Louise Burrell

Ritratto di giovane ragazza dell'inizio del XX secolo, Deborah Blencowe

circa 1920

Louise H. "Louie" Burrell (nata Luker 1873 - 1971) è stata un'artista di origine inglese che ha vissuto anche in Canada e negli Stati Uniti. Figlia di William Williams e Ada Luker, entrambi artisti, Burrell nacque a Londra e studiò alla South Kensington Art School. I suoi genitori la misero a lavorare come insegnante d'arte prima che avesse completato la sua formazione. Ha ottenuto una borsa di studio alla Bushey School of Art, dove ha studiato con Hubert von Herkomer. Alcune delle sue miniature sono state accettate per essere esposte alla Royal Academy of Arts. Lasciò l'Inghilterra per Città del Capo dove sposò Philip Burrell.[1] Burell tornò in Inghilterra per la nascita di sua figlia; sfortunatamente, suo marito ebbe un attacco di cuore mentre si imbarcava su una nave per raggiungerli. Nel 1912, Burrell divenne membro della Royal Miniature Society. Tornò a Ottawa nel 1912, dove ritrasse i membri della società di Ottawa. Non potendo tornare in Inghilterra a causa della Prima Guerra Mondiale, si trasferì a Victoria dove gestì una pensione per un certo periodo. Dal 1916 al 1919 visse a Hollywood, dove dipinse ritratti di star del cinema. Tornò in Inghilterra e aprì uno studio a Knightbridge dove dipinse due ritratti ad acquerello al giorno a cinque ghinee l'uno. Una delle prime clienti fu Lucy Baldwin, moglie del Primo Ministro, che divenne un'amica. Per alcuni anni ha goduto di una buona clientela, ma ha trovato il compito difficile. Incontrò John Moore, divorziato, che era stato un funzionario pubblico e un tempo era il vicario di Amblecote. Burrell sposò Moore nel 1922; il secondo matrimonio durò sei mesi. Con il patrocinio di Lucy Balwin, iniziò a creare ritratti più grandi con colori a olio. Lucy le commissionò dei dipinti che ritraevano lei stessa, una figlia e un altro nipote, oltre ad acquerelli degli interni del numero 10 di Downing Street. Nel 1929 si trasferisce in India e dipinge i membri della famiglia reale. Nel 1931 tornò a Londra con una sosta di sei mesi al Cairo. Nel 1952 Burrell ricevette una borsa di studio dal fondo generale di beneficenza degli artisti per il suo sostegno.[2] Morì a Londra nel 1971. Sua figlia, Philippa Burrell, ha scritto un'autobiografia, Il filo d'oro, che contiene i racconti delle sue esperienze con la madre. Le sue opere sono presenti nelle collezioni del Victoria and Albert Museum,[6] del Bushey Museum, della University of Hull Art Collection, della Djanogly Art Gallery dell'Università di Nottingham, dell'Ashmolean Museum, dell'Herkomer Museum, di Landsberg am Lech in Baviera e della National Gallery of Canada. Nel 1979, la National Book League di Londra ha esposto le sue opere.