Julian Wasser

L'icona di Hollywood Marilyn Monroe sul set di "A qualcuno piace caldo", 1959 di Wasser

1959

Julian Wasser ha iniziato la sua carriera nel mondo della fotografia nell'ufficio di Washington DC dell'Associated Press, dove ha conosciuto e accompagnato il famoso fotografo di cronaca Weegee, che lo avrebbe influenzato in modo duraturo. A metà degli anni '60 Wasser si trasferì a Los Angeles come fotografo a contratto per le riviste TIME, LIFE e FORTUNE e divenne noto a livello internazionale come l'uomo di riferimento per ottenere fotografie candide ma dalla composizione memorabile. (Le sue immagini iconiche di Jack Nicholson e Anjelica Huston, Marcel Duchamp e Eve Babitz e una giovane Jodie Foster sono già dei classici). Nel 1968 il TIME Magazine assegnò a Wasser il compito di recarsi a casa della giovane scrittrice Joan Didion, il cui libro Slouching Towards Bethlehem stava diventando un fenomeno letterario. "Avevo letto la sua narrativa", ha detto Wasser. "E non le è sfuggito nulla. Era una persona di grande peso". Wasser ha fotografato Didion nella sua casa in affitto in Franklin Avenue a Hollywood, dove viveva con suo marito, lo scrittore John Gregory Dunne, e la loro figlia, Quintana Roo. "Era una casa bella e accogliente", ricorda Wasser. "Ed era una persona con cui era molto facile parlare. Niente affettazione hollywoodiana". Hanno iniziato le riprese all'interno della casa, per poi spostarsi all'esterno dove Wasser ha fatto posare Didion con la sua Corvette Stingray gialla acquistata di recente. Didion ha dichiarato che la fotografia con Quintana Roo in grembo era la sua preferita, ma gli scatti con la Stingray e il ritratto di tre quarti al chiuso sono diventati icone di stile tanto da ispirare la casa di moda Celine a realizzare una campagna con la modella Daria Werbowy in posa sul finestrino di un'auto proprio come Didion. Per la nostra mostra progetto - Didion by Wasser - la galleria esporrà immagini pubblicate selezionate, nonché outtake e fogli a contatto mai visti prima di Didion che con le loro variazioni ripetitive assumono un'aura warholiana.