Ritratti di Theo Mackaay

Theo Mackaay lavora con forme riconoscibili: donne, uomini e animali, puntando alla forma primordiale. Motivi archetipici come guerrieri, donne, cavalli, arcieri e coppie di innamorati sono creati con la sua firma. Un esempio di questo lavoro è il famoso Bigli Kalf, il grande premio del Nederlands Film Festival. È stato progettato nel 1980 da Mackaay e commissionato da Jos Stelling, regista e iniziatore del festival.

Ci sono stati grandi sviluppi nel lavoro di Mackaay dopo il vitello, ma le forme di base sono ancora presenti nel suo lavoro. Il rinnovamento nel suo lavoro è stato una lotta interna tra i due lati del suo cervello: l'animale artista selvaggio e lo scultore cambiato, pacifico e contemplativo. L'ultimo ha vinto! Non solo Mackaay è cambiato come essere umano, ma anche il suo lavoro è cambiato con lui. Le grandi e robuste statue in bronzo e pietra dell'espressionista , che avevano come soggetti preferiti la donna e l'animale, si trasformarono in toccanti e intime sculture in bronzo.

Nei primi lavori di Mackaay, i maestri del passato erano più visibili, come Marino Marini e Ossip Zadkine. Ora sembra che l'artista abbia lasciato andare il passato e abbia trovato il proprio linguaggio formale, dopo tutti gli alti e bassi della sua vita.

Il girovagare di Mackaay attraverso la Francia, l'Italia e la Cina lo ha portato a Malaga, in Spagna, la sua attuale residenza. Forse è merito del Mar Mediterraneo o del sole spagnolo, ma resta il fatto che oggi Mackaay è più vicino a se stesso: una conchiglia ruvida che osa mostrare la sua delicatezza.

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