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Antica tazza in maiolica, manifattura Rubati, Milano, circa 1770 - 1780

Informazioni sull’articolo

Tazza malata Pasquale Rubati Produzione Milano, circa 1770 - 1780 Maiolica decorata in policromia "a piccolo fuoco" (terzo fuoco) Le misure sono: h 2,36 x 7,4 x 7,87 (h 6 x 19 x 20 cm). Pesa: 6,17 lb (28 g) Stato di conservazione: la coppa è intatta, ad eccezione di alcune sottili crepe dovute al calore del bacino. La produzione di maioliche e porcellane nel XVIII secolo apparteneva principalmente alle grandi famiglie reali o comunque alle famiglie nobili che facevano della produzione di opere in ceramica una fonte di prestigio. A Milano, sotto Maria Teresa d'Austria, si assistette a una vera e propria apertura ai nuovi industriali che, in virtù delle privatizzazioni concesse dal governo, si assunsero un vero e proprio rischio d'impresa, dando vita, seppur non senza conflitti, a fabbriche fiorenti e a una produzione che era tra le più eleganti e richieste del momento e che ancora oggi rimane oggetto di collezione. A Milano nel XVIII secolo erano attive due fabbriche di maioliche. La prima fu quella di Felice Clerici, del 1745, e la seconda fu aperta da Pasquale Rubati nel 1756, in concorrenza con Felice, per il quale era stato operaio. Alla morte di Rubati, nel 1796, l'impresa fu portata avanti per alcuni anni dal figlio Carlo. Questa coppa emisferica, con baccelli leggeri e un bordo ondulato, poggia su un piede basso e piatto. Sui lati, appena sotto il bordo mistilineo, ci sono due maniglie orizzontali decorate in rilievo. Sulla parte anteriore, metà della tazza è parzialmente chiusa e, nella parte inferiore della tazza, c'è un lungo beccuccio che si incurva verso l'alto. Questa è la forma tipica delle tazze per malati: facilitava l'assunzione di liquidi per chi era costretto a letto ed evitava che il contenuto si rovesciasse. Ci sono fiori policromi disposti lungo il corpo e la decorazione del coperchio raffigura un bouquet di fiori con un tulipano al centro, accompagnato da piccoli fiori a quattro petali blu e gialli e da un rametto giallo e blu. Alcuni semi di fiori, con petali bicolore blu e viola, spargono foglie sulla superficie rimanente per completare la decorazione. Il motivo, sapientemente tracciato all'interno di sottili contorni in manganese, si differenzia da quello più comunemente conosciuto come "alla rosa contornata" o "alla vecchia Lodi", proprio per la presenza di piccoli fiori multicolore. Costituisce uno degli stili ornamentali più eleganti offerti dalla manifattura milanese di Pasquale Rubati nel corso del XVIII secolo. Nel 1760 l'innovativa tecnica "a piccolo fuoco" ampliò il repertorio ornamentale con temi floreali di ispirazione sassone e produsse opere in grado di competere commercialmente con le porcellane tedesche, la cui offerta più rinomata comprendeva i naturalistici Deutsche Blumen. Questa scelta di decorazione, che aveva rappresentato un punto di forza della fabbrica di Lodi Ferretti, viene qui elaborata da Pasquale Rubati con risultati molto simili a quelli ottenuti dalla pittura su porcellana. Pasquale Rubati era originario di Lodi, dove aveva lavorato presso la fabbrica Rossetti. In seguito si trasferì, prima a Torino e poi a Milano, dove è segnalato tra i pittori della manifattura Clerici. In seguito, lasciò questa fabbrica per aprirne una propria. Nonostante fosse stato accusato da Clerici di aver sottratto alla sua manifattura "i segreti dei colori", ovvero le ricette dei colori "a piccolo fuoco", Pasquale Rubati si distinse per il suo straordinario talento di pittore e per la qualità delle sue opere. Infatti, la raffinatezza delle decorazioni spesso competeva con successo con la porcellana. La coppa è stata pubblicata negli anni '60 come opera di produzione lodigiana e solo recentemente è stata attribuita ad un'opera simile ad altre di produzione Rubati (S. Levy, Maioliche settecentesche lombarde e venete, Milano 1962, tav. 204, e A. Novasconi, S. Ferrari, S. Corvi, La ceramica lodigiana, Lodi 1964, p. 230-231). Bibliografia S. Levy, Maioliche settecentesche lombarde e venete, Milano 1962, tav 204; Gregorietti, Maioliche di Lodi, Milano e Pavia (catal.), Milano 1964, p. 17; A. Novasconi, S. Ferrari, S. Corvi, La ceramica lodigiana, Lodi 1964, p. 230-231O. Ferrari - G. Scavizzi, Maioliche italiane del Seicento e del Settecento, Milano 1965; M. A. Zilocchi, in Settecento lombardo, Milano 1991; R. Ausenda (a cura di), Musei e Gallerie di Milano. Museo d'Arti Applicate. Le ceramiche. Tomo secondo, Milano 2000.
  • Creatore:
    Pasquale Rubati (Produttore)
  • Dimensioni:
    Altezza: 6 cm (2,37 in)Larghezza: 19 cm (7,49 in)Profondità: 20 cm (7,88 in)
  • Stile:
    Rococò (Del periodo)
  • Materiali e tecniche:
    Maiolica,Smaltato
  • Luogo di origine:
  • Periodo:
    1770-1779
  • Data di produzione:
    circa 1770-1780
  • Condizioni:
    La tazza è intatta, ad eccezione di alcune sottili crepe dovute al calore del bacino.
  • Località del venditore:
    Milano, IT
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU4352227500962

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