
Cerchio di Giovanni Paolo Panini "Piacenza 1691-1765 Roma
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Cerchio di Giovanni Paolo Panini "Piacenza 1691-1765 Roma
Informazioni sull’articolo
- Creatore:Giovanni Paolo Panini (Artista)
- Dimensioni:Altezza: 184,6 cm (72,68 in)Larghezza: 148,6 cm (58,51 in)Profondità: 7 mm (0,28 in)
- Materiali e tecniche:Tela,A olio
- Luogo di origine:
- Periodo:
- Data di produzione:1691-1765
- Condizioni:Usura compatibile con l’età e l’utilizzo.
- Località del venditore:SAINT-JEAN-CAP-FERRAT, FR
- Numero di riferimento:1stDibs: LU8385233696332
Giovanni Paolo Panini
Giovanni Paolo Pannini (o Panini; Piacenza, 17 giugno 1691 – Roma, 21 ottobre 1765) è stato un pittore, architetto e scenografo italiano. Da giovane Panini studiò a Piacenza come scenografo teatrale. Si recò a Roma nel 1711 dove studiò disegno con Benedetto Luti e divenne famoso come decoratore di palazzi, compresa villa Patrizi (1718-1725) e Palazzo de Carolis (1720). Come pittore, Panini è più conosciuto per le sue vedute di Roma; si interessò in particolare delle antichità della città, diventando uno dei grandi maestri del Grand Tour. Fra i suoi lavori più famosi c'è l'interno del Pantheon e le sue "vedute", dipinti di gallerie di quadri che a loro volta contengono viste di Roma. La sua tela Capriccio con il Colosseo è conservata al Museo civico Amedeo Lia a La Spezia. Nel 1718 Panini fu ammesso alla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Insegnò a Roma all'Accademia di San Luca dal 1719 ed all'Académie de France dal 1732; tra i suoi allievi, Hubert Robert e Jean-Honoré Fragonard. Nel 1737, Baldassarre Erba Odescalchi commissionò al Panini la decorazione della nuova galleria della sua Villa Tuscolana (l'attuale Villa Grazioli) raffigurando sulle pareti Apollo e Diana, le Allegorie delle Stagioni e le Allegorie dei quattro continenti, e nella volta gli stemmi Odescalchi (l’aquila, il leone, la navicella di incenso) i segni dello Zodiaco e i quattro elementi (Aria, Acqua, Fuoco e Terra). Insieme a Giacomo Zoboli nel 1747 compilò l'inventario della raccolta Sacchetti acquistata da papa Benedetto XIV per formare il nucleo iniziale della nascente Pinacoteca Capitolina. La Galleria del cardinale Silvio Valenti Gonzaga è un dipinto commissionato a Panini nel 1749. Il conte Étienne François de Choiseul, ambasciatore di Francia presso il Papa, commissionò a Panini questi dipinti: Galleria di vedute di Roma antica, Galleria di vedute di Roma moderna, Piazza San Pietro e Interno della Basilica di San Pietro. Pannini dipinse questi quadri tra il 1753 e il 1757. Grazie a molt di queste opere, il Pannini è diventato uno dei più citati esponenti della metapittura.[1] Divenne Principe dell'Accademia di San Luca nel 1755.
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XVIII secolo, Pittura italiana Natura morta di Giovanni Paolo Castelli Lo Spadino
Giovanni Paolo Castelli, detto "Lo Spadino" (Roma 1659 - 1730 circa)
Natura morta con composizione di frutta
Dimensioni: cornice cm L 76,5 x H 61 x P 6,5. Tela cm L 55,5 x H 40
Questo dipinto a olio su tela, di ottima qualità, raffigura una natura morta con una composizione di frutta. Uva bianca e nera, pesche, fichi e mele cotogne sono disposte all'interno di una ciotola di vetro, la cui trasparenza è resa magistralmente attraverso delicate lumeggiature che enfatizzano i riflessi della luce. La composizione occupa l'intera tela; i grappoli d'uva, le foglie di vite e alcuni frutti posti all'esterno della ciotola sono raffigurati parzialmente, come se fuoriuscissero dalla vista dello spettatore e dalla cornice. Questo è un tipico trucco barocco che esalta la teatralità e l'abbondanza, creando una composizione non statica ma coinvolgente. Poco viene rivelato dell'ambiente in cui viene ritratto il frutto; il frutto è illuminato da una luce proveniente da sinistra, che mette in risalto i colori e le forme attraverso un sapiente uso delle ombre, alcune delle quali sono molto pronunciate.
