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Credenza Giovanni Michelucci Torbecchia in Wood by Poltronova 1964

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Informazioni sull’articolo

La credenza Torbecchia è interamente realizzata in legno massello di noce impiallacciato, con due ante frontali a battente, due cassetti e un mobile contenitore sotto la parte superiore apribile. La firma di Giovanni Michelucci è visibile su un lato della credenza. La credenza Torbecchia è stata progettata dal designer italiano Giovanni Michelucci nel 1964 e prodotta da Poltronova, in Italia, tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70. Giovanni Michelucci, architetto, urbanista e designer italiano, nacque a Pistoia, in Toscana, il 2 gennaio 1891 e morì nella sua casa-studio di Fiesole, sulle colline di Firenze, oggi sede della sua Fondazione. An He fu uno dei maggiori architetti italiani di quel secolo, noto per progetti famosi come la stazione ferroviaria di Firenze Santa Maria Novella e la chiesa di San Giovanni Battista sull'Autostrada del Sole. Proveniva da una famiglia che possedeva un'eccellente bottega di artigianato artistico in ferro e i suoi anni di formazione giovanile li trascorse immersi in quel mondo, dopo essersi diplomato all'Istituto Superiore di Architettura dell'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1914 ottenne l'abilitazione come professore di progettazione architettonica; così poté insegnare all'Istituto di Architettura di Firenze e divenne Preside della Facoltà di Architettura nel 1944. Durante la guerra Michelucci realizzò la sua prima opera architettonica, una cappella sul fronte orientale a Casale Ladra, vicino a Caporetto (oggi in Slovenia); in seguito fu spesso costretto ad affrontare gli effetti del trauma (la ricostruzione del centro di Firenze dopo la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa di Longarone dopo la tragedia della diga del Vajont, il progetto del popolare quartiere di Santa Croce a Firenze dopo l'alluvione dell'Arno del 1966). Dopo la Prima Guerra Mondiale lasciò Pistoia e le "Officine Michelucci" di famiglia e si trasferì a Roma. Incontrò Eloisa Pacini, una raffinata pittrice e pianista, e si sposarono nel 1928, condividendo una forte consapevolezza sociale durante la loro vita insieme. La vita a Roma è stata vissuta come una straordinaria opportunità per studiare l'architettura della città santa e per costruire nuove esperienze lavorative. La sua capacità di mettere a fuoco i rapporti con le esigenze contemporanee fu riconosciuta nel 1933 quando, come coordinatore del Gruppo Toscano con Baroni, Berardi, Gamberini, Guarnieri e Lusanna, ottenne il primo premio al concorso di architettura per la nuova stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze con un'opera che ottenne il plauso internazionale non solo per le sue qualità razionali e funzionali ma anche per la qualità della sua integrazione nel contesto storico e urbano. Egli ribadì il valore dell'attenzione alla storia dell'architettura e il desiderio di uscire dall'eccitazione retorica, che si pensava rappresentasse un'epoca, confrontandosi con le sfide architettoniche moderne, allontanando la sensazione di conformarsi a un'architettura corrente o di legarsi ciecamente a uno stile. Tra il dicembre del '45 e il gennaio del '46 fonda la rivista "La Nuova Città". In quel periodo, osservando le macerie delle bombe del centro distrutto di Firenze, produsse idee e progetti concreti per la ricostruzione dell'area intorno a Ponte Vecchio. Questi concetti di spazi innovativi si sono scontrati con la tendenza premiata ed elitaria della ricostruzione "come se fosse dov'era" che avrebbe prodotto una serie di falsi storici responsabili della futura museificazione della città. La chiesa di San Giovanni Battista, Autostrada A11, chiamata "Chiesa dell'Autostrada" (1960-64) fotografata da Paolo Monti La tesi di Michelucci fu innovativa ma non venne accettata; questa sconfitta influenzò pesantemente il suo insegnamento presso la Facoltà di Architettura, dove ora era preside. Infatti, nel 1948, Michelucci lasciò la Facoltà di Firenze e divenne professore presso la Facoltà di Ingegneria di Bologna, dove rimase fino alla conclusione della sua attività didattica e dove trovò un terreno più fertile per lo sviluppo dei suoi temi. La prima opera di svolta del dopoguerra, una piccola chiesa nella campagna pistoiese, è un manifesto contro la retorica di moda e si concentra sulla dimensione umana, utilizzando il linguaggio dell'architettura rurale per restaurare il principale centro di aggregazione religiosa e civile di una piccola e povera comunità, segnando definitivamente il vero ruolo dell'architettura al servizio della sua idea di "Città Nuova". Molti lavori successivi hanno incluso case popolari, villaggi di lavoratori, edifici pubblici, banche, chiese, musei, spazi sociali per carceri, ospedali, scuole e altri progetti, sempre sviluppati intorno all'idea di una città-comunità amichevole, solidale e democratica, in cui l'architettura è aperta alla città, orientata alle persone e lontana dai confini disciplinari di stili e linguaggi. Lasciando purtroppo l'università a causa dell'età, si dedicò a una ricerca rigorosa con la quale preparò, in modo singolare ma non limitato, una nuova rivoluzione nel linguaggio dell'architettura: il concetto di spazio ovunque accessibile, la varietà, il rifiuto di diagrammi formulaici e tecnocratici, una nuova relazione tra antico e moderno, che si esprimeva anche attraverso l'accostamento di pietre, mattoni, cemento, acciaio, vetro e nuovi materiali utilizzati architettonicamente, ma soprattutto in modo simbolico. Negli anni '60, con la chiesa di San Giovanni Battista, sull'autostrada A11, chiamata "Chiesa dell'Autostrada", vicino a Firenze e la chiesa nella Repubblica di San Marino, Giovanni Michelucci realizzò le sue precedenti premesse e completò i suoi rivoluzionari am designs, basati sulla ricerca dell'unicità tra struttura e architettura, con lo spazio sviluppato come percorso architettonico. Entusiasta e instancabile promotore di iniziative e attività culturali anche in tarda età, partecipò con grande passione alle questioni fondamentali del dibattito sulla città e sempre con posizioni innovative e non convenzionali.
  • Creatore:
    Giovanni Michelucci (Designer),Poltronova (Produttore)
  • Dimensioni:
    Altezza: 84 cm (33,08 in)Larghezza: 200 cm (78,75 in)Profondità: 53 cm (20,87 in)
  • Stile:
    Mid-Century moderno (Del periodo)
  • Materiali e tecniche:
  • Luogo di origine:
  • Periodo:
  • Data di produzione:
    Fine anni '60
  • Condizioni:
    Usura compatibile con l’età e l’utilizzo.
  • Località del venditore:
    Montecatini Terme, IT
  • Numero di riferimento:
    1stDibs: LU5304240239842

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