Helen UterArte contemporanea francese di Helen Uter - maggio2021
2021
Informazioni sull’articolo
- Creatore:Helen Uter (1955)
- Anno di creazione:2021
- Dimensioni:Altezza: 40 cm (15,75 in)Larghezza: 40 cm (15,75 in)Profondità: 1 mm (0,04 in)
- Tecnica:
- Movimento e stile:
- Periodo:
- Cornice:Opzioni disponibili per la cornice
- Condizioni:
- Località della galleria:Paris, FR
- Numero di riferimento:1stDibs: LU1087211754452
Helen Uter
Helen Uter è un'affermata pittrice franco-americana nata nel 1955 che vive e lavora a Donnery, vicino a Orléans, in Francia. Fortemente influenzata da Edward Hopper, crea opere che esplorano la vita quotidiana nella nostra attuale società altamente tecnologica e il suo rapporto con il mondo naturale. Lavorando all'interno della figurazione narrativa, Helen Uter propone metafore visive che rivelano profonde verità sulla finzione e sulla realtà. Dopo gli studi artistici, in cui mostra predisposizione per il disegno, Helen intraprende una carriera dedicata alle immagini: illustratrice, art director e infine insegnante di arte e storia dell'arte. Parallelamente al suo lavoro, svolge attività di ricerca personale quando trova il tempo di farlo. Intorno ai trent'anni, l'abilità le è stata data dalle opere d'arte di Edward Hopper. "Helen Uter dipinge, scolpisce e allestisce mostre dal 1995. Nutrita dalle opere di artisti come Caillebotte, Hopper, Vélikovic, Freud, Bacon, o dalla Figurazione Narrativa come Monory, ha seguito il consiglio: "Non imparare a dipingere! Fallo e basta!". L'originalità del suo lavoro è probabilmente dovuta alle sue origini americane, che influenzano alcuni dei soggetti delle sue opere, così come il modo di dipingerli. Trova ispirazione riflettendo sul rapporto tra la natura e la nostra civiltà tecnica. Le immagini figurative di Helen Uter combinano modelli naturali che interagiscono con le sue invenzioni. Queste rappresentazioni immaginarie sono come metafore che esprimono realtà invisibili. Helen Uter ama confrontare la narrativa con il mondo reale, la natura e gli artefatti. "Ritengo che le mie immagini abbiano raggiunto il loro obiettivo quando confondono le interpretazioni e creano problemi nella mente di chi le guarda". Questo approccio è simile a quello della figurazione narrativa. Non cerca di dipingere immagini "belle", ma che abbiano un senso. "Dipingo per raccontare emozioni, sentimenti, stati d'animo, storie che vanno al di là di me. I miei pennelli guidano la mia mano, mi insegnano qualcosa su di me e anche sul mondo. È un compito impegnativo, un universo alternativo, invadente e trascendente. Quando le viene chiesto di illuminare le sue opere d'arte, cita volentieri Francis Bacon: Se puoi parlarne, perché dipingerlo?
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