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Attribuito a Antonio Giorgetti, Natività

1662

Informazioni sull’articolo

Antonio Giorgetti (documentato a Roma dal 1657 al 1669) Natività, 1662 circa Cera, cm 56 x 12 La cera, di forma ovale e dal colore bruno, presenta un’iconografia di invenzione dello scultore barocco romano Antonio Giorgetti, la cui attività risulta essere documentata tra il 1657 ed il 1668. Antonio Giorgetti nacque a Roma in data imprecisata. L’artista apparteneva a una famiglia di scultori attivi nell'Urbe nella seconda metà del XVII secolo: il padre di Antonio, Giovanni Maria, era attivo a Roma come scultore e intagliatore e dal 1650 operava per la Camera apostolica. Tra le sue opere più note spiccano certamente le due porte di legno decorate di bassorilievi raffiguranti episodi della vita di Romolo nella sala degli Orazi e Curiazi nel palazzo dei Conservatori di Roma, una delle quali reca la data 1643. In seguito ad aver appreso i primi rudimenti relativi alla scultura presso la bottega paterna, Antonio Giorgetti compì il suo apprendistato presso Alessandro Algardi. La prima opera dell’artista dovrebbe coincidere con il busto bronzeo di Clemente Merlini in Santa Maria Maggiore: l’opera, attribuita a Giorgetti in maniera dubitativa da Steinberg (The history and decoration of the ponte S. Angelo, 1968), è in alcuni casi ascritta allo scalpello di Andrea Bolgi e non viene fatta rientrare all’unanimità nel catalogo delle opere dell’artista romano. Del 1657-58 è la sua prima opera documentata attraverso le fonti, i Due angeli inginocchiati che sostengono il drappo con funzione di balaustra, all'ingresso della cappella Spada in San Girolamo della Carità. Le due sculture mostrano una forte impronta algardiana: l'impostazione generale e il tipo di panneggio composto, con pieghe sottili, si ispirano con evidenza all'angelo dell'Estasi di San Filippo Neri realizzato dal maestro bolognese attivo prevalentemente in ambito romano per la Sacrestia di Santa Maria in Vallicella. A partire dal 1660, Giorgetti risultò essere stabilmente al servizio del cardinale Francesco Barberini per il quale eseguì da principio lavori di routine, come restauri di sculture antiche e busti di piccole dimensioni e successivamente portò avanti commissioni di maggior impegno dal punto di vista artistico, tra cui spicca quella relativa al busto di Girolamo Aleandro, segretario del cardinale. Le opere maggiormente conosciute di Giorgetti sono però, senza dubbio, il Martirio di San Sebastiano della chiesa di San Sebastiano fuori le mura entro cui l’artista mostra appieno la sua capacità di recepire e fare propri in maniera sagace ed originale i modelli berniniani e l'Angelo con la spugna eseguito nell'ambito dell'impresa berniniana per la realizzazione dei Dieci angeli con gli strumenti della Passione per il ponte Sant’Angelo. Il Giorgetti ricevette il primo pagamento nell'agosto del 1668 e, nel settembre dell'anno successivo, la scultura, eseguita con la collaborazione del fratello Giuseppe su modello Bernini, fu messa in opera. Tra le opere eseguite da Antonio Giorgetti per il potente cardinale Barberini vi è anche il bassorilievo in bronzo dorato con la Natività, eseguito probabilmente in collaborazione del fratello Giuseppe e dell’argentiere Michele Sprinati, che, nel progetto originale, doveva essere completato da un'elaborata cornice ottagona in argento, arricchita da lapislazzuli (rispetto all’opera, attualmente in collezione privata, si esprime ampliamente Jennifer Montagu in Gold, silver and bronze: metal sculpture of the Roman baroque del 1996). La cera in questione potrebbe costituire un modelletto per il sopracitato bronzo della natività. La scena, particolarmente affollata, presenta uno spiccato dato di dinamismo che rispecchia alla perfezione i crismi del barocco romano. La Vergine e San Giuseppe attorniano la culla del Bambino, a cui si inchina un angelo che abbassa il capo in adorazione. Alle spalle della sacra famiglia si muove vorticosamente un vasto contingente di figure, tra cui spiccano i cherubini e i pastori accorsi, al richiamo dell’angelo, a venerare il Cristo bambino. Del medesimo soggetto esistono almeno altri due modelletti in cera bruna, rilevanti dal punto di vista artistico sia per lo stile in grado di rispecchiare perfettamente tutti i caratteri salienti del barocco romano sia per la loro capacità di mostrare appieno le tecniche e le metodologie di lavoro di un artista di rilievo, operativo, nell’intero arco della sua carriera, accanto ai maestri dell’arte plastica romana del Seicento, Algardi e Bernini.
  • Attribuito a:
    Antonio Giorgetti (Italiano)
  • Anno di creazione:
    1662
  • Dimensioni:
    Altezza: 56 cm (22,05 in)Larghezza: 12 cm (4,73 in)
  • Tecnica:
  • Periodo:
  • Condizioni:
  • Località della galleria:
    Milan, IT
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU2639215786802

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