Christina Gschwantner

Contemporary New Abstract Gestural Colors Artist Christina Gschwantner NUOVO

2025

Christina Gschwantner combina movimenti artistici contrastanti come l'Art Informel e l'Arte Minimale. Riesce a rappresentare e a creare la sua personale visione del mondo. Un mondo che, sorprendentemente, fa sentire lo spettatore parte di sé stesso. I suoi scenari ritmici sembrano stranamente familiari e sembrano sorgere dal profondo dei magazzini della coscienza. Creano una sensazione di benessere e gioia, ma anche una riflessione interessata, quasi filosofica. Ci sono due diversi principi attivi in tutta la sua opera. Il pittorico aptico-gestuale (informale) e il formale-strutturale (Minimal Art). All'inizio della sua carriera artistica, entrambe le componenti emergono sporadicamente dai quadri, ma nel corso dei suoi periodi creativi, entrambi i principi diventano più concreti e nitidi e sembrano stare separatamente l'uno accanto all'altro, pur funzionando come un'unità. E questo è insolito e affascinante, perché questa netta separazione tra il pittorico e il formale porta a una composizione strutturale e rigorosa che permette alla libera pittura informale dell'artista di brillare ancora di più. Si è quasi portati a concludere che la disposizione fissa e a matrice dei suoi elementi pittorici significa che ogni elemento deve affermarsi rispetto agli altri per "apparire" "rappresentativo" nel quadro. Nella vita reale sappiamo che questo può portare a strani risultati. Ma prima dobbiamo capire cosa significa per l'artista. Perché il compito di dare a ogni elemento il suo posto e il suo significato in senso figurativo richiede uno sforzo pittorico e gestuale ed è comprensibile che qualcosa cambi rapidamente in una struttura del genere quando un componente cambia il suo "umore". Per questo motivo, i suoi dipinti sono vivi: quando uno è "finito", alla fine è solo un'istantanea. Il risultato è più di un semplice quadro: è in realtà una struttura sociale, un quadro di relazione, che nel caso di Christina Gschwantner è solitamente positivo e persino felice. L'intensa e prolungata preoccupazione di Christina Gschwantner per il tema della "matrice di relazioni" ha portato a un linguaggio visivo sempre più focalizzato, ridotto e ad alto contrasto. Ciò diventa chiaro se si guarda al suo lavoro nel suo complesso.