Scultura in marmo italiano "Spirito selvaggio" di Naomi Feinberg, anni '70

La scultrice Naomi Feinberg ha iniziato a esplorare l'arte come carriera solo verso i 30 anni e, in un campo dominato dagli uomini, si è fatta un nome tra i suoi coetanei e nel mondo dell'arte in generale. Feinberg ha lavorato principalmente con la pietra, attingendo alle influenze precolombiane, africane e dei nativi americani, oltre che al cubismo . 

Nata a New York, Naomi Levine è diventata maggiorenne durante la Grande Depressione. A 17 anni sposò lo scrittore, pittore e fotografo Sidney Feinberg, che divenne a sua volta un premiato designer di libri. Il rapporto con il marito ha avuto un profondo impatto sull'amore di Feinberg per l'arte visiva.

Lavorando con Sidney nel suo studio di arti grafiche, Naomi si è costantemente cimentata con una serie di forme d'arte: ha lavorato con l'ago, la moda e la scultura in ceramica, prima di dedicarsi principalmente alla lavorazione della pietra. Nei primi anni '40, Feinberg frequentò corsi di scultura presso diverse istituzioni, tra cui la New School, il Museum of Modern Art e la School of Visual Arts. Ha studiato a fianco di importanti artisti José de Creeft e Lorrie Goule e in seguito ha condiviso uno studio di gruppo con la pittrice costruttivista Dorothy Dehner. 

Feinberg continuò a realizzare sculture astratte - così come sculture straordinariamente espressive che rappresentavano la forma umana - in calcare, marmo e altro ancora per tutti gli anni '80 e si ritirò nel corso di quel decennio. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e nella collezione permanente del Smithsonian American Art Museum e di altre istituzioni.

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