Ritratti di Raul Viviani

Raul Viviani si trasferì da Firenze a Milano da adolescente e nel 1898 entrò a far parte dell'Accademia di Brera. Seguito da Giuseppe Mentessi, Viviani frequentò la scuola di Famiglia Artistica studiando il nudo. Nel 1900, a soli 17 anni, Viviani iniziò a produrre opere per la mostra Famiglia Artistica, dove fu lodato da molti critici per i suoi paesaggi forti e moderni. Nel 1902, Viviani divenne segretario della Famiglia Artistica e si interessò molto al movimento dei Divisionisti. Viviani strinse una forte amicizia con Emilio Longoni e Gaetano Previati, tra gli altri. Nel 1912, Viviani partecipò alla Biennale di Venezia, dove attirò l'attenzione di Camillo Boito, che lodò l'indipendenza artistica e la sperimentazione tecnica di Viviani. Fu Boito a nominare Viviani per l'Accademia d'onore di Brera. Il successo di Viviani crebbe continuamente e l'artista partecipò a un numero sempre maggiore di mostre in patria e all'estero. Viviani ha esposto a Roma, Torino, Napoli, Monaco, Parigi, Brusells, Buenos Aires e San Paolo. Nel 1926 Viviani intraprese la carriera di critico scrivendo per Roma e Mezzogiorno e poi divenne direttore del Giornale dell'Arte nel 1929. L'opposizione di Viviani al fascismo lo spinse a scrivere una serie di attacchi al movimento e alla fine lo costrinse all'esilio volontario. Nel 1931, il presidente dell'Uruguay gli chiese di fondare l'Accademia di Belle Arti di Montevideo. Nel 1937, Viviani tornò a Milano continuando la sua carriera artistica ma soprattutto il suo ruolo di critico.