Franco Albini and Franca Helg per Arteluce 'Ochetta' Applique da parete
Informazioni sull’articolo
- Creatore:
- Dimensioni:Altezza: 45 cm (17,72 in)Larghezza: 16 cm (6,3 in)Profondità: 50 cm (19,69 in)
- Stile:Mid-Century moderno (Del periodo)
- Materiali e tecniche:
- Luogo di origine:
- Periodo:
- Data di produzione:1960s
- Condizioni:Usura compatibile con l’età e l’utilizzo. Ogni articolo offerto da MORENTZ viene controllato dal nostro team di 30 artigiani nel nostro laboratorio interno. È possibile effettuare richieste di restauro o rivestimenti speciali. Per informazioni dettagliate sulle condizioni, consultare la sezione "Informazioni sull'articolo" o rivolgersi ai nostri specialisti del design.
- Località del venditore:Waalwijk, NL
- Numero di riferimento:Venditore: 450162331stDibs: LU933146542022
Franco Albini
Mentre lavorava sotto la guida del polimatico Gio Ponti - probabilmente la figura più importante del modernismo italiano del XX secolo - il designer di mobili Franco Albini ha coltivato l'amore per le forme moderne combinate con le tecniche artigianali tradizionali.
Albini è noto per aver lavorato con materiali organici come il rattan e la canna per le sue sedie e altre sedute ma ha anche avuto un ruolo fondamentale nel movimento razionalista italiano dell'inizio del XX secolo, che ha visto architetti e produttori di mobili applicare una rigorosa enfasi sulla geometria nel loro lavoro. I razionalisti si ispirarono all'architettura romana antica ma rifiutarono gli ornamenti, proprio come Le Corbusier e le celebri figure del Bauhaus come Ludwig Mies van der Rohe avevano fatto con i loro mobili modernisti.
Albini si laureò in architettura presso il Politecnico di Milano nel 1929 e, nel 1931, fondò il suo studio a Milano, dove si occupò di case operaie e altri progetti di ricostruzione. Abile urbanista, sviluppò anche i musei Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e Tesoro di San Lorenzo a Genova. Mentre Albini è famoso per la sua sedia Margherita - vincitrice del premio della Triennale di Milano creata per Bonacina nel 1951 - negli anni '40 collaborò anche con i produttori Poggi e Cassina per la realizzazione di sedute, tavoli e altro ancora che incarnavano la sua visione artistica. Di questi lavori di metà secolo il pezzo che forse cattura meglio questa visione è l'iconica sedia Luisa.
Con il suo rivestimento rosso ciliegia e le sinuose gambe in legno che sembrano fluttuare nel vuoto, Luisa è un autentico capolavoro. È anche una prova del perfezionismo di Albini, visto che ha resistito a diversi prototipi - tra cui uno realizzato da Knoll alla fine degli anni '40 - e ha richiesto circa 15 anni di progettazione. Poggi lanciò la versione definitiva della poltrona nel 1955, facendo guadagnare ad Albini il prestigioso Compasso d'Oro dall'Associazione Italiana per l'Industrial Design. Oggi è prodotto da Cassina. Albini ha dato il nome alla sedia a una persona che probabilmente ha visto il processo in prima persona: la sua segretaria personale per due decenni, Luisa Colombini.
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Arteluce
L'azienda di illuminazione Arteluce è stata una delle aziende al centro dell'esplosione creativa del design italiano del dopoguerra. Il fondatore e spirito guida dell'azienda, Gino Sarfatti (1912-85), fu un incessante innovatore tecnico e stilistico che quasi da solo reinventò il lampadario come forma di illuminazione modernista.
Sarfatti ha frequentato l'Università di Genova per studiare ingegneria aeronautica, ma è stata costretta ad abbandonare gli studi quando l'azienda del padre è fallita. Il suo istinto meccanico lo portò a dedicarsi al design dell'illuminazione e fondò Arteluce come piccolo laboratorio a Milano nel 1939. Il padre di Sarfatti era ebreo e la famiglia fuggì in Svizzera nel 1943, ma dopo la guerra, grazie soprattutto all'insistenza di Sarfatti sull'efficienza del design e della produzione, Arteluce si affermò rapidamente come azienda di punta.
Sebbene Sarfatti abbia continuato a ricoprire il ruolo di capo designer per tutti gli anni '50 e '60, si è avvalso anche del contributo di altri designer come Franco Albini e Massimo Vignelli. Sarfatti vendette Arteluce a FLOS - un produttore di illuminazione italiano rivale di - nel 1973 e si ritirò per dedicarsi a un'attività più tradizionale: collezionare e trattare francobolli rari.
Sarfatti è considerato da molti collezionisti un pioniere del design minimalista. An Light ha ridotto le sue opere di illuminazione all'essenziale, concentrandosi su aspetti pratici come la flessibilità d'uso. La sua lampada più famosa, il lampadario 2097, è un brillante esempio di design modernista riduttivo, caratterizzato da un cilindro centrale da cui si diramano numerosi apparecchi di supporto che si estendono come raggi di una ruota.
Allo stesso modo, la lampada da tavolo 566 di Sarfatti è un semplice contenitore che può essere sollevato o abbassato su uno stelo e che contiene una lampadina semicromata. Nonostante la spiccata funzionalità dei suoi design, Sarfatti aveva un lato vivace: la sua lampada da tavolo 534, con il suo grappolo di paralumi smaltati arrotondati, ricorda un vaso pieno di fiori, il lampadario Sputnik (modello 2003) era ispirato ai fuochi d'artificio e i dischi di plastica dai colori vivaci del lampadario 2072 sembrano dei lecca-lecca. Indipendentemente dallo stile, Sarfatti si concentrava innanzitutto sul carattere della luce creata - e ogni lampada Arteluce è un capolavoro modernista.
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Fondata nel 2006, Morentz ha un team di circa 55 restauratori, tappezzieri, consulenti d'interni e storici dell'arte, che la rendono una galleria d'arte, officina e studio di tappezzeria, tutto in uno. Ogni giorno, una serie accuratamente selezionata di mobili del XX secolo arriva da tutto il mondo nel magazzino dell'azienda, dove il team esamina accuratamente ogni pezzo per determinare quali sono gli eventuali interventi da effettuare. Che si tratti di una nuova tappezzeria o di un restauro completo, l'obiettivo di Morentz è sempre quello di onorare le intenzioni del designer e soddisfare i desideri del cliente. Il team è in grado di affrontare qualsiasi sfida, dal restauro di un singolo pezzo al suo splendore originale all'arredamento di un progetto alberghiero su larga scala.
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