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Giulio Parigi
Paesaggio roccioso con alberi e rovine di tempio, disegno di Giulio Parigi (1615 ca.)

1615

Informazioni sull’articolo

Questo paesaggio roccioso con alberi e rovine di un tempio è un disegno di Giulio Parigi, un artista eclettico e prolifico della corte medicea. Incisore, architetto, designer di mobili e gioielli e scenografo, fu anche maestro di una rinomata accademia, dove insegnò meccanica, prospettiva, architettura e pittura di paesaggio. Questo disegno è una nuova aggiunta al catalogo dell'artista. Dimostra lo straordinario temperamento di questo artista, che qui ci offre una sintesi originale tra la fantasia scenica e l'influenza del mondo immaginario creato dagli artisti nordici, liberamente ispirato al paesaggio reale di Tivoli. 1. Giulio Parigi, un artista polivalente al centro della vita artistica del suo tempo Giulio Parigi nacque a Firenze il 6 aprile 1571. Era figlio di Alfonso di Santi Parigi, originario di Prato, e di Alessandra di Berto Fiammeri. Istruito dal padre architetto e dal prozio Bartolomeo Ammannati, si inserì rapidamente nell'ambiente artistico di corte, lavorando fin da giovane sotto la direzione di Bernardo Buontalenti, con cui in seguito collaborò come decoratore e disegnatore. Nel 1594 si iscrisse all'Accademia del Disegno come "pittore"; nel 1597 ottenne la pensione dalla Corte Granducale. Dal 1613, Giulio Parigi lavorò intensamente come ingegnere civile per il Granduca, cosa che lo portò a Roma nel 1616. Al suo ritorno a Firenze, Parigi vinse il concorso indetto da Cosimo II per l'ampliamento di Palazzo Pitti; iniziò costruendo la "Grotticina di Vulcano" nel giardino di Boboli (1617) e pose la prima pietra dell'ala nord del palazzo il 29 maggio 1620. Parigi rimase a capo dei lavori fino al 1633, quando gli succedette il figlio Alfonso, che continuò l'ampliamento secondo le indicazioni del padre. Nella produzione grafica di Giulio Parigi e degli incisori del suo entourage, troviamo molte illustrazioni di feste e spettacoli teatrali alla corte dei Medici, a testimonianza della preminenza della corte sulla vita pubblica fiorentina. Come architetto e scenografo, incisore e disegnatore, Giulio Parigi è uno degli esempi più convincenti del rapporto tra queste creazioni effimere legate al teatro o alle grandi feste e il linguaggio manierista, fortemente influenzato dalle correnti nordiche presenti nella cultura artistica della Firenze granducale. Con la formazione della famosa Accademia, Giulio Parigi raccolse intorno a sé un gran numero di allievi: oltre a Jacques Callot (paesaggista e incisore), possiamo citare i suoi figli Alfonso (architetto, ingegnere, scenografo e incisore) e Andrea (ingegnere, eccellente paesaggista e abile inventore di fuochi d'artificio), Antonio Cantagallina (maestro di prospettiva) e suo fratello Giovan Francesco (paesaggista e maestro di fortificazioni), e artisti come Giovanni da S. Giovanni e, per un certo periodo, Stefano della Bella, Baccio del Bianco o Agostino Tassi. Giovanni e, per un certo periodo, Stefano della Bella, Baccio del Bianco o Agostino Tassi. Giulio morì a Firenze il 13 luglio 1635 e fu sepolto nella cappella della chiesa di S. Felice in Piazza, che aveva progettato. 2. Oggetto e identificazione del nostro disegno Il foglio, ben conservato, mostra una foresta di alberi dai tronchi complessi e nodosi, il cui rado fogliame è evocato da tratteggi obliqui e paralleli. Il terreno è costellato di massi, anch'essi modellati dal tratteggio. La composizione è chiusa a sinistra da una trabeazione rocciosa che corre lungo il bordo. Questo espediente scenografico è caratteristico delle decorazioni sceniche destinate agli spettacoli teatrali. A destra un tronco si incurva, con una fisionomia tipicamente nordica. Lo spazio è sapientemente strutturato in più piani: dal primo, ambientato in un chiaroscuro contrastante, si passa a una radura luminosa, oltre la quale si ergono cumuli rocciosi dai profili netti, disegnati con un unico tratto di penna in inchiostro marrone, che punteggiano il paesaggio e danno un vibrante senso di movimento. Sopra le rocce si ergono le rovine di un antico tempio, le cui sei colonne nella cella indicano la sua originaria forma rotonda. Questo tempio si ispira vagamente a quello della Sibilla (o Vesta) di Tivoli, situato sopra lo sperone roccioso adiacente all'antica acropoli di Tibur che domina la vasta valle dell'Aniene. Gli artisti fiamminghi Paul Bril (1554-1626) e Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625) furono i primi a rimanere affascinati dalla potenza e dal mistero di questo luogo, dove gli elementi naturali, impetuosi e pittoreschi, si fondono liberamente nel paesaggio. Nella radura in primo piano in basso a destra, con una calligrafia fine e angolosa eseguita a penna, l'autore lascia la seguente iscrizione: "Di Flaminio Giuletto/ Venari Saturn [ale?]". Mentre la seconda parte, difficile da decifrare, potrebbe riferirsi a uno spettacolo teatrale (forse eseguito in occasione delle festività invernali note come Saturnalia?), la prima parte è un chiaro riferimento allo stile nordico di Giulio di raffigurare paesaggi che, distinguendolo dai suoi contemporanei fiorentini, gli aveva fatto guadagnare il soprannome di "fiammingo". Con ogni probabilità, il nostro foglio fu eseguito, probabilmente intorno al 1615, durante una sessione dell'Accademia, come prova di abilità su un tema naturalista che aderisse al gusto della fantasia trasposta nel mondo reale con un linguaggio artistico moderno, ispirato ai pittori nordici. È possibile che questo disegno fosse destinato all'incisione, come dimostra il tratteggio parallelo del cielo cosparso di nuvole. Il nostro disegno può essere confrontato con altri due dell'artista agli Uffizi: il Paesaggio toscano (P. 220) e il Paesaggio con fattoria (P170). 3. Cornice Il nostro disegno è contenuto in una cornice in ciliegio con un'originalissima decorazione a scala di pigne. Risale agli inizi del XIX secolo e probabilmente proviene dall'Italia settentrionale.
  • Creatore:
    Giulio Parigi (1571 - 1635, Italiano)
  • Anno di creazione:
    1615
  • Dimensioni:
    Altezza: 39,07 cm (15,38 in)Larghezza: 49,53 cm (19,5 in)
  • Tecnica:
  • Movimento e stile:
  • Periodo:
  • Condizioni:
    Dimensioni: 7'' x 11 3/4" (177 x 297 mm) - Incorniciato: 15 3/8'' x 19 ½'' (39 x 49,5 cm) Ringraziamo Carolina Trupiano Kowalczyk per aver confermato l'attribuzione di questo disegno a Giulio Parigi dopo un esame diretto dell'opera.
  • Località della galleria:
    PARIS, FR
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU1568216220682

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