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Sogno di libertà

c. 1846

Informazioni sull’articolo

Eliseo Sala, attribuito a (Milano, 1813 - Triuggio, 1879) Sogno di libertà Olio su tela 46 x 38 cm senza cornice 66x 57 con cornice Intorno al 1846 Opera correlata: La toeletta del mattino (1846) - Collezione privata a Londra Eliseo Sala nacque a Milano il 2 gennaio 1813, figlio di Francesco, un droghiere, e di Teresa Delmati, una ricca proprietaria terriera che morì lo stesso giorno per complicazioni legate al parto. Nel 1821, dopo la morte del padre, fu affidato alla tutela dello zio Alessandro De Capitani d'Arzago. Dopo aver completato gli studi al liceo di S. Alessandro, nel 1830 fu assunto come apprendista in una drogheria vicino al Teatro alla Scala. Nel 1832, incoraggiato dal marchese Antonio Brera, che divenne il suo primo mecenate, si iscrisse all'Academy Arts di Brera, dove i suoi insegnanti furono Carlo Amati per il corso di architettura e Giuseppe Sogny per la scultura. Tra il 1834 e il 1839 frequentò anche la scuola di nudo sotto la direzione di Luigi Sabatelli. Nel 1837 si presentò per la prima volta all'Esposizione di Belle Arti di Brera con sei ritratti, mentre nell'edizione del 1838 offrì quattro ritratti e La Flagellazione di Cristo, l'unico dipinto a soggetto religioso realizzato nel corso della sua carriera. Nel 1839, dopo aver raggiunto la maggiore età e aver preso possesso delle proprietà dei genitori, decise di intraprendere una serie di viaggi di studio. Si recò prima a Venezia, invitato da Ferdinando Bassi, suo collega all'Accademia, e realizzò diverse copie di Tiziano durante il suo soggiorno in laguna. Poi, nel 1840, arrivò a Roma, dove incontrò Francesco Coghetti e ne divenne amico. In seguito viaggiò in tutta Europa, visitando città in Inghilterra, Francia e Paesi Bassi. Tornato a Milano nel 1841, espose nuovamente diversi ritratti e un dipinto a soggetto storico. Per oltre vent'anni, la presenza di Sala alla Mostra periodica di Belle Arti di Brera è stata quasi costante. Il 12 luglio 1844, Sala fu nominato membro artistico dell'Accademia di Brera, con la qualifica di pittore storico. Nel settembre del 1848, nel clima di instabilità politica generato dal governo provvisorio di Milano e con l'intenzione di allargare la cerchia dei suoi clienti, Sala si trasferì a Intra, dove realizzò numerosi ritratti di ricchi imprenditori locali. Evitando di tornare nel Lombardo-Veneto, data la sua avversione al governo austriaco, all'inizio del 1849 lasciò Intra per stabilirsi a Torino e, in primavera, partecipò all'esposizione della Società promotrice di belle Arti. Alla fine dell'estate, dopo aver trascorso le vacanze ad Acqui Terme, tornò a Milano per qualche mese e, a novembre, sposò Angiola Robecchi. Tornato a Torino all'inizio del 1850, entrò nel circolo degli esuli lombardi e divenne amico di Gabrio Casati, Teodoro Lechi, Carlo Cameroni, Felice Cerruti Bauduc, il conte Carlo Carignani e sua moglie Claretta Tesio di Valloria, di cui dipinse i ritratti. Nel 1851, Ferdinando di Savoy, Duca di Genova, gli commissionò il ritratto della moglie Elisabetta di Sassonia, opera che Sala inviò all'Esposizione di Belle Arti di Brera. A settembre e ottobre, insieme ai pittori Costantino Prinetti e Felice De Vecchi, compie un viaggio in Europa: è a Londra per la prima Esposizione Universale, poi va a Parigi, Bruxelles, Colonia, Ostenda e infine Ginevra, visitando musei e gallerie. Il 3 novembre nasce a Milano il figlio Giuseppe e, dopo la nascita, la moglie lo raggiunge nella capitale sabauda. Nel dicembre del 1854 partì per Parigi per soddisfare la richiesta di due ritratti desiderati da Emilia Sommariva Seillière. Nel 1855 inviò il Ritratto del Marchese Lodovico Trotti Bentivoglio all'Esposizione Universale di Parigi. Nella primavera del 1858, a Casale Monferrato, conobbe e dipinse il ritratto dell'uomo d'affari Emilio Vitta, collezionista d'arte, con il quale si recò a Firenze nel 1860 per assistere all'ingresso in città di Vittorio Emanuele II e poi per seguire i viaggi del sovrano a Bologna e Genova. Nel 1863, Emilio Vitta gli commissionò il Ritratto di Vittorio Emanuel II; l'anno successivo, la Regia Corte d'Appello di Genova gli chiese di realizzare un'effigie del sovrano a figura intera. Nel 1866 partecipò per l'ultima volta all'Esposizione di Belle Arti di Brera con il Ritratto di Massimo D'Azeglio, che inviò all'Esposizione Universale di Parigi nel 1867. Nello stesso anno Vittorio Emanuel II lo insignì del titolo di barone. Il 20 settembre 1872 fu nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e membro del comitato esecutivo della seconda Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano. Nel 1877, colpito da un ictus che lo lasciò paralizzato, fu costretto a interrompere la sua attività. Morì il 24 giugno 1879 a Rancate di Triuggio (Monza). Il nostro quadro, con una composizione simile, potrebbe essere paragonato a uno dei rari dipinti romantici di Eliseo Sala attualmente in una collezione privata a Londra e intitolato La toeletta del mattino. Musei: Brescia, Milano (Gal. Arte Moderna, Brera), Genova ...
  • Attribuito a:
    Eliseo Sala (1813 - 1879)
  • Anno di creazione:
    c. 1846
  • Dimensioni:
    Altezza: 48 cm (18,9 in)Larghezza: 36 cm (14,18 in)
  • Tecnica:
  • Movimento e stile:
  • Periodo:
  • Condizioni:
  • Località della galleria:
    Paris, FR
  • Numero di riferimento:
    Venditore: T729 10 241stDibs: LU1954215963352

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