Nadira Azzouz

Il retro del mio giardino (Tecnica mista su tela)

2010

Nadira Azzouz (1927 - 2020) ha iniziato a dipingere all'età di sei anni, studiando poi arte presso la Scuola di Belle Arti domestiche di Baghdad (1944-49). A ciò seguirono ulteriori studi presso la Central School of Art di Londra (1957-60) dove conseguì un BA in Pittura. Come la maggior parte degli artisti iracheni della sua generazione che avevano studiato all'estero, il suo lavoro è influenzato dal canone dell'arte internazionale del XX secolo, ma allo stesso tempo mostra la propria identità distintiva, quella irachena, che si ritrova nelle sculture sumere e assire, nell'illuminazione medievale dei manoscritti arabi e nei motivi popolari dell'artigianato e dei tappeti, oltre che nei temi popolari locali. Ciò che distingue Nadira dai suoi colleghi artisti, tuttavia, è la femminilità del tocco nelle sue opere. Il romanziere, critico e artista iracheno Jabra Ibrahim Jabra scrisse nel 1983: "C'è qualcosa di peculiarmente femminile... anche nella scelta dei colori e della composizione, spiegabile forse nel contesto delle passioni di una donna irachena". Cose simili a carboni ardenti che improvvisamente brillano e sprigionano scintille attraverso un braciere pieno di cenere". Per lei la pittura è stata spesso una comunicazione con visioni interiori, eruzioni interiori a cui nessuna figura o parola poteva rendere giustizia, da qui la sua enfasi e il suo gioco di risorse con il colore. Nei suoi lavori più recenti si può notare la sua ricerca di un effetto più lirico, più diafano, suggestivo della padronanza tecnica". Le sue opere si trovano nella collezione della Barjeel Art Foundation di Sharjah e in importanti collezioni private internazionali.