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Giuseppe Nogari Ritratto di un dignitario ottomano, disegno di Giuseppe Nogari (1760 ca.)ca. 1760
ca. 1760
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Ringraziamo la signora Bozena Anna Kowalczyk per aver confermato l'attribuzione di questo disegno a Giuseppe Nogari in uno studio (disponibile in italiano) da cui abbiamo preso spunto per la presentazione che segue.
Un uomo di mezza età con un turbante posa con calma davanti all'artista. Il suo sguardo magnetico e sognante è quello di un Sage. L'uso di gessetti bianchi e neri modula delicatamente il suo volto sulla carta blu perfettamente conservata, rivelando tratti nobili e delicati: labbra morbidamente arcuate, zigomi alti e barba bianca e soffice. L'artista descrive con cura la raffinatezza del turbante, suggerendo il suo prezioso e leggero materiale simile alla mussola, e si sofferma sui dettagli del costume orientale.
Le grandi qualità descrittive, la morbidezza del modellato e la finezza dell'analisi psicologica ci portano a Giuseppe Nogari, un pittore veneziano ricercato dai collezionisti del suo tempo e molto apprezzato dai biografi contemporanei per le sue teste di carattere.
1. Giuseppe Nogari, "un buon colorista e un eccellente ritrattista".
Pietro Guarienti, pittore veronese e ispettore della Royal Gallery di Dresda, inizia così la sua lunga nota sull'artista: "Gioseffo Nogari, famoso pittore veneziano, fu alla scuola di Antonio Balestra, dove, finché vi rimase, non diede mai segno di quello stile unico, tenero, pastoso e naturale, che poi sviluppò". Cita poi gli eventi più importanti della sua carriera, a partire dall'incontro con il marchese Ottaviano Casnedi, il quale "avendo osservato in Nogari un certo spirito e una certa grazia nel realizzare le mezze figure, gliene commissionò alcune &New e gli diede alcuni utili avvertimenti, dai quali trasse tanto profitto, che in breve tempo, con la sua nuova singolare maniera, salì a una distinta reputazione".
Questo incontro e il soggiorno a Milano, descritti da Alessandro Longhi nel suo Compendio del 1762 , deve precedere di qualche anno l'anno 1736, quando il conte Carl Gustaf Tessin (1695-1770) riuscì ad ottenere a Venezia quattro dipinti di Nogari: un Vecchio con un libro, una Vecchia con un fuso, una Fanciulla con le rape e una Fanciulla in abito marrone, giudicando l'artista, già affermato in questo genere pittorico, come "ammirevole, esatto, diligente, che imita la natura come un artista fiammingo". . Questi dipinti, destinati al Palazzo Reale di Stoccolma, si trovano ora al Museo Nazionale.
Guarienti ricorda anche il soggiorno di Nogari alla corte di Torino, dove il pittore lavorò dal 1740 al 1742, e la commissione da parte di Joseph Smith (c.C. 1674 -1770), console di Sua Maestà Britannica, di "varie mezze figure di ottimo gusto, naturalmente espresse e graziosamente colorite"; cita anche Augusto III, re di Nature ed Elettore di Sassonia, come uno dei suoi collezionisti, al quale Francesco Algarotti procurò nel 1743 quattro tele di Nogari, oggi conservate nella Gemäldegalerie di Dresda. Nella sua famosa lettera del 13 febbraio 1751, indirizzata da Potsdam a Pierre-Jean Mariette a Parigi, l'intellettuale veneziano descrive il suo acquisto come segue: "due mezze figure in maniera molto morbida, perse nei contorni, e tutte lavorate con mezzetinte dal signor Giuseppe Nogari, pittore naturalista, che si ispira sopra tutte le altre scuole a quella delle Fiandre" .
Mariette, da parte sua, sottolinea l'importanza del consiglio del marchese Casnedi di abbandonare la pittura di storia e "poiché aveva un pennello piacevole, si compiacque e si fece una reputazione che gli procurò numerosi sostenitori". .
L'artista si dedicò ai ritratti in varie fasi della sua carriera. Il primo ritratto documentato è il Ritratto equestre del Fields Johann Matthias von der Schulenburg, eseguito in collaborazione con Francesco Simonini, registrato il 5 maggio 1737 negli inventari dei soldati tedeschi al servizio della Serenissima, oggi in una collezione privata . Un'incisione di Giovanni Cattini testimonia il bel ritratto a mezzo busto di Francesco Zuccarelli, pittore toscano, probabilmente degli anni '40 del XVII secolo. . I due tradizionali ritratti a figura intera di Giambattista Leoni e del doge Marco Foscarini, citati dall'aristocratico veneziano Pietro Gradenigo nei suoi Notatori del 31 agosto 1762, sono ormai scomparsi.
