Specchio in ceramica "Bornéo" o "Costruttivista", di Mithé Espelt, 1957 circa.

Marie-Thérèse Espelt, meglio conosciuta come Mithé Espelt, è stata una forza dominante della ceramica della metà del XX secolo in Francia. Mithé è ricordata per i suoi moderni specchi da parete in ceramica , posacenere dorati e smaltati e altri oggetti ornati e scatole, spesso caratterizzati da uccelli e colori vivaci. Preferiva non firmare i suoi pezzi e, di conseguenza, molte delle sue opere sono state attribuite erroneamente, anche al ceramista francese François Lembo.

Mithé è cresciuta nella regione francese della Camargue. La vasta rete del padre comprendeva il premio Nobel 1904 Frédéric Mistral e il pittore e decoratore parigino Jean Hugo. L'introduzione precoce di Mithé in una comunità di artisti la ispirò a studiare scultura e disegno presso la scuola Beaux-Arts a Montpellier nel 1939. 

I primi lavori di Mithé attirarono l'attenzione della ceramista francese Emilie Decanis e del distributore di gioielli Charles Démery. Mithé ha aperto un laboratorio di ceramica nell'Hôtel de Bernis a Lunel, dove si è rapidamente fatta una reputazione per i suoi lavori e accessori in ceramica, tra cui gli specchi , i portagioie e i bottoni. Démery fondò la boutique Souleiado, che iniziò a distribuire le opere di Mithé, attirando così un pubblico mondiale.

L'autore francese Antoine Candau ha scritto un libro retrospettivo sulla carriera di Mithé intitolato Mithé Espelt, the Discreet Luxury of the Every Day, che ha contribuito a portare alla ribalta la sua eredità facendo luce sul suo anonimato. Mentre Mithé era rispettata all'interno della sua cerchia ristretta, il grande pubblico sta iniziando solo ora a comprendere l'immenso talento che si cela dietro la sua carriera lunga oltre cinque decenni.

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