Karen Knorr

Respiro della Tigre, Seesh Mahal, Amer Fort, 2020

2019

Karen Knorr è nata a Francoforte sul Meno, in Germania, è cresciuta a San Juan Porto Rico e ha studiato a Parigi e Londra. Ha vissuto in Inghilterra a partire dagli anni '70, creando un ampio corpus di opere che hanno sviluppato un dialogo critico e giocoso con la fotografia. I suoi temi spaziano dall'indagine sui valori patriarcali dell'alta società inglese al ruolo degli animali e alla loro rappresentazione nell'arte. Utilizzando la fotografia per esplorare le tradizioni culturali, dai club per gentiluomini di Saint James agli interni lussureggianti dei palazzi indiani, il lavoro della Knorr si rivolge all'arte concettuale, alla cultura visiva e al femminismo. A partire dagli anni '80, il lavoro di Knorr è stato sempre più impegnato nell'esaminare le questioni di potere alla base del patrimonio culturale. Questo è il tema principale del suo lavoro, ma si nasconde sottilmente sotto la ricchezza visiva e l'inventiva delle sue immagini. Le fotografie di Knorr soddisfano molti dei requisiti della fotografia tradizionale che si occupa dell'aspetto superficiale di una specie o di un luogo, ma poi si spostano in uno spazio paradossale in cui iniziano a mettere in discussione i presupposti palesi del contenuto dell'immagine. In "India Song", il suo lavoro più recente, le fotografie della Knorr si basano su due costanti formali: in primo luogo l'inserimento con mezzi digitali del soggetto (o dei soggetti) animale all'interno della fotografia interna, sempre frontale, e in secondo luogo la posa o l'azione espressa. Ogni fotografia finita è allo stesso tempo un mistero e una favola, che fa riferimento sia alla vasta tradizione di raffigurare gli animali nell'arte sia all'apprezzamento/appropriazione occidentale della cultura e delle forme orientali. Come i primi fotografi pionieri che trovarono in India una ricchezza di soggetti esotici, Knorr celebra la ricchezza visiva che si trova nei miti e nelle storie dell'India settentrionale utilizzando siti sacri e profani per evidenziare la casta, la femminilità e il suo rapporto con il mondo animale. L'autrice prende in considerazione lo spazio degli uomini (mardana) e quello delle donne (zanana) nell'architettura Mughal e Rajput, sia che si tratti di palazzi, dimore o mausolei. Questi interni sono stati fotografati meticolosamente con una fotocamera analogica di grande formato. Le fotografie di animali vivi scattate da Knorr sono poi inserite nelle diverse stanze e nei diversi luoghi, fondendo l'alta risoluzione digitale con la fotografia analogica. I risultati creano immagini originali e sbalorditive che reinventano il Panchatantra (un'antica raccolta indiana di favole sugli animali) per il 21° secolo e confondono ulteriormente i confini tra realtà e illusione. Sebbene abbia esposto ampiamente in Europa e in India, "India Song" sarà la prima mostra personale di Karen Knorr negli Stati Uniti. Lo scorso ottobre, l'opera è stata nominata per il Deutsche Börse Photography Prize 2012, il più prestigioso premio europeo "per un fotografo vivente che ha dato il contributo più significativo al mezzo fotografico nell'ultimo anno".