Bette Ridgeway

Alba nel deserto

2020

Bette Ridgeway è conosciuta soprattutto per le sue tele luminose e di grandi dimensioni, che negli ultimi anni le hanno fatto ottenere un riconoscimento internazionale. Descrive il suo processo come una luce stratificata. Tra i suoi riconoscimenti internazionali, il "Premio Internazionale - Artista dell'anno 2019" presentato a Mantova, Italia, nel giugno 2019, il "WAA 2019 "Women's Essence" alla Biennale di Venezia, nel maggio 2019, e Art Tour International Magazine's "Top 60 Contemporary Masters". Nel 2016 ha ricevuto il prestigioso premio Leonardo Da Vinci a Roma, Italia. Inoltre, ha vinto il premio Oxford University Alumni Prize alla mostra "Art of the Mind" presso il Museo d'Arte di Chianciano in Toscana nel 2012. Ha partecipato alla prima Biennale d'Arte di Londra nel gennaio 2013 e alla Gagliardi Gallery di Londra nell'aprile 2013. Formatasi come acquerellista, la storia d'amore di Ridgeway con i mezzi acquatici è iniziata da giovane, quando cresceva sulle Adirondack Mountains, nello stato di New York (a pochi chilometri dal Canada), dove era circondata dalla bellezza della natura. Forte di questa prima esperienza, ha viaggiato in tutto il mondo, studiando, dipingendo, insegnando ed esponendo le sue opere, abbracciando i costumi e i colori delle diverse culture di Africa, Australia, Europa, Asia, Messico e Sud America. Gli studi artistici formali di Ridgeway presso il Russell Sage College, la New York School of Interior Design e l'Art Students League le hanno fornito gli strumenti di base nell'uso dei materiali e delle tecniche Il suo stile personale, tuttavia, si è sviluppato a lungo. Da sempre artista, ha rimandato la sua carriera artistica per crescere la famiglia e mantenere un lavoro. Mentre lavorava a Washington DC come amministratore delegato di Very Special Arts, un'associazione educativa affiliata al JF Kennedy Center che offre programmi artistici per bambini e ragazzi disabili, ha avuto la fortuna di incontrare l'artista di fama internazionale Paul Jenkins & Jenkins. È stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Jenkins divenne un amico e un mentore, incoraggiando l'artista a lavorare in grande e a concentrarsi su colore, spazio e tempo. Una volta ha scherzosamente definito i suoi dipinti come caos e quelli di Ridgeway come caos controllato. Ridgeway ha seguito il consiglio di Jenkins & Jenkins e ha trascorso gli ultimi 30 anni a sviluppare la sua tecnica caratteristica che prevede l'uso di molti strati di acrilici sottili e trasparenti su lino e tela per ottenere una fluidità e una viscosità simili a quelle dell'acquerello tradizionale. L'effetto è sensuale e potente.