Karl Springer Vaso grande in vetro bianco Scavo soffiato a mano anni '80

Il designer berlinese e newyorkese Karl Springer ha portato una sensibilità chic e di alta moda nei suoi tavolini da caffè, specchi, lampade in lucite e altri arredi. Durante il suo periodo di massimo splendore negli anni 1970, il lavoro di Springer era uno dei preferiti del glamour set, che apprezzava la novità dei pezzi rifiniti con materiali ricchi e sorprendenti che andavano dalle pelli esotiche alla lacca e al metallo cromato.

In un certo senso, Springer è stato un prepostmodernista. Così come l'uniformità noiosa, sicura e aziendale del modernismo della fine del XX secolo ha spinto Ettore Sottsass, Michael Graves e altri a esplorare strutture e materiali nuovi e provocatori nel design e nell'architettura, anche Springer è stato spinto a ravvivare le sue creazioni con un'energia e un'eleganza fresche e seducenti.

Springer arrivò a New York alla fine degli anni '50 e trovò lavoro come allestitore di vetrine presso i grandi magazzini Lord & Taylor. An He ha studiato legatoria in Germania e, sfruttando le sue abilità meticolose, ha iniziato a creare accessori da scrivania avvolti in pelle come attività secondaria. Questi pezzi venivano venduti in negozi di lusso come Bergdorf Goodman e attiravano una clientela sofisticata che includeva la Duchessa di Windsor.

Nel 1965, Springer aveva fondato il suo atelier a Manhattan. È stato Pierre Scapula, decoratore di Jackie e Aristotele Onassis, a notare le sedie da discoteca Onassis di Springer - che non avevano ancora un nome - commissionate per la prima volta per una residenza privata ad Acapulco, sul pavimento dello showroom di East 61st Street del designer. Jackie ha ordinato sgabelli da bar per lo yacht della coppia, il Christina O, e sedie da pranzo per la loro casa sulla terraferma greca.

Al momento della sua morte, Springer aveva showroom a Los Angeles, Tokyo e Monaco.

Le sedie , i tavoli , le credenze e gli altri mobili creati da Springer sono generalmente semplici, ma sostanziosi e spesso hanno linee robuste e arrotondate. Il fascino del suo lavoro risiede nell'insistenza di Springer sulla costruzione rigorosa e, soprattutto, nel suo occhio per i materiali e le finiture insolite.

Springer ha utilizzato Lucite, ottone e canna di fucile insieme all'acciaio cromato e lucidato, e ha fatto rivivere squisite finiture raramente viste dai tempi di Art Deco maestri come Émile-Jacques Ruhlmann e Jean-Michel Frank: zigrino (un tipo di pelle di squalo), pitone, pelle di capra, osso, corno e pergamena laccata, oltre a tessuti che includono stampe batik. Realizzato con questi materiali, il lavoro di Springer è per sua natura sgargiante e accattivante: una suite di pezzi stupirà, e un tavolino posizionato ad arte in pelle esotica aggiungerà una scintilla sorprendente.

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I membri della famiglia Seguso sono stati protagonisti della produzione di vetro sull'isola veneziana di Murano sin dalla fine del 1300, ma per la maggior parte dei collezionisti di design vintage il nome evoca due aziende formatesi nella prima metà del XX secolo. Seguso Vetri d'Arte, nata da un piccolo consorzio di maestri vetrai che comprendeva Archimede Seguso (1909-99), ha prosperato sotto la direzione artistica di Flavio Poli (1900-84), un designer attento alle forme, ai colori e ai motivi moderni. La Vetreria Archimede Seguso, invece, è stata fondata nel 1946, quando Seguso aprì il suo atelier per impiegare le tecniche classiche nella realizzazione di oggetti in vetro moderni.

I proprietari di Seguso Vetri d'Arte erano giustamente orgogliosi delle loro abilità di artigiani, ma non erano esteti mondani e lo sapevano. Poli ha studiato all'Istituto d'Arte di Venezia, lavorando inizialmente in ceramica prima di cambiare medium e dedicarsi all'arte del vetro. An introdusse nuove forme semplici nel genere - il più noto dei suoi design è il Valva, che assomiglia a un guscio di conchiglia nel profilo - e impiegò diverse tecniche innovative come il corroso, che conferisce al vetro una finitura ruvida, simile a una tavola di smeriglio. Le opere di Poli più collezionabili sono i suoi pezzi sommerso, realizzati con un processo di stratificazione in cui vasi di vetro trasparente e colorato vengono "sommersi" l'uno nell'altro, producendo una sorta di effetto bambola nidificata in vasi suggestivi ed eleganti con bande di colori separate e sovrapposte.

Nella sua bottega omonima, Archimede Seguso privilegiava spesso tecniche antiche e altamente decorative, impiegate con moderazione moderna. I suoi vasi Losanghe in vetro stratificato hanno l'aspetto di una scacchiera astratta, mentre i suoi vasi Merletto a forma libera hanno delicati motivi a pizzo creati attorcigliando faticosamente due cannucce di vetro riscaldate per creare eliche intorno alle pareti del pezzo.

Sebbene diverse per scopo e missione, entrambe le fornaci che portano il nome Seguso hanno creato alcune delle opere più belle, affascinanti e squisitamente realizzate di tutto il design moderno.