Brigitte Lustenberger

Perché non c'è nulla di perso che possa essere ritrovato - Brigitte Lustenberger, Fiore

2021

Nata a Zurigo, in Svizzera, Brigitte Lustenberger ha studiato all'Università di Zurigo e ha conseguito un master in Storia sociale e fotografica nel 1996. Negli anni successivi si è affermata come fotografa d'arte. Si è trasferita a New York e nel 2007 ha conseguito l'MFA in Fine Art Photography and Related Media presso la Parsons School of Design. I temi principali delle sue opere risiedono nel suo interesse per lo studio dello sguardo, l'interazione tra assenza e presenza in un'immagine fotografica e il fatto che la lettura di una fotografia è spesso innescata da una memoria collettiva. Esplora i media stessi e la loro stretta connessione con temi come il decadimento, la memoria, la morte e la transitorietà. Brigitte Lustenberger ha esposto a livello nazionale e internazionale in mostre personali e collettive. Ha tenuto mostre personali al Musée de l'Elysée di Losanna. Svizzera, alla Scalo Gallery di Walter Keller a Zurigo e a New York, etc. Le sue opere hanno fatto parte di mostre collettive presso la Kunsthalle di Berna, la Kunsthalle di Lucerna, ecc. Ha ricevuto il Gran Premio al PDNedu, il Golden Light Award, lo Shots/Corbis Student Photographer of the Year e altri riconoscimenti. Ha ricevuto borse di studio al Cairo e al Maloja e ha ottenuto la prestigiosa residenza svizzera Landis & Gyr nel 2013. Nello stesso anno, ha ricevuto per la seconda volta (dopo il 2002) il premio fotografico del Cantone di Berna. Brigitte Lustenberger crea un universo moderno e allo stesso tempo barocco seguendo la tradizione della natura morta barocca per evocare un significato mostrando e scegliendo determinati oggetti, espressioni facciali e gesti. Le immagini sono molto incentrate sulla transitorietà dell'essere e sul costante coinvolgimento dell'uomo in esso - e sui conseguenti cambiamenti di destino. L'artista si rifà letteralmente al significato della parola ritratto, che discende dalla parola latina - protahere - che può essere tradotta come - tirare fuori qualcosa, portare avanti qualcosa, portare alla luce qualcosa. Gli spazi neri da cui appaiono i volti o le nature morte lasciano spazio all'interpretazione dello spettatore. La maggior parte dell'illuminazione nelle fotografie è data dalla luce naturale che entra da una finestra.