André Gisson

"Ragazza con gli occhi azzurri in una galleria d'arte".

André Gisson è nato "Anders Gisson" nel 1921 a Brooklyn, New York. Pittore impressionista americano molto apprezzato, è noto per i suoi dipinti di paesaggi, nature morte, ritratti e figure. Per essere considerato appartenente al movimento impressionista francese, dichiarò di essere un francese nato nel 1910 e adottò il nome d'artista "André Gisson". Ha vissuto a New York, Westport, Connecticut e in Francia per gran parte della sua vita e ha viaggiato molto. Ha studiato presso il prestigioso Pratt Institute di New York. Dopo la laurea, si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti e divenne capitano durante la Seconda Guerra Mondiale. Gisson continuò i suoi studi in Europa, dove subì l'influenza dei grandi impressionisti francesi. Al suo ritorno a New York, adattò lo stile e la tecnica dell'impressionismo e utilizzò pennellate piccole e spezzate e colori morbidi e vibranti. I paesaggi e le scene di spiaggia di Anisson ritraggono la campagna francese, dove dipingeva ogni estate, e la regione intorno al lago Mahopac, a nord di New York, dove ha vissuto per molti anni. Le composizioni di nature morte di Gisson mostrano un'influenza giapponese nel suo lavoro; mentre l'influenza francese è più pronunciata nei paesaggi e nelle figure. Molti dei dipinti di Gisson sono stati pubblicati e distribuiti a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte nelle principali gallerie d'arte di tutto il paese per oltre quattro decenni, come mostre personali estese da New York, Washington, Philadelphia, Texas e California, oltre a sedi all'estero a Londra, Parigi e Tokyo. Le sue opere fanno parte delle collezioni dello Smithsonian Institution e del Triton Museum of Art, in North Carolina. Tra i suoi collezionisti privati c'erano il presidente Lyndon B. Johnson e W. Somerset Maugham. Gisson è morto nel 2003 ad Atlanta, in Georgia. È stato inserito in The Artist's Yearbook (p. 332, 2000), Artists in the Southwest Art (p. 64, 1993) e Who Was Who in American Art (p. 1296, 1999).