artistici, l'opera è solo la traduzione materiale di un discorso e di una riflessione filosofica. A. Manzoni dà il suo personalissimo contributo alla rifondazione del concetto di arte e realtà eliminando tutte le pratiche culturali, etiche e morali tradizionali, per lasciare spazio al pensiero e alla sperimentazione più intensa. Morì nel 1963 nel suo studio di Milano.
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