Rogan Brown

"Cerchio magico" Rogan Brown, scultura in rilievo su carta, pezzo scultoreo da parete

2019

DICHIARAZIONE DELL'ARTISTA Vedere un mondo in un granello di sabbia... "L'albero che fa piangere di gioia alcuni, agli occhi di altri è solo una cosa verde che ostacola il cammino. C'è chi vede la Natura ridicola e deforme... e chi non la vede affatto. Ma agli occhi di un uomo di immaginazione, la Nature è l'immaginazione stessa". -- William Blake Il mio lavoro gioca con l'architettura della natura e la crescita organica. Identificando schemi e motivi che si verificano nel mondo naturale in diversi contesti e a diverse scale, sia macroscopiche che microscopiche, ho sviluppato un vocabolario formale ed estetico che utilizzo per costruire forme scultoree ibride, sia reali che surreali. Familiari e diverse allo stesso tempo, le sculture fanno molteplici riferimenti visivi: Strutture cellulari, microbi, agenti patogeni, forme vegetali, coralli, fossili, insetti, conchiglie, organi e orifizi del corpo, strutture geologiche, mappe topografiche, formazioni nuvolose, modelli tagliati, piastre di Petri etc... Mescolando scienza e arte, osservazione e immaginazione, spero di trovare un ponte tra le due cose, imitando i dettagli mozzafiato e la complessità che esistono a ogni livello di scala in natura e filtrandoli attraverso l'eccentricità dell'immaginazione individuale. Un tema ricorrente nel mio lavoro è quello dei limiti della scienza di fronte alla vastità e alla complessità della natura: l'obiettivo della scienza di contenere e definire la natura è costantemente sovvertito e incrinato dalla mole e dalla varietà di dati che devono essere osservati, analizzati e classificati. Questo si riflette nell'eccesso di dettagli che caratterizza le mie opere, che travolgono l'occhio per la loro scala e il loro volume. Il processo e il materiale sono fondamentali; i grandi pezzi tagliati a mano vengono sezionati da un foglio di carta dopo l'altro in modo scientifico con un coltello bisturi, a volte impiegando mesi per completare l'opera; il lento atto di tagliare ripete i lunghi processi temporali che dominano la natura: crescita, decadimento e ricrescita. La carta, il materiale che ho scelto, incarna le qualità paradossali che vediamo nella natura: la sua fragilità e la sua durata, la sua forza e la sua delicatezza; c'è una piacevole simmetria poetica nel prendere questo materiale che è stato tagliato dalla foresta e nel tagliarlo e trasformarlo ancora una volta riportandolo alle sue origini.