Jenny Toth

Pappagallo da dito, stampa monocromatica, grafica audace, uccello surreale, mani

2016

Jenny Toth lavora a Manhattan, a volte nel suo appartamento, a volte nel suo studio e a volte puoi vederla disegnare allo zoo. È professore associato di arte al Wagner College, dove insegna pittura, disegno e altre avventure creative dal 1999. Jenny ha conseguito il B.A. presso lo Smith College nel 1994 e il M.F.B. presso la Yale School of Art nel 1998. Ha frequentato Yale dal 1994 al 1995, poi si è presa una pausa di due anni e ha frequentato la New York Studio School dal 1995 al 1997, dove ha studiato con molte persone straordinarie come Graham Nickson, Mercedes Matter e Charles Cajori. È tornata a Yale nel 1997-1998. Jenny ha insegnato anche allo Smith College e alla SUNY Potsdam. Ha viaggiato da sola in luoghi lontani come la Groenlandia e la Papua Occidentale e trascorre regolarmente del tempo a San Miguel de Allende, in Messico, e a La Jolla, in California. Vive con i suoi due figli, il marito e i suoi cani Muppet e Mr. Scruffles. Le sue due passioni nella vita sono l'arte e gli animali. Spera di trascorrere il resto della sua vita vivendo avventure, imparando e giocando alla NYTimes Spelling Bee. Conosciuta per aver dipinto scene fantastiche e talvolta auto-riflessive con un tocco di umorismo, Jenny Toth lavora partendo dall'osservazione diretta, a volte con l'aiuto di elaborati set-up e oggetti di scena. In genere, le scene che trascrive su tela o su carta costituiscono una variante dell'autoritratto, derivante dal suo interesse per il modo in cui le donne scelgono di ritrarre se stesse rispetto a come gli artisti maschi le hanno tradizionalmente raffigurate. L'inclusione di "difetti" come un alluce deforme o gambe pelose sottolinea la sua preferenza per l'onestà rispetto ai vani tentativi di conformarsi agli standard di bellezza convenzionali. Attraverso ritratti di se stessa che si nasconde dietro un cactus, una rete da pescatore o una maschera, Toth esplora i temi della lotta interiore, della paura della solitudine e della diffidenza verso l'impegno intimo. In seguito il suo lavoro include le gioie e le frustrazioni della maternità e sentimenti complessi rappresentati con gli animali come fonte.