Rosa Brun

Doppio giro, estructuras variables (naranja)

2018

Joseph Kosuth, padre dell'arte concettuale, disse una volta: "Le opere d'arte che cercano di dirci qualcosa sul mondo sono destinate a fallire [. . .] L'assenza di realtà nell'arte è proprio la realtà dell'arte". Questa massima, a dir poco radicale, sembra governare il lavoro di Rosa Brun, una delle artiste più rinomate della sua terra natale, la Spagna.

Le creazioni di Brun si preoccupano soprattutto dell'effetto del colore sullo spettatore, attraverso una pura liberazione di piacere estetico. Il suo lavoro spazia dalla pittura alla scultura (e viceversa) liberamente, senza confini o vincoli. In effetti, in ciò che Brun fa c'è una costante fusione, tensione o addirittura dissoluzione tra questi due media, creando una sinergia che culmina in opere artistiche di astrazione visiva e geometrica.

Il lavoro di Brun è straordinariamente rivolto verso l'interno, quasi ritirato, preoccupato com'è di esplorare gli effetti delle sue creazioni artistiche sui sensi (pigmentazione, volume, luce, ombra, ecc.). Ma se il suo lavoro è muto, è visivamente vivo, capace di attivare tutti i nostri sensi mentre contempliamo i pezzi davanti a noi. Attraverso la sua arte, Brun dialoga con lo spazio e l'architettura e le sue opere quasi levitano al di sopra del suolo.

(Biografia fornita da nina menocal)