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Vittorio AnginiVases on the balcony - Painting Canvas Colors Blue Red Grey Yellow Pink2022
2022
About the Item
"Vases on the balcony" is a colorful painting by Maestro Vittorio Angini
About the artwork:
TECHNIQUE: oil painting on canvas
STYLE: Impressionist, Contemporary
Edition : Unique, signed
Weight: Approximately 3 kg.
The painting is unframed
The paintings brings emotion of happiness, love, pure energy, peace and beauty represented by the vast creative power of his talent.”
Dear art lovers,
if you like the art of Maestro Vittorio Angini please click the link to follow this artist and art gallery Snow Pearl to discover all our artists and beautiful artworks.
Thank you so much! we appreciate your interest to our work.
Frame: Optional
Snow Pearl gallery offers the possibility to increase the value of this artwork by adding a gorgeous wooden Italian contemporary frame.
For some paintings we can also offer a very special ancient restored frame. The frame can be hand-carved with composition ornamentation and hand-applied, with water gilded with 22 Kt. genuine gold leaf over rouge burnishing bole and then patinated to the appropriate patina.
This will slightly increase the price, the shipping cost and the delivery time.
Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana.
He lives and works in Arezzo in the former Franciscan Hospice of Bagnaia.
He has participated in the artistic activities of many cultural groups including: the “Cultural Center
Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
Italians ".
He was invited to the exhibition of figurative arts in Siena and to "Bolsena Arte 82". Three works of him make
part of the traveling exhibition "Mondial 1986". Angini attended the School of Goldsmithing and
Jewelery of "Uno AErre", developing refined artistic skills such as to be required by
the most important goldsmith companies in Arezzo and to undertake a collaboration with the Private Mint of
Rome.
In 2007 he was invited by Josè Van Roy Dalì, son of art of the famous Catalan painter, to
participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
the "Vittoriano".
Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
were exhibited at the "Galleria Tondinelli" in Rome.
In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
His artworks are owned in museum and private collections worldwide.
Our gallery provides Certificate of authenticity of this artwork.
Dicono di Angini
Tra spiritualità e colore
La scomposizione delle sue opere è frutto di quella della sua anima, sempre alla ricerca
di qualcosa che vada oltre. Nei suoi occhi, come nelle sue tele, c’è una malinconia
“viva” che ci attraversa e ci emoziona, trasportandoci in un mondo fantastico e
complesso; come lui. Tutta la sua vita è stata una sperimentazione artistica volta alla
conoscenza di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. Nei suoi colori predomina il
giallo della luce divina e della speranza.
Una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica come
strumento di conoscenza, come atto di autoriflessione, attraverso l’indagine del proprio
vissuto, in costante tensione con l’esterno, quasi volesse far emergere quel tripudio di
emozioni che tiene nelle stanze della sua anima.
Olimpia Bruni
Intervista con Dalì
Da un’idea di Josè Van Roy Dalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si
concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì.
Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, presso la Galleria Tondinelli, nel
favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a
Roma, la prima edizione della mostra itinerante con la partecipazione degli artisti:
Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini,
Ada Cardilli, Patrizio Veronese e Mario Spigariol.
Tra gli artisti in mostra di particolare rilievo – non togliendo prestigio agli altri
partecipanti – le sorprendenti opere del pittore aretino Vittorio Angini. Invitato nel 2007
su segnalazione di Josè Van Roy Dalì, figlio d’arte del famoso pittore catalano, a
partecipare alla “Quadriennale d’Arte Contemporanea”, tenutasi a Roma presso il
“Vittoriano”, Angini collabora attualmente all’importante progetto d’arte “In mostra con
Dalì”. I suoi quadri si trovano in collezioni private negli USA, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda.
La sua pittura, risplendente di luce diffusa, penetra nella nostra capacità e sensibilità di
stimolare ricordi ancestrali, che pensiamo sepolti nei meandri della nostra memoria. In
molte delle sue opere par di cogliere una sorta di metempsicosi del colore, che nelle sue
ricercate tinte pare trasferirsi, espandersi, in ogni angolo della tela, fluttuando oltre le
rigide forme del contorno, e dove la sacralità della luce rischiara quelle impalpabili zone
della nostra anima in cui risiedono i sentimenti e le emozioni più profonde. I riverberi
della luce scaturita dal colore allargano l’immagine, che pare perdersi, oltrepassare i
confini della percezione visiva, quasi ad illustrare, ad indicare la strada di un mondo che
necessariamente dimora e vive oltre il quadro, espandendosi in orizzonti più ampi. Le
forme, i paesaggi, i giochi di colore, i ritratti, appaiono come effigi della nostra
esistenza, che coesistono nell’intercalare del ticchettio del tempo che scorre.
