Elsa Rouy

Candela romana

2022

L'artista londinese Elsa Rouy (Sittingbourne, Kent) crea arte con uno sguardo femminile. Rouy esplora nuovi modi di esprimere narrazioni semi-autobiografiche e sociali seguendo un discorso legato alla condizione umana. Ha un interesse per l'espressione sessuale femminile e per il sé imperfetto. Le sue opere d'arte satireggiano pensieri immorali e terrificanti, incentrati sui sentimenti di vergogna e di colpa. Per esplorare questo aspetto, Rouy dipinge figure grottesche edonistiche, spesso di donne mostruose con gli organi sessuali scoperti. Per imitare la sua iperconsapevolezza di avere un corpo, sovverte e delocalizza le rappresentazioni dei genitali femminili e maschili per formare figure androgene o fluide che risuonano con l'identità dell'artista, eliminando al contempo un'identità fissa. La pratica di Rouy sottolinea le parti di noi stessi che troviamo scomode, accentuate da ardenti rappresentazioni di fluidi corporei, come sangue, pus, sperma, feci, latte, urina, sudore e saliva. Esiste un legame tra i fluidi corporei e la nozione di essere umano e la nostra mortalità. La fuoriuscita di fluidi corporei rompe il contenimento associato alla correttezza e alla purezza, che sono costantemente ricercate nella nostra società, nei nostri corpi e nelle nostre menti. I fluidi corporei vengono presentati per esporre le parti sgradevoli dell'essere umano che sono considerate tabù. Le sue opere d'arte esplorano i ruoli di potere sociali e interni. Rouy si appropria del corpo umano per discutere delle relazioni tra le persone e il sé che sono sature di dipendenza infantile, intrusione e confini. Oltre alla distorsione dei corpi interni ed esterni, le opere d'arte denotano l'illusione emotiva, la fiducia e la trepidazione tra le persone. Le figure hanno spesso connessioni con l'espulsione e la nascita che agiscono contemporaneamente come un rifugio o un necessario rilascio di questi fardelli emotivi.