La sedia Djinn sembrava così futuristica al suo debutto nel 1964 che le versioni rosse furono utilizzate come sedute per le stazioni spaziali nel film di Stanley Kubrick del 1968 2001: A Space Odyssey. Creata dal designer francese Olivier Mourgue (nato nel 1939), la sedia lounge bassa - che prende il nome dai djinn, o spiriti mutaforma, che compaiono nel Corano - ha una seduta ondulata che sembra essere piegata da un unico pezzo di materiale. L'illusione è un effetto del suo assemblaggio, che vede l'acciaio tubolare curvo ricoperto di schiuma uretanica e tessuto jersey. Nonostante la sua presenza imponente, la sedia è leggera. 

"Il buon oggetto è molto mobile e spostabile; le invenzioni e le creazioni sono leggere", scrisse Mourgue in un saggio per la mostra del Philadelphia Museum of Art 1983 "Design Since 1945". "È con questo spirito che ho costruito le mie poltrone 'Djinn'".

Non molto tempo dopo il debutto della sedia Djinn, la maggior parte dei designer avrebbe utilizzato la plastica al posto della struttura metallica per costruire forme altrettanto fluide; Mourgue negli anni '60 stava spingendo i limiti strutturali dei materiali disponibili. Prodotta dal produttore francese Airborne International, la sedia faceva parte di una serie Djinn che comprendeva una chaise longue altrettanto scultorea e un poggiapiedi.

Le sedie erano disponibili in varianti audaci come il rosso, il giallo, il blu e il verde, con l'idea che la maglia potesse essere tolta e cambiata a seconda della stagione o dei gusti. Poiché il materiale e la schiuma tendono a deteriorarsi con il passare del tempo, è probabile che le versioni vintage richiedano un restauro. Nel 1965 Mourgue disse che "le cose dovrebbero avere una vita breve", eppure a più di 50 anni dal suo debutto, la sua sedia Djinn rimane una visione popolare di un futuro spaziale.