Stilisticamente, quest'opera rientra nel catalogo di Giovanni Paolo Castelli, noto come "Lo Spadino" (Roma 1659-1730). L'esuberante decorazione barocca, la qualità della rappresentazione della frutta e la tavolozza di colori saturi e vivaci sono tutti elementi che caratterizzano le opere conosciute del pittore romano.
Giovanni Paolo Castelli, detto "Lo Spadino", è la figura più famosa di una famiglia di artisti specializzati in nature morte, attivi a Roma nella seconda metà del XVII secolo e nei primi decenni del XVIII. La famiglia Castelli comprendeva tre pittori imparentati: i fratelli Bartolomeo (1641-1686) e Giovanni Paolo, separati da diciotto anni, e il figlio di Giovanni Castelli, anch'egli di nome Bartolomeo (1696-1738). Giovanni Paolo è il membro più famoso e documentato della famiglia Castelli, noto come "Lo Spadino", un soprannome derivato da un piccolo pugnale che egli pose simbolicamente tra i frutti in un dipinto, che fu poi adottato dal figlio e utilizzato anche nei documenti ufficiali.
Giovanni Paolo nacque a Roma l'8 aprile 1659, figlio di Felice, originario di Montalto delle Marche, e di Domenica Crescenzi, di Roma. Il 28 marzo 1690 sposò Apollonia De Marchis, figlia e sorella di due "quadrari" (pittori specializzati nella rappresentazione di cornici), Giovanni e Tommaso, che in seguito contribuirono a diffondere le opere di Castelli.
Il pittore viveva a Roma, come testimoniano i registri parrocchiali di San Lorenzo in Lucina e Santa Maria del Popolo. Ha trascorso la sua giovinezza vicino al porto di Ripetta e ha sempre vissuto nelle vicinanze (via del Babuino, Del Corso e via dei Condotti). Tra il 1680 e il 1683 c'è una lacuna documentaria dovuta al fatto che il pittore ha scontato una pena detentiva per omicidio.
Giovanni Paolo ricevette la sua prima formazione artistica nella bottega del fratello maggiore Bartolomeo, anch'egli pittore di nature morte. Dopo la morte di Bartolomeo nel 1686, Giovanni Paolo ereditò la bottega, i dipinti e la clientela, ricevendo importanti commissioni da famiglie nobili romane. Le sue opere sono catalogate nelle più importanti collezioni romane e italiane, come le gallerie Corsini, Colonna, Borghese, Pamphili e Chigi. La sua stretta relazione con il pittore fiammingo Giovanni Herinans, pittore di corte della famiglia Pamphili, e il suo legame con l'artista Adriano Honinck dimostrano il suo forte legame con l'ambiente artistico del Nord Europa. Inoltre, tra il 1671 e il 1674 visse vicino ad Abraham Brueghel, le cui opere ebbero un'influenza significativa su di lui, trasmettendogli il gusto per le combinazioni di colori audaci e intense. Fu anche molto influenzato dall'artista tedesco Christian Berentz (1658-1722), che arrivò a Roma negli anni '80 del XVI secolo e vi rimase fino alla morte.
Grazie all'esempio di Berentz, Castelli adottò l'abitudine di includere nelle sue composizioni oggetti trasparenti o riflettenti, come bicchieri di cristallo, fruttiere di vetro...
Categoria
Di antiquariato/d’epoca, Inizio XVIII secolo, Italiano, Barocco, Dipinti
Materiali
Tela, Legno