Sacrificio di Isacco, disegno Sanguigne su carta del XVI secolo

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Sacrificio di Isacco, disegno Sanguigne su carta del XVI secolo

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Informazioni sull’articolo

XVI secolo Sacrificio di Isacco Sanguigna su carta, 76 x 56 cm Con cornice 93 x 73 cm Nella Genesi (22, 1-13) viene raccontato come Dio mise alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare suo figlio Isacco. Il patriarca obbedì e solo quando stava per sgozzare il ragazzo un angelo scese per fermare il suo gesto e comunicargli la soddisfazione di Dio. La scena, non infrequente nell'arte fiorentina, simboleggiava una prefigurazione della disposizione di Dio a sacrificare suo figlio Cristo per il bene dell'umanità. Andrea Del Sarto risolse il compito con le figure monumentali dei protagonisti, elegantemente composte per generare un movimento serpentino che si sviluppa lungo una diagonale. Isacco è mezzo nudo e con un ginocchio e un piede appoggiati sull'altare di legno; ha i polsi legati sulla schiena ed è piegato dalla paura mentre rivolge il viso dolorante verso il basso. Abramo troneggia titanicamente alle sue spalle, con il pugnale saldo nella mano sinistra, già protesa per colpire, e la destra che tiene fermo il ragazzo, mentre la sua testa si volta indietro per ascoltare il messaggio dell'angelo appena planato dal cielo per fermare il gesto. La veste del patriarca, mossa dal vento, conferisce alla sua figura un rilievo quasi eroico e una forte carica espressiva. Lo sfondo è composto da un paesaggio rarefatto in cui si distingue un albero, a sinistra la pecora che Abramo aveva portato al sacrificio per non destare sospetti, a destra il servo che aspetta ignaro di ciò che sta accadendo. I debiti di Michelangelo sono evidenti, soprattutto nella figura di Abramo, memore sia dei Profeti della volta della Cappella Sistina che del Tondo Doni; da quest'ultimo deriva la rotazione serpentina e la presenza del nudo sullo sfondo. Ma il particolare accento dinamico ricorda anche il Gruppo del Laocoonte, scoperto a Roma nel 1506 e subito diventato molto popolare, il tutto condito dalla particolare "sfumatura sartesca", derivata da quella del Vinci ma più brillante nella gamma cromatica e nella consistenza sabbiosa, e da una disposizione ben equilibrata delle figure, derivata dalla riflessione sulle opere fiorentine di Raffaello. L'opera è ispirata alla tela raffigurante il Sacrificio di Isacco, dipinta a olio su tavola (213x159 cm) da Andrea Del Sarto, databile intorno al 1527-1529 e conservata nella Gemäldegalerie di Dresda. Esiste anche una versione meno raffinata, solitamente considerata una prima stesura, al Cleveland Museum of Art (178x138 cm) e una terza versione, in scala ridotta, al Museo del Prado (98x69 cm), databile al 1527-1530 circa. L'opera fu commissionata nel 1527 da Giovanni Battista Della Palla come dono al re francese Francesco I, che circa dieci anni prima aveva ospitato l'artista a Fontainebleau senza poterlo tenere alla sua corte. Nelle burrascose vicende politiche dell'epoca, Della Palla finì per essere imprigionato nel 1530, prima che l'opera venisse spedita e poco prima che l'artista morisse, dopo averne realizzato tre versioni, come ricorda Vasari, a diversi stadi di finitura e per diverse dimensioni. Quella di Cleveland era probabilmente una prova incompiuta, presto abbandonata per un'opera più grande con alcune variazioni. Quello di Dresda, il più grande e meglio rifinito, era forse quello destinato al re francese, ma il dipinto fu requisito da Alfonso d'Avalos, marchese del Vasto, a cui si riferisce il monogramma sulla roccia in primo piano, aggiunto in un secondo momento. Altri, invece, pensano che la versione di Madrid sia quella posseduta dal marchese; quest'ultima è la più piccola ed è identica alla versione di Dresda, quindi si suppone che sia di poco successiva. Della versione madrilena sappiamo che fu acquistata da Charles IV di Spagna ed è documentata per la prima volta nella Casita del Príncipe nel monastero dell'Escorial nel 1779; dopo essere stata trasferita nel palazzo di Aranjuez nel 1814, è infine confluita nel Prado.

Dimensioni:
Altezza: 93 cm (36,62 in)Larghezza: 73 cm (28,75 in)Profondità: 3 cm (1,19 in)
Materiali e tecniche:
Carta
Luogo di origine:
Italia
Periodo:
XVI secolo
Data di produzione:
XVI secolo
Condizioni:
Usura compatibile con l’età e l’utilizzo.
Località del venditore:
Milan, IT
Numero di riferimento:
1stDibs: LU5918228514952

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