Gabrielle Pool

Gabrielle Pool L'ippopotamo affamato Inchiostro su carta con cornice di legno

2020

Gabrielle Pool, artista nata in Nuova Zelanda, espone dal 1993, quando all'età di 16 anni ha tenuto la sua prima mostra personale a Chiba-Ken. Da allora i suoi dipinti e le sue opere a tecnica mista sono stati esposti in mostre personali e collettive in Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Grecia e Bahamas. Gabrielle ha studiato in parte in Giappone, dove il suo insegnante, Mori Sensei, le ha fornito la prima ispirazione. Questo ha portato a un'influenza orientale potente e duratura. Nel 2004 ha iniziato a registrare diverse tribù in via di estinzione: la Tribù Hamer in Etiopia, i Maasai del Kenya e, più recentemente, le donne artiste indigene di Utopia nel Territorio del Nord dell'Australia. Gabrielle si è immersa nella vita tribale, utilizzando spesso pigmenti sacri per la pittura del corpo nelle sue opere. "La mia pittura è sempre stata guidata dal desiderio di preservare e registrare la storia di popoli antichi e dei loro ambienti, in un mondo che sembra fare del suo meglio per sradicarli e 'civilizzarli'." Nel 2005 Gabrielle è stata invitata da Nelson Mandela a recarsi in Africa per collaborare alla produzione della Unity Series, insieme ad altri 20 importanti artisti internazionali. Le opere raffiguravano le cinque fasi della vita di Mandela, culminando nella sua visione del futuro, lanciata al World Economic Forum di Davos in Svizzera nello stesso anno. Nel 2007, Gabrielle è stata protagonista di un documentario di un'ora della TVNZ sulla sua carriera di artista, mentre il National Geographic Australia ha pubblicato un articolo sulle sue stimolanti opinioni come esploratrice.