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Maurizio BONFANTI
Figura Femminile II

2018

Informazioni sull’articolo

Figlio del pittore Angelo Bonfanti, Maurizio Bonfanti ha frequentato il Liceo Artistico di Bergamo e ha studiato incisione all'Accademia di Belle Arti della stessa città. Pur essendosi iscritto all'Università Statale di Milano per studiare letteratura moderna, nel 1973 abbandonò quel corso di studi per dedicarsi all'arte. Dal 1976 al 1983, Bonfanti ha insegnato disegno e comunicazione visiva presso un istituto tecnico di Bergamo. Ha trascorso il decennio del 1970 lavorando esclusivamente sull'incisione, ma poi è passato alla pittura. Ha prodotto una serie di serie che trattano in particolare temi religiosi e sperimentano varie tecniche per rendere la forma umana, i paesaggi e le città. Dal 1978 i suoi dipinti sono stati esposti in mostre personali e collettive in tutta Italia e a Montecarlo, in Francia, Spagna e Stati Uniti. Bonfanti ha anche partecipato a due prestigiose mostre presso il Contemporary Art Centre Schalkwijk di Utrecht e ha tenuto importanti esposizioni a Lineart, Gend, in Belgio e in Olanda. Recentemente, gli è stata commissionata la creazione di pezzi per il Memoriale della Shoah, per ricordare le vittime della Seconda Guerra Mondiale. Bonfanti dice del suo lavoro: "Sebbene siamo offesi dall'intolleranza e dalla discriminazione in qualsiasi forma e aborriamo l'ingiustizia che svilisce la dignità umana, pur abbracciando la pace, le nostre parole e le nostre azioni non sempre corrispondono nella vita quotidiana. (...) L'arte sembra aver perso la sua voce critica ed è sempre più soggetta a una serie di valori determinati dalle regole del mercato". Se fossi costretto a smettere di sognare e a riflettere sulla realtà con lucida razionalità e obiettività, l'immagine dell'Uomo che ho raffigurato, ferito e sotto attacco, dovrebbe essere sostituita da una superficie ricoperta unicamente da ferite profonde e silenziose. Rappresentando la figura umana nuda ed esposta, ne dichiaro la supremazia; non includendo il volto del soggetto, metto in evidenza il suo linguaggio corporeo. Gli do una consapevolezza con pose teatrali e i soggetti vengono recitati, così il vero protagonista viene lasciato libero di partecipare alla messa in scena. Poiché il volto è un identificatore e l'intensità di un'espressione o l'impostazione della bocca possono suggerire una condizione o uno stato emotivo, quando il volto è nascosto, la condizione o lo stato emotivo del soggetto viene dedotto dalla posa del corpo, che sia completamente visibile o incompleta. La posa del corpo lascia all'osservatore la libertà di immaginare i contorni e il volto. La superficie della carta su cui creo i miei nudi subisce una serie di attacchi, che sono parte integrante del linguaggio espressivo delle mie opere. Cerco di dare sostanza a una superficie liscia e neutra e di farle subire un deterioramento insieme all'immagine, che viene anche erosa e graffiata intenzionalmente. La carta "ferita" viene poi incollata alla tela, creando l'immagine di un corpo che sembra riemergere dal passato, ma che porta con sé la fragilità e l'energia dell'uomo contemporaneo". Bonfanti pone le sue figure umane al centro delle sue composizioni, sole e nude, spesso circondate dall'oscurità e senza volto. I suoi soggetti sono rappresentati in piedi, seduti o accovacciati, ma sempre sotto i riflettori e al centro dell'attenzione dell'artista, dove possono essere visti al meglio e dove si riflette la materia fragile ma perfetta di cui è fatto l'uomo. Il corpo è presentato come un dono, un nodo che assorbe sempre più la densa miscela taciturna dello spazio circostante mentre si dipana. La risposta più immediata e istintiva alle opere di Bonfanti è che le posizioni delle figure nello spazio del quadro trasmettono un senso di disagio, in quanto il loro posizionamento è sempre un po' fuori posto e non è mai completamente presente. Spesso alcune parti del corpo mancano o si trovano al di fuori della composizione, lasciando lo spazio per comprimerle in modo isolato. Tuttavia, le composizioni non esprimono tanto la solitudine quanto il desiderio di essere soli. Gli osservatori sono portati a riflettere sulla solitudine come scelta o come punizione. Le figure di Bonfanti sembrano anche trovarsi in un non-luogo non identificabile: porzioni del corpo sembrano essere state assorbite dal vuoto circostante, come raffigurato attraverso un uso drammatico del chiaroscuro.
  • Creatore:
    Maurizio BONFANTI (1952, Italiano)
  • Anno di creazione:
    2018
  • Dimensioni:
    Altezza: 38,99 cm (15,35 in)Larghezza: 28 cm (11,02 in)
  • Tecnica:
  • Movimento e stile:
  • Periodo:
  • Condizioni:
  • Località della galleria:
    Atlanta, GA
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU155528758662

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