Silvia Calmejane

"Welcome his light", dipinto di Silvia Calmejane, 66 x 40 pollici, 2025

2025

"La vera arte si trova sempre dove meno te l'aspetti". Queste poche parole dell'artista Jean Dubuffet qualificano meravigliosamente il lavoro di Silvia Calmejane. Spontaneo e istintivo, il suo gesto artistico riecheggia le avanguardie dell'"art brut" che hanno ispirato la sua pratica del disegno. Silvia Calmejane si è rapidamente liberata dal rigorismo accademico per scegliere il disegno automatico. Abbandonando il supporto classico della tela e concentrandosi sul legno, la sua arte si libera delle regole che impongono l'esatta riproduzione della realtà. Sul plexiglass, il suo secondo supporto, usa la mano sinistra - più libera - per scrivere in modo più spontaneo. Questa "scrittura a specchio", fissata al pannello di legno con bulloni a vista, viene così sovrapposta al materiale grezzo. L'asprezza del suo processo creativo viene poi completata dall'attenzione dell'artista a dettagli molto specifici. Nella sua ultima serie, la carta viene utilizzata come nuovo supporto. Il mondo di Silvia Calmejane è crudo, potente e vulnerabile allo stesso tempo. Rappresentando giungle lussureggianti o strani personaggi colorati, i suoi dipinti mettono costantemente lo spettatore di fronte al proprio sguardo. In questo faccia a faccia con le misteriose creature del suo universo, privilegia - secondo le sue stesse parole - il "non riproduttivo". Evadere dalla figurazione non è forse il modo migliore per rappresentare le forze indicibili dell'anima umana? Ispirato a Basquiat, Raushenberg o Combas, il lavoro di Silvia Calmejane è tuttavia profondamente personale. In ogni sua composizione, l'artista dissemina con il pennello tracce della sua storia, dei suoi viaggi e delle sue ispirazioni. Le parole dei suoi dipinti, incantesimi misteriosi, ricordano in questo senso gli slogan hippie degli anni '70, un periodo importante per l'artista.