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Ignazio Gardella per Azucena Libreria 'Lib 2' in ferro, ottone e mogano

Informazioni sull’articolo

Ignazio Gardella per Azucena, libreria 'Lib 2', ferro smaltato, ottone, impiallacciatura di mogano, Italia, 1955 La libreria Lib 2, disegnata da Ignazio Gardella, è un pezzo fondamentale dell'opera del designer, che incarna il suo approccio distinto al design dei mobili. Prodotta da Azucena, il marchio italiano di arredamento e design co-fondato da Gardella insieme a Luigi Caccia Dominioni e Corrado Corradi Dell'Acqua nel 1947, la libreria esemplifica l'impegno del marchio verso un design elegante, funzionale e razionalista. L'affinità personale di Gardella con questo pezzo è evidente nella sua inclusione in diversi progetti di interni, in particolare l'Appartamento Coggi (1956-1962, Milano) e la casa dello stesso Gardella (1952-1960, Milano). La sua importanza è stata ulteriormente cementata quando è stata pubblicata sulla rivista Domus, numero 337 (dicembre 1957), che documentava la XI Triennale di Milano. Questa edizione della Triennale ha ospitato una "mostra internazionale di abitazioni", in cui sette nazioni, tra cui Francia, Jugoslavia, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia e Italia, hanno presentato prototipi abitativi arredati esclusivamente con design di recente produzione. Tra gli interni più interessanti evidenziati nell'articolo c'è quello di Gardella, con la libreria Lib 2 in primo piano. Radicato nei principi razionalisti, il design aderisce a una filosofia di logica, chiarezza ed eliminazione di ornamenti superflui. È strutturato attorno a un sistema modulare e geometrico, con tre sezioni allineate verticalmente composte da montanti in ferro smaltato nero e punteggiate da perforazioni uniformemente distanziate. Queste perforazioni contribuiscono all'estetica industriale della libreria e consentono di posizionare i ripiani in modo flessibile. I montanti sono ancorati al pavimento con robusti piedini angolari in ottone. I ripiani orizzontali, realizzati in mogano, conferiscono calore alla composizione complessiva. Nel frattempo, il design aperto dello schienale conserva un senso di leggerezza, impedendo al pezzo di sopraffare l'ambiente circostante nonostante la sua solidità strutturale. Inoltre, le connessioni meccaniche a vista, i bulloni visibili e i montanti perforati della libreria rafforzano la sensibilità architettonica, incarnando l'etica razionalista della bellezza funzionale e della trasparenza strutturale. Questi dettagli sottolineano l'impegno di Gardella verso un linguaggio di design in cui la forma segue la funzione, evidenziando al contempo l'interazione tra ingegneria di precisione e raffinata materialità che caratterizza il design razionalista italiano di metà secolo. Biografia Ignazio Gardella, figura centrale dell'architettura italiana del XX secolo, nacque il 30 marzo 1905 a Milano. An He proviene da una stirpe genovese di ingegneri e architetti e suo padre, Arnaldo Gardella, ha avuto un ruolo significativo nel formare la sua prima esposizione alla disciplina. Dopo aver completato gli studi al Liceo Classico Berchet, si è laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano. Già prima di conseguire la laurea nel 1928, aveva iniziato a lavorare nello studio del padre al fianco di Luigi Martini. Tuttavia, dopo la scomparsa del padre nello stesso anno, Gardella decise di tracciare la propria strada, allontanandosi dalle influenze stilistiche del primo Novecento che caratterizzavano il lavoro di Martini. Durante gli anni dell'università, Gardella strinse rapporti con alcuni dei più promettenti giovani architetti italiani, tra cui Franco Albini, Giovanni Romano, Lodovico Belgiojoso, Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers. Queste amicizie hanno alimentato il suo impegno nei confronti del discorso architettonico contemporaneo. Nel 1930 intraprese un viaggio formativo in Germania, visitando Düsseldorf, Monaco di