Addentrarsi nelle parole di Josè Van Roy Dalì è sempre oltremodo affascinante e
l’incontro avvenuto presso la sua casa museo mi ha fornito l’occasione per
approfondimenti sul pittore Vittorio Angini e su “In Mostra con Dalì”.
D. I quadri di Angini, che ha voluto appartenessero sin dagli esordi al suo “viaggio”
itinerante, svelano le verità nascoste dei nostri desideri e della nostra immaginazione.
Trovano affinità con le Sue opere d’arte ed il Suo percorso pittorico?
R. Prima di tutto trovano affinità con il mio gusto e con il mio senso estetico del bello.
Inoltre, scavando nel “labirinto” artistico di Angini, tra i lavori del passato e nei vari
percorsi, ho trovato molteplici mondi paralleli multicromatici, che mi hanno fatto
apprezzare ulteriormente il lavoro di questo artista.
D. Ho avuto modo di ammirare tra le molte opere esposte nella sua galleria privata,
appunto in Via Salvador Dalì, quelle di Vittorio Angini. So che sono state largamente
apprezzate nel mondo della cultura e dell’arte. Un suo parere strettamente personale su
tali opere?
R. Il modo immediato di trasmettere, attraverso i colori, indefinibili emozioni, con la
medesima semplicità di un grande romanziere.
D. Maestro, in questa interessante esposizione “In mostra con Dalì”, ciascun artista
presenterà, accanto alle sue, tre opere. So che ha fatto la ricerca dei pittori presenti in
mostra con molto impegno e serietà, con quale criterio li ha selezionati?
R. Ho saputo “ascoltare” le vibrazioni del colore e individuare, attraverso le varie
tematiche, la peculiare sensibilità di ogni singolo artista. E poi, per dirla tutta, mi sono
affidato al mio gusto personale, immaginando quali fossero le opere che avrei gradito
collocare nella mia residenza… e quali tra queste, avrebbe apprezzato anche mio padre.
D. Com’è sbocciata e che traguardi vuol raggiungere questa mostra? È puramente un
omaggio a suo padre Salvador o è un omaggio ad entrambi i Dalì o che altro ancora?
R. Inizialmente è nata come semplice pretesto per offrire uno spazio espositivo e
un’adeguata visibilità ad alcuni artisti di talento. Successivamente, visti gli incoraggianti
risultati, sarà gioco forza proseguire. Un’opera di Vittorio Angini è un omaggio ad un
grande che, con il proprio talento, ha illuminato questo mondo per l’eternità.
D. In virtù del fatto che nei prossimi anni la mostra toccherà molti comuni, e nel 2014
approderà addirittura a New York, vi sarà un turnover di artisti o qualcuno di quelli
dell’esordio continuerà questa magnifica avventura?
R. Questa magnifica avventura proseguirà alla grande come una valanga umana, fedele
ad uno dei miei temi pittorici prediletti, definito “metamorfosi”, almeno questo è il mio
auspicio. Gli artisti della prima selezione saranno di volta in volta affiancati dai nuovi
selezionati e contribuiranno con me alla messa in opera di un’impresa umana e artistica
di notevole entità, in cui sono preponderanti reciproca stima e amicizia. Un
appassionante viaggio, quello di Vittorio Angini in compagnia di Josè Van Roy Dalì, che
non solo amplierà le menti alla visione del bello nell’arte, ma darà loro colore ed occhi
nuovi per ammirarla.
(2011)
Antologia critica
Tutta l’opera di questo pittore si mostra nella sua piena consapevolezza, animata da una
poetica che lo lega a ricordi e conquiste, fino a farne una nuova realtà, nella quale il
disegno si frantuma come il vetro, e il magico, irreale splendore dei colori si perde
all’infinito come l’arcobaleno. Dopo questa ostinata esperienza artistica, l’opera di
Angini ci appare sublimata da un più moderno sentire: non ansia di aggiornamento o
attualità mutevole, come spesso avviene nel nostro mondo veloce, ma piena di
consapevolezza d’intenti tesi ad acquisire, tra “realtà e sogno”, un arricchimento di
valore espressivo coerentemente orientato verso una sensibilità squisitamente musicale.
