J. Margulis

Oblò 36-5

2025

Come la maggior parte degli artisti venezuelani della sua generazione, Margulis è cresciuto con l'astrazionismo geometrico e l'arte cinetica, influenzato precocemente dall'incontro con le opere dell'artista cinetico venezuelano Jesús Soto e di Naum Gabo, lo scultore costruttivista russo, in particolare attraverso l'esposizione alla serie Linear Constructions in Space di Gabo, che sfida la costruzione del volume e dello spazio, creando figure con fili sottili su una struttura. Per Margulis, l'astrazione è il linguaggio in cui si aspetta che avvenga la magia, un argot che padroneggia con facilità, dove lo spazio e la sua possibile costruzione con il minimo uso di materiali diventano una delle strategie ludiche della sua espressione artistica. I suoi elementi scultorei colorati emergono come modelli per le sue creazioni fotografiche e, viceversa, ogni mezzo coesiste individualmente, ma dialoga con l'altro, creando una varietà di discorsi basati su percezioni diverse, in un ciclo infinito in cui un agente espressivo nutre e arricchisce l'altro. L'impegno di Margulis si è evoluto fino a diventare una combinazione di scultura e fotografia, creando composizioni visive all'interno di due linguaggi e discorsi diversi che si completano a vicenda. Ha partecipato a diverse mostre e fiere d'arte internazionali e le sue opere fanno parte di collezioni private in Costa Rica, Messico, Venezuela, Perù, Italia, Spagna, Australia, Cina, Dubai e Stati Uniti. J. Margulis è nato a Caracas, in Venezuela. Attualmente risiede e lavora a Miami, in Florida.