Olha Stepanian

"Cappello dell'invisibilità" Fotografia 16" x 16" in edizione 1/24 di Olha Stepanian

2020

Olga Stepanian di Cherkasy, una città dell'Ucraina centrale, doveva fare la sarta ma pensava sempre alla fotografia. A un certo punto della sua vita, decise che non poteva più rimanere in silenzio. Da dietro l'obiettivo, racconta storie che non sembrano essere troppo influenzate e non sono necessariamente rappresentative del suo contesto culturale. "Non credo che la mia posizione influisca molto sul mio lavoro", dice. A Olga piacciono i fotografi di moda e ritratti Rodney Smith (nato nel 1947) - famoso per la sua arte minimalista ed estrosa, Sally Mann (nata nel 1951) - nota per i suoi scatti provocatori di nudi e morti e Henri Cartier-Bresson (1908-2004) - pioniere della fotografia candida e di strada. Queste sono le figure che ha cercato di studiare a fondo. Si sforzava di capire i pensieri e le intenzioni che si celavano dietro i momenti che avrebbero immortalato. L'attuale portfolio di Olga è composto da scatti in bianco e nero altamente cinematografici che esplorano tranquillamente una varietà di sentimenti e situazioni: solitudine e allontanamento, schiavitù e libertà, inquietudine e persino pettegolezzi. Una giovane ragazza è sospesa tra due scale su un terreno arido. Mani umane fastidiose e spaventose emergono dalle crepe di un muro bianco, con l'urgenza di afferrare e soffocare qualsiasi cosa si trovi a portata di mano. Un individuo sente così tanto la forza schiacciante delle esigenze della vita quotidiana che si ritira in un bozzolo di bende.