Lampada da terra di metà secolo in stile Space AGE di Gino Sarfatti per Artimeta, 1960
Informazioni sull’articolo
- Creatore:Gino Sarfatti (Designer)
- Dimensioni:Altezza: 173,99 cm (68,5 in)Diametro: 45,01 cm (17,72 in)
- Stile:Mid-Century moderno (Del periodo)
- Materiali e tecniche:
- Luogo di origine:
- Periodo:
- Data di produzione:1960s
- Condizioni:Usura compatibile con l’età e l’utilizzo. Alcune imperfezioni, patina coerente con l'età e l'utilizzo.
- Località del venditore:Hamburg, DE
- Numero di riferimento:1stDibs: LU10114244541292
Gino Sarfatti
Che un lampadario futuristico e appuntito chiamato "Sputnik", che richiamava fortemente l'omonimo satellite sovietico, progettato da un ingegnere italiano abbia potuto precedere di qualche decennio l'era spaziale e il lancio del satellite è materia di leggenda. Ma nel 1939, il veneziano Gino Sarfatti incanalò la sua ossessione per la luce e le sue competenze ingegneristiche in un design così audace da predire il futuro. Nel corso della sua vita ha progettato circa 700 prodotti per l'illuminazione - ogni lampada da tavolo, applique, sospensione e lampadario superba e dalle forme poco ortodosse.
La singolare attenzione di Sarfatti nel creare progetti di illuminazione opulenti e razionali nell'uso delle risorse lo rende uno dei designer di Design/One più innovativi della storia. Stava studiando per diventare ingegnere aeronautico all'Università di Genova quando i problemi finanziari della sua famiglia lo portarono ad abbandonare gli studi e a trasferirsi a Milano per aiutare. In quel periodo costruì una lampada per un amico utilizzando i componenti elettrici di una macchina da caffè e un vaso di vetro. Questo esercizio ha scatenato il suo fascino per l'illuminazione e ha fondato Arteluce nel 1939. Seguì un periodo di lavoro con artigiani esperti e di armeggiamento con i materiali invece di fare schizzi. Il designer autodidatta si è presto affermato come creatore di un'illuminazione di lusso scultorea e provocatoria. Attraverso l'azienda, collaborò con alcuni dei designer più influenti del XX secolo, come Vittoriano Viganò, che lavorò all'illuminazione di Arteluce tra il 1946 e il 1960. Negli anni '50 e '70, Franco Albini, Franca Helg, Ico Parisi e Massimo Vignelli hanno contribuito con i loro design.
Sarfatti utilizzava le risorse in modo oculato e inseriva funzionalità in ogni cosa che progettava. Le sue lampade erano leggere, facili da smontare e rimontare e potevano essere riparate a costi contenuti. Questo connubio tra utilitarismo e glamour conferiva ai disegni di Sarfatti uno splendore pulito, minimale ma accattivante, basato sulle forme grafiche e sulla costruzione.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Sarfatti abbracciò nuove tecnologie di cablaggio e materiali come plexiglass, come il progetto del 1972 con Carlo Mollino che riempì il Teatro Regio di Torino con centinaia di tubi in plexiglass. Nel 1973, Sarfatti vendette Arteluce a Flos. La sua lungimiranza, l'invenzione e l'impavidità come designer sono tuttora venerate.
Trova una collezione di luci vintage di Gino Sarfatti su 1stDibs.
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