Bino Bini
Non ho creduto né utile, né opportuno parlare con l’artista quando sono entrata in
galleria a vedere i suoi quadri, perché essi già configuravano un loro diritto ad imporsi
da soli. La luce, come scomposta da un immaginario caleidoscopio, è la protagonista dei
paesaggi. La luce crea e dissolve, moltiplica e smaterializza ogni realtà fino a
configurare la fiaba rosa e azzurra di una nuova geografia della quale Angini andrà a
cercare i confini in ogni suo slancio emotivo. Nonostante questi cromatismi un po’
fiabeschi, sorge, improvviso, un sottile senso di paura: forse queste immagini
prefigurano un lucido cataclisma: e sarà quando la luce spaccherà le rocce e i cieli
cadranno nelle vallate diventate di vetro. Silenziosamente.
Ivana Baldassarri (“Resto del Carlino”)
Appartenente a un gruppo di pittori aretini si distacca dalla poetica malinconica dei
paesaggi in grigio per una ricerca di maggior intensità cromatica e luministica, capace di
conferire all’opera una dinamica intrinseca di forte tensione scenografica. Così Angini si
pone come il più originale seguace di una corrente che ebbe il merito di esprimersi in
una precisa coerenza, ma non riuscì mai ad elevarsi al di sopra di un sereno, pacato e
rassicurante provincialismo. Con lui, infatti, la ricerca delle tematiche – si veda ad
esempio la fase in cui è evidente lo stretto rapporto fra l’indagine sul significato e il
movimento impresso su scorci e paesaggi per mezzo di netti fasci a luci ed ombre – è
divenuta un fatto incessante e sinceramente legato al variare delle urgenze interiori e
all’adesione alle più emozionanti personalissime visioni.
Pier Francesco Greci
Le luci trascorrono in momenti successivi, come sfaccettature cromatiche sulla ribalta
della storia umana. Salgono verso l’epilogo della tragedia, verso la morte intesa al
rinnovamento della coscienza e della vita. L’opera pittorica di Vittorio Angini si
qualifica per lo scatto dell’originalità. Gli argomenti rappresentati appaiono soggetti al
movimento e da esso animati, ma è chiaro che non derivano dalle file postume del
futurismo. Potrebbero essere considerati quali esiti di proiezioni effettuate da più punti
di vista, ora interni, ora esterni e cioè quello svolgersi di vedute, quell’accavallarsi di
luci informi evocherebbero altre esperienze, non ultima quella del cubismo. Ma nessuno
di questi riferimenti è convincente. È vero: nelle proposte c’è il movimento e c’è pure,
in certa parte, il superamento o, che dir si voglia, un inizio di dissoluzione della forma,
ma le immagini, così viene da credere, hanno accensioni sempre nuove. Sono dei lampi
che, come accennato, si svolgono nel tempo e vivono con le intensità e i colori delle
emozioni. In ogni dipinto si vede la realtà: ora è solo un breve, ma acuto, riferimento,
altra volta è una descrizione più diffusa, così che il figurativo si coniuga, in uno spartito
perfettamente accordato, con i termini estremi dell’astrazione. Il racconto di ciascun
quadro è subito chiaramente leggibile. Questo motivo collega l’artista alla nostra
tradizione pittorica ed evidenzia un linguaggio grafico, in genere essenziale, di rara
efficacia. E nell’ambito contestuale si affermano sprazzi improvvisi di luminosità
simultanee a chiarori, lembi di blu, frange di rossi, albe di giallo, come suoni vicini e
lontani di colori che sorgono dai luoghi profondi dell’interiorità.
