Tamara Burgh

Pentola per corvi

2010

Tamara Ann Burgh (svedese/Inupiat-Kawerak) combina la tecnica moderna e il fascino tattile dei materiali provenienti dalla natura, una dicotomia che per molti versi riflette i due mondi che abita. Scrive: Per la maggior parte della mia vita ho vissuto e lavorato in un mondo caucasico, mentre le mie origini native sono rimaste in secondo piano. Ora mi concentro sul significato della mia natività: nello specifico, su come immaginare la mia esperienza di donna in parte nativa. Mi chiedo quanto si debba essere "nativi" per essere considerati legittimamente indigeni nei circoli creativi. Mi chiedo cosa significhi vivere in un mondo di bianchi, presunto tale, e allo stesso tempo proteggere, ma dichiarare, la parte di me nativa finora non realizzata. Nonostante la vergogna per la cultura nativa che Tamara ha vissuto durante la sua infanzia, spera che le opere della serie The Enculturated White Man possano guarire il trauma intergenerazionale e fornire un'influenza positiva per le generazioni a venire. Tamara Burgh si è laureata in studio d'arte presso la Illinois State University. In seguito ha lavorato per aziende editoriali di Chicago come grafica e illustratrice. Ha vissuto e lavorato anche in Alaska, Australia e Wisconsin. Le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del college e della biblioteca pubblica di Nome, in Alaska, e dell'Università dell'Alaska, a Juneau. Nel 2020, il lavoro di Burgh è stato esposto in una mostra bipersonale, FRAMED, presso lo IAIA Museum of Contemporary Native Arts di Santa Fe, NM, insieme al lavoro di Luanne Redeye, e in una grande mostra collettiva presso form & concept, intitolata Live Wire e realizzata in collaborazione con il New Mexico Fiber Arts Center.