Occhiali da sole vintage Issey Miyake Avantgarde Futuristic Silver Runway 1984 Japan
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- Località del venditore:Baleares, ES
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Yohji Yamamoto
Lo stilista giapponese d'avanguardia Yohji Yamamoto ha detto"Lo sporco è bello". Queste tre parole racchiudono l'amore dell'eccentrico stilista per un look scuro e spettinato, ma allo stesso tempo elegante. Maestro di sartoria dallo stile inconfondibile, crea dai cappotti e giacche agli abiti da giorno e abiti da sera.
Yamamoto è nato nel 1943 da una vedova della Seconda Guerra Mondiale. A 26 anni aveva già conseguito una laurea in legge presso Keio University e una laurea in moda presso Bunka Fashion College. Nel 1969 vinse due premi di moda giapponesi, l'Endo Award e il Soen Award, che includevano un biglietto di andata e ritorno per Parigi.
Fu nella capitale francese che Yamamoto si rese conto che il mondo della moda stava cambiando. Un'estetica casual stava sostituendo la sensibilità formale e classica. Ben presto crea il suo primo marchio, Y's, e inizia a disegnare abbigliamento sportivo pesante.
Yamamoto lanciò le collezioni femminili nel 1977 a Tokyo, nel 1981 a Parigi e nel 1982 a New York. I loro capi allentavano la tradizionale silhouette femminile in favore di forme più tipiche dell'abbigliamento maschile: tagli semplici, dettagli minimi e proporzioni generose. Nel 1983, il New York Times scrisse: "Yohji Yamamoto può essere alto appena un metro e mezzo, ma il suo effetto sulla moda mondiale negli ultimi due anni è stato enorme".
Nel 1984 ha fatto la sua prima incursione nella moda maschile con il marchio Yohji Yamamoto. Nel 1994 è stato insignito del Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese e, nel 2002, è diventato direttore creativo di Adidas Y-3.
La moda di Yamamoto è stata oggetto di mostre in tutto il mondo, tra cui "May I help you" nel 2002 alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, "Correspondences" nel 2005 alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze, Italia, e "Painting and Weaving Opportunity" nel 2017 alla Tokyo Opera City Art Gallery. Nel 2017 ha ricevuto il premio DFA Lifetime Achievement Award.
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Issey Miyake
Dalla collezione prismatica Pleats Please ai capi modulari e tridimensionali realizzati con bottiglie di plastica riciclate nel suo Reality Lab, gli accattivanti modelli dello stilista giapponese Issey Miyake sono all'insegna del movimento.
Nato a Hiroshima, Miyake ha studiato graphic design alla Tama Art University di Tokyo prima di trasferirsi a Parigi nel 1965, dove ha studiato couture e si è fatto le ossa lavorando per Guy Laroche e Hubert de Couture. Nel 1969 si trasferisce a New York, dove lavora per Geoffrey Beene. Nel 1970 tornò a Tokyo per fondare la sua prima impresa da solista, lo Studio Miyake Design. Solo negli anni '90, però, lo stilista aveva il suo momento di svolta con la sperimentazione della plissettatura. Alcune delle sue prime esplorazioni furono per la compagnia Frankfurt Ballet del coreografo William Forsyth, con lo spettacolo del 1991 The Loss of Small Design caratterizzato da costumi disegnati da Miyake con pieghe che completavano e trasformavano il movimento dei ballerini.
Sebbene siano da tempo un punto fermo dell'alta moda - dalle delicate gonne da donna ai pantaloni da uomo - le pieghe hanno preso nuova vita nelle mani di Miyake. Utilizzando una pressa a caldo per curare i tessuti dopo la cucitura degli abiti, Miyake è riuscito a mantenere la struttura a fisarmonica della piega, trasformando una serie di pieghe in forme scultoree, spesso futuristiche, slegate dalla forma del corpo umano. Nel 1993, Miyake ha debuttato con la linea Pleats Please, in cui i vestiti sono costruiti in una taglia più grande di quella prevista per il prodotto finito. Le pieghe vengono poi create - un processo che comporta la piegatura e la stiratura ed è separato dall'unione delle cuciture - e i singoli pezzi vengono successivamente inseriti a mano in una pressa a caldo. Le pieghe di sono permanenti e i capi possono essere indossati e lavati senza perdere la loro forma.
Le pieghe di Miyake hanno una scala molto ampia, che gli ha permesso di evocare silhouette drammatiche e taglienti e movimenti fluidi in egual misura. In sostanza, ha creato un materiale completamente nuovo le cui iterazioni sono infinite: una prodezza della tecnologia quanto della moda.
Altre innovazioni includono la collezione Just Before di Miyake del 1997, che introdusse una serie di abiti a maglia tubolare che potevano essere tagliati a piacimento, riducendo sia il lavoro che le risorse. Il suo Reality Lab ora studia nuovi materiali, come il poliestere completamente riciclato. La bravura di Miyake, infatti, ha catturato un'altra figura iconica del mondo tecnologico: Steve Jobs, per il quale lo stilista ha realizzato centinaia di dolcevita neri identici, la firma sartoriale del defunto fondatore di Apple.
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