2. La presenza ottomana a Venezia
Dalla caduta di Costantinopoli nel 1453 fino alla fine della Repubblica, Venezia mantenne contatti diplomatici con l'Impero Ottomano. Questi furono affidati a un bailo, un inviato speciale scelto tra i patrizi veneziani.
A Venezia, dall'inizio del XVII secolo, un palazzo veneziano sul Canal Grande fu destinato dalla Serenissima a fungere da magazzino per gli Ottomani, funzione che mantenne fino al XIX secolo.
Gli orientali popolavano l'immaginario degli artisti veneziani del XVIII secolo, stimolati dalle stampe di Rembrandt e Giovanni Benedetto Castiglione. Prima di tutto, i due Tiepolo idearono instancabilmente vari tipi e costumi con cui animare scene storiche e mitologiche, specializzandosi nell'invenzione di teste maschili con turbante, sia in pittura che in incisione. Nel 1740-1746, Giovanni Battista dipinse due ottomani a figura intera per il Palazzo Cornaro in Campo San Polo, con turbanti e costumi simili a quelli di questo disegno (NG 6305 The National Gallery, Londra - sesta immagine nella galleria).
Nei dipinti di Nogari si trovano anche alcune figure orientali, come quella di un geografo col turbante, già nella collezione di Christian Ludwig von Hagedorn, conosciuta grazie alla stampa a mezzatinta di Johann Jakob Haid (1885,1212.13 - British Museum, Londra - 7° immagine nella galleria). In contrasto con questa figura allegorica, il disegno che proponiamo è un ritratto di un dignitario ottomano, probabilmente eseguito a Venezia dato che Nogari non visitò mai la Turchia, e non una figura di fantasia come quelle immaginate dai Tiepolo.
3. Opere d'arte comparabili
Pochissimi disegni sono stati attribuiti a Giuseppe Nogari. La maggior parte dei suoi disegni potrebbe essere scomparsa a causa delle difficoltà di conservazione della tecnica utilizzata, caratterizzata da uno strato superficiale fragile, come dimostra la condizione della Donna anziana con scialle a righe del Museo Correr di Venezia (ottava immagine nella galleria). Anch'esso eseguito su carta blu - un supporto comunemente usato nei circoli veneziani, da Tiepolo a Jacopo Amigoni - questo disegno proviene dalla collezione di Alessandro Longhi, un allievo dell'artista. Il carboncino e i gessetti colorati sono dolcemente sfumati, ma il supporto ha perso quasi completamente la sua colorazione originale e tende al grigio, il che sminuisce la resa naturalistica che l'artista cercava per questo tipo di studio preparatorio. Lo sguardo severo è rivolto verso lo spettatore e la descrizione insiste sulla resa delle guance incavate e delle rughe intorno alla bocca.
Il pastello della National Gallery of Art di Washington (1984.69.1 - ultima immagine della galleria) raffigura un'altra espressiva donna anziana con uno scialle a righe, "una persona specifica riconoscibile da altre opere". Giuseppe Nogari, che ha praticato anche lui questa tecnica Il pittore si confronta qui con Rosalba Carriera ritraendo con estremo realismo un volto segnato dalla vecchiaia, ottenendo un effetto realistico di grande eleganza nella resa dei vari materiali: lo sgargiante scialle di seta, il morbido bordo di pelliccia, il ruvido tessuto marrone dell'abito. Nello sguardo magnetico che ci rivolge, ritroviamo quello del nostro dignitario ottomano, frutto della stessa ricerca di tradurre l'espressività del modello attraverso un esame meticoloso dei dettagli.
4. Cornice
Il nostro disegno è presentato in una grande cornice italiana del XVIII secolo in legno dorato e intagliato, che accentua la maestosità di questo ritratto.
- Creatore:Giuseppe Nogari (1699 - 1763, Italiano)
- Anno di creazione:ca. 1760
- Dimensioni:Altezza: 54,95 cm (21,63 in)Larghezza: 44,15 cm (17,38 in)
- Tecnica:
- Movimento e stile:
- Periodo:1760-1769
- Condizioni:Gessetti in bianco e nero su carta blu Dimensioni: 11 7/8 X 9 3/8 pollici (301 x 238 mm) - Incorniciato: 21 5/8 x 17 3/8 pollici (55 x 44 cm) Cornice in legno intagliato e dorato - Italia, XVIII secolo Marchio del collezionista non identificato in basso a sinistra.
- Località della galleria:PARIS, FR
- Numero di riferimento:1stDibs: LU1568216498622
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