Sergio Rodrigues, Tavolini, Gonçalo Alves, Marmo, Brasile, anni '60

Il prolifico architetto e designer Sergio Rodrigues è spesso definito il "padre del moderno design brasiliano," ma è il secondo aggettivo di questa frase che merita di essere sottolineato: Il grande risultato di Rodrigues è stato quello di creare mobili in uno stile che catturasse lo spirito, il carattere e la personalità del suo paese.

La modernità è arrivata lentamente nel Brasile del XX secolo, politicamente e culturalmente. La nazione realizzò finalmente una vera democrazia costituzionale nel 1945, inaugurando una nuova era progressista nelle arti. Il più delle volte, i lussuosi arredi di quell'epoca e di quel luogo, con il loro legno scintillante, le pelli morbide e le forme invitanti, condividono una qualità sensuale e unicamente brasiliana che li distingue dalla produzione più rettilinea dei modernisti di metà secolo americani e dei produttori scandinavi della stessa epoca. Fino a quel momento in Brasile, i mobili pesanti basati sui modelli storici europei erano la norma.

Alla fine degli anni '40, il designer Joaquim Tenreiro introdusse sedie eleganti e minimaliste e armadi; José Zanine Caldas, oggi conosciuto soprattutto per il suo successivo lavoro artigianale, creò arredi in compensato per la produzione di massa; l'architetto italiano Lina Bo Bardi, ex redattrice della rivista fondata da Gio Ponti Domus - e designer di mobili con talento, immaginazione e coscienza sociale - aprì un negozio a San Paolo, progettando sedie eleganti e flessibili su sottili strutture metalliche.

Questo era lo scenario inebriante in cui Rodrigues, figlio di una famiglia artisticamente importante di Rio de Janeiro, arrivò dopo essersi laureato nel 1952 all'università nazionale. Si trasferì a Curitiba e contribuì a fondare il produttore di mobili Móveis Artesanal con il designer italiano Carlo Hauner e l'architetto austriaco Martin Eisler - oltre al fratello di Carlo Ernesto Hauner - che alla fine prese il nome di Forma. In seguito, Rodrigues si trasferì a Rio de Janeiro dove fondò Oca nel 1955, un'azienda che sarebbe diventata il principale produttore e rivenditore di mobili modernisti in Brasile. 

Quando nel 1956 gli architetti Lúcio Costa e Oscar Niemeyer furono incaricati del vorticoso progetto di pianificare, progettare e costruire la nuova capitale, Brasília, in cinque anni, utilizzarono le prime sedie di Rodrigues, con le loro linee morbidamente sagomate e le sedute e gli schienali a canne, per arredare molti degli edifici.

Rodrigues avrebbe realizzato la vera espressione del suo talento con la sedia Mole del 1957, ottenendo premi e riconoscimenti internazionali. La parola mole significa "morbido" in portoghese, ma può essere interpretata anche come "disinvolto" o addirittura "svogliato". La sedia, nota anche come Sheriff chair, è caratterizzata da una struttura robusta e generosa in legno duro nativo del Sud America jacaranda, rivestita da pad in pelle imbottiti che si aprono come bisacce sui braccioli, sulla seduta e sullo schienale.

La poltrona Mole di Rodrigues invita a spaziare - perfetta per l'ambiente sociale della bossa nova e dei cocktail caipirinha; dove un pomeriggio languido trascorso a chiacchierare e scherzare è l'apice del divertimento. Il sedile vinse il primo premio al IV Concorso Internazionale del Mobile di Cantù, in Italia, nel 1961 e ISA Bergamo acquisì i diritti per produrre una versione modificata del progetto originale di Rodrigues.

Nel 1963 Rodrigues fondò un negozio chiamato Meia Pataca, che vendeva mobili più semplici ed economici da lui stesso progettati, come le sedute Tonico, destinate agli alloggi per studenti.

La maggior parte delle circa 1.200 poltrone, divani, tavoli, armadietti e tavoli da pranzo che Rodrigues ha creato nel corso della sua lunga carriera sono impregnati, in un modo o nell'altro, dell'aria di robusto relax che definisce la sedia Mole. Era un progettista fedele al temperamento del suo popolo.

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