Baviera, Norimberga e Francoforte - esperienze che approfondirono la sua comprensione dei principi del design modernista. A metà degli anni Trenta, Gardella era diventato un partecipante attivo del movimento razionalista milanese, contribuendo alle discussioni promosse dall'influente rivista "Casabella", sotto la guida di Giuseppe Pagano ed Edoardo Persico. Il suo coinvolgimento si estese a grandi eventi architettonici, come la VI Triennale di Milano (1936) e a iniziative urbanistiche come Milano Verde (1938) e il Piano A.R. (1943-1945). Un viaggio del 1939 in Scandinavia, dove incontrò Alvar Aalto, Gunnar Asplund e Sven Markelius, con i quali mantenne un'amicizia duratura. Il lavoro di Gardella a partire dagli anni '30 dimostrò un impegno nei confronti dei principi razionalisti, esemplificato dal Laboratorio di Profilassi e Dispensario della Tubercolosi ad Alessandria (1933-1939). Durante l'epoca della ricostruzione post-bellica, emerse come intellettuale e designer di spicco, co-fondando il Movement for the Study of Architecture (MSA) nel 1947. La sua carriera di insegnante allo IUAV, durata dal 1949 al 1975, ha influenzato generazioni di architetti e il suo coinvolgimento con il CIAM (Congresso Internazionale di Architettura Moderna) lo ha posto al centro del discorso architettonico globale. Gli anni '50 e '60 segnano l'apice della produzione architettonica di Gardella, caratterizzata da un rigore razionalista. Tra questi, il Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC) di Milano (1947-1954), la Casa delle Zattere di Venezia (1953-1959) e la Mensa e Auditorium Olivetti di Ivrea (1953-1959). Il suo lavoro si è esteso alla pianificazione urbana, in particolare nel quartiere di Metanopoli, e in seguito a importanti progetti pubblici, tra cui la Stazione di Lambrate a Milano (1983-2001) e la Facoltà di Architettura di Genova (1975-1989). Con il crescere della sua fama, Gardella divenne uno degli architetti italiani più pubblicati del suo tempo. I contributi di An He sono stati ampiamente riconosciuti: ha ricevuto il Premio Olivetti per l'Architettura (1955), il Leone d'Oro alla carriera alla Biennale di Architettura di Venezia (1996) e la Gold Medal del Presidente della Repubblica per i meriti nella scienza e nella cultura. La sua influenza si è estesa anche al di fuori dell'Italia, con una cattedra in visita all'Università di Harvard nel 1986, dove la sua mostra monografica e il suo saggio, "The Last Fifty Years of Italian Architecture. Riflesso nell'occhio di un architetto", ha cementato la sua eredità intellettuale. Negli ultimi anni, Gardella rimase attivo nel restauro architettonico. Il suo lavoro è stato premiato in importanti mostre in tutta Europa e nel 1995 la sua Casa delle Zattere è diventata il primo edificio moderno in Italia a ricevere una protezione artistica ufficiale, segnando la prima volta che un edificio moderno costruito meno di cinquant'anni prima riceveva tale riconoscimento. Gardella lavorò fino ai suoi ultimi giorni, spegnendosi il 15 marzo 1999 nella sua casa di famiglia a Oleggio. La sua eredità continua a ispirare gli architetti di tutto il mondo.
  • Creatore:
    Azucena (Produttore),Ignazio Gardella (Designer)
  • Dimensioni:
    Altezza: 221 cm (87,01 in)Larghezza: 302 cm (118,9 in)Profondità: 36 cm (14,18 in)
  • Stile:
    Mid-Century moderno (Del periodo)
  • Materiali e tecniche:
  • Luogo di origine:
  • Periodo:
  • Data di produzione:
    1950s
  • Condizioni:
    Usura compatibile con l’età e l’utilizzo. Ogni articolo offerto da MORENTZ viene controllato dal nostro team di 30 artigiani nel nostro laboratorio interno. È possibile effettuare richieste di restauro o rivestimenti speciali. Per informazioni dettagliate sulle condizioni, consultare la sezione "Informazioni sull'articolo" o rivolgersi ai nostri specialisti del design.
  • Località del venditore:
    Waalwijk, NL
  • Numero di riferimento:
    Venditore: 501168981stDibs: LU933144145672

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