Susan Derges

Salice lunare gibboso

2012

Susan Derges vive e lavora sulla costa occidentale dell'Inghilterra, vicino a Dartmoor, nel Devon. È una delle pioniere del movimento, in gran parte britannico (insieme ad Adam Fuss, Christopher Bucklow e Garry Fabian Miler), che negli anni '80 e '90 ha fatto rivivere l'arte del fotogramma portandola in luoghi nuovi e inaspettati con una freschezza di scala, colore e concetto. Questa sarà la terza mostra della Danziger Gallery dedicata alle fotografie di Susan Derges. Recentemente, Derges ha iniziato a lavorare in studio combinando tecniche analogiche e digitali per creare nuove forme, colori e prospettive finora impossibili da catturare. La sua pratica riflette il lavoro dei primi praticanti della fotografia, ma è contemporanea nella sua sperimentazione e nella consapevolezza di nuove questioni tecniche, concettuali e ambientali. Le opere più recenti di Derges, che saranno esposte per la prima volta in America, utilizzano in gran parte i simboli dei cancelli e degli archi per esplorare i temi della riflessione, della memoria e del flusso del tempo. Mentre Derges fonde l'esperienza interiore con il paesaggio esterno, lo spettatore si trova di fronte a immagini di acqua, ponti e cancelli che potrebbero essere luoghi familiari di tutti i giorni ma che non sono esattamente ciò che sembrano. I riflessi che cadono sulla superficie dell'acqua, le vedute dal basso, le ombre proiettate sulle increspature di un ruscello danno vita a un'esperienza simile a quella dello stato onirico e allo stesso tempo mettono in discussione l'apparente solidità delle nostre percezioni. Con un controllo del colore reso possibile dalla più recente tecnologia fotografica, le nuove opere di Derges fondono il costruito e l'osservato in un nuovo capitolo sia per il suo lavoro che per il mezzo. Le opere di Susan Derges sono presenti nelle collezioni di musei di tutto il mondo, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York; Il Victoria and Albert Museum di Londra, il San Francisco Museum of Modern Art e l'Hara Art Museum di Tokyo.