Stefanie ha creato la grafica per entrambi gli attori principali Naomi Watts e Ryan Gosling nel film "Stay" diretto da Marc Creates. Ha anche creato l'arte di diverse sequenze di sogni e della sequenza finale del film.
'Jelly Fish'' (Soggiorno) - 2006
50x48cm,
Edizione di 10 esemplari più 2 prove d'artista.
Stampa C d'archivio, basata sulla Polaroid originale.
Etichetta e certificato di firma,
Numero d'inventario dell'artista 5492.
Non montato.
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Stefanie Schneider: Uno sguardo tedesco sull'Ovest americano
Le opere di Stefanie Schneider evocano l'ossessione di Ed Ruscha per l'esperienza americana, la ricchezza dei deserti di Georgia O'Keefe e la solitudine dei dipinti ossessionanti di Edward Hopper. Ma come ha fatto questo fotografo tedesco a diventare uno degli artisti più importanti della narrativa americana del XX e XXI secolo?
La capacità della Schneider di controllare, o almeno prevedere, il risultato di una confezione di pellicola Polaroid è una testimonianza della sua esperienza e della sua comprensione intuitiva del mezzo. Con anni di pratica e innumerevoli rullini, ha affinato le sue capacità, scattando di getto e basando le sue decisioni sul suo istinto. È una danza simbiotica, in cui si destreggia contemporaneamente tra il film, gli attori e il set. Ogni aspetto di un servizio fotografico di Stefanie Schneider è pianificato ed eseguito meticolosamente, con settimane o addirittura mesi di preparazione. La location, gli oggetti di scena, i costumi: ogni dettaglio viene considerato con attenzione per dare vita alla sua visione.
A volte gli attori stessi diventano parte del processo, soggiornando nel ranch di Stefanie quando le riprese si estendono su più giorni. Si tratta di una collaborazione unica in cui Schneider controlla ogni aspetto, dal concetto iniziale al risultato finale. Le sue idee sono chiarissime nella sua mente e orchestra l'intera produzione come una performance accattivante. Gli attori entrano in scena, spesso per la prima volta, indossando i loro costumi e circondati da elementi accuratamente disposti. Da lì, la serendipità prende il sopravvento, guidata dalla performance del film e dalle stranezze della telecamera. Anche le condizioni atmosferiche entrano in gioco, poiché Schneider preferisce scattare all'aperto con la luce naturale, abbracciando gli elementi che aggiungono il loro tocco alla composizione.
Questa danza spontanea tra la Schneider, i suoi soggetti e il film crea un'atmosfera di imprevedibilità e magia. La sinergia tra tutti gli elementi è fondamentale per il risultato finale. Il profondo legame della Schneider con i suoi soggetti, la fiducia e il rapporto che instaura con loro, infondono al suo lavoro una genuina e profonda autenticità. È questo legame che le permette di catturare le emozioni crude e i momenti intimi che risuonano con gli spettatori.
Una notevole testimonianza della dedizione della Schneider è il suo lungometraggio "The Girl Behind the White Picket Fence". Il progetto è durato cinque anni, catturando l'essenza di ogni stagione mentre viaggiava tra Berlino e l'alto deserto di Twentynine Palms, in California. Scattando in diverse località e producendo le sue stampe analogiche a Berlino, ha creato meticolosamente una narrazione visiva che si sviluppa passo dopo passo. Il film ha richiesto innumerevoli Polaroid, ogni fotogramma è stato accuratamente selezionato e curato per raccontare una storia che trascende il tempo e il luogo.
Grazie al suo processo meticoloso e all'impegno incrollabile nel suo mestiere, Stefanie Schneider è diventata una maestra nel raccontare storie. La sua capacità di controllare la natura imprevedibile della pellicola Polaroid, combinata con il suo occhio acuto per la composizione e il suo profondo legame con i soggetti, eleva il suo lavoro a un regno artistico che è unicamente suo. Con ogni fotografia e progetto cinematografico, invita gli spettatori a immergersi nel suo mondo, un mondo pieno di emozioni, spontaneità e un tocco di serendipità.
Stefanie Schneider ha conseguito un master in Communication Design presso la Folkwang Schule di Essen, in Germania. Le sue opere sono state esposte al Museum for Photography di Braunschweig, al Museum für Kommunikation di Berlino, all'Institut für Neue Medien di Francoforte, al Nassauischer Kunstverein di Wiesbaden, al Kunstverein di Bielefeld, al Museum für Moderne Kunst di Passau, ai Rencontres d'Arles, alla Foto-Triennale di Esslingen.