Franco Ruinetti
Oltre i colori della percezione
Dai sentieri dell’anima agli squarci di luce, tra le iridescenti, composte scomposizioni di
Vittorio Angini. L’universo creativo di Vittorio Angini è il frutto di una profonda
esplorazione dell’artista che, partendo dalle radici del pensiero umano e sviluppandosi
come i vividi colori delle sue opere in ogni direzione, in vibranti, fantastiche esplosioni
controllate dalla sua ricerca per sondare e possibilmente approfondire gli indefinibili
spazi multidimensionali della percezione spirituale, sembra proiettarsi nella continua e
sterminata metamorfosi di ogni concetto artistico, quasi a cercare nei meandri della
propria coscienza l’origine primordiale dell’esistenza dell’uomo e delle proprie
emozioni. Tra le molteplici discipline artistiche intraprese da Vittorio Angini nel corso
del tempo, che consentono di intravedere l’anima dell’artista paradossalmente suddivisa
in sfaccettature simili al perfetto taglio di un brillante, si evidenziano diversi aspetti
della sua eclettica, raffinata produttività creativa, tra cui non possono passare
inosservate le meravigliose sculture bronzee dei pagliacci giocosi e la loro metamorfica
trasposizione in veri e propri gioielli, nei quali la raffinatezza dell’argento e la
peculiarità della vetreria di Murano si fondono e prendono vita dal talento di questo
eclettico artista. Ho avuto modo di scoprire questo Maestro attraverso varie fasi della
sua produzione artistica, in periodi diversi e in discipline artistiche dissimili, in cui
fantasia e ricerca si amalgamano adeguatamente in un magico risultato.
Nell’accarezzare con lo sguardo le opere di Vittorio Angini e nel perdersi concretamente
nei fantastici scorci dei suoi paesaggi colmi di colori e di poetiche tematiche, che
invitano alla riflessione e si insinuano benevolmente nell’anima dello spettatore
esigente, è gioco forza entrare nell’universo multicromatico del suo immaginario e
colloquiare immediatamente con l’Artista nel linguaggio a lui più congeniale, quello
della sua tavolozza. Approdare con la mente al poetico mondo che l’artista Vittorio
Angini ci invita a visitare attraverso le sue vivacissime opere iridescenti, scansionate
sapientemente e offerte allo spettatore alla stregua di una meravigliosa lettura che
induce alla intelligibilità globale, o proposte come gradevoli sinfonie in grado di
produrre, nell’anima di chiunque, sensazioni capaci di travolgere e rivoluzionare i
cardini della comune immaginazione, è come immergersi nella luce di un nuovo giorno
foriero di gioiosità che induce a profonde riflessioni. Diversamente da altri suoi
contemporanei che, fossilizzando ogni ulteriore ricerca nel nome dell’umano egoismo,
talvolta si adagiano sui risultati raggiunti, egli propende con certosina applicazione alla
continua ricerca di nuovi linguaggi pittorici, fortificando la propria attitudine alla
comunicazione universale, attraverso la naturale vocazione all’insegnamento dettata dal
personale istinto di porgere, attraverso liriche visioni, un esplicito invito alla
contemplazione e all’apprendimento, quale fantastico dono di emozioni naturali
scaturite come magicamente dalle sue creazioni, per quell’innato bisogno di
divulgazione del sapere immortalato magistralmente in ogni sua opera. Talvolta l’artista
sembra voler sottolineare, con le sue tematiche, alcuni aspetti paradossali della natura
meravigliosa che ci circonda, e che forse non siamo più in grado di apprezzare senza
l’ausilio di qualcuno in grado di farci riflettere sulla sublime perfezione della semplicità
e della complessità della vita. Il paese dei colori, Notturno, La ruspa ferita, Tornano le
rondini, Paese delle meraviglie, La musa, Visione, Festa di colori, sono solo alcuni titoli
delle composizioni pittoriche di Vittorio Angini: opere alternativamente cariche di
colore e nel contempo come scolpite sulla tela con la delicatezza di un antico incisore.
L’approccio coloristico, prevalentemente solare, alla fervida creatività compositiva di
Angini consente, talvolta, all’osservatore più preparato di trasformare virtualmente
segni, colori e tagli di luce, armoniosamente prevalenti in ogni opera dell’artista aretino,
in brani musicali in netto contrasto tra loro, quasi che l’andamento regolare di una
sinfonia melodica eseguita da una grande orchestra, si trasformi all’improvviso, alla
stregua di una immediata doccia gelata, in una modernissima e apprezzabilissima
esecuzione di jazz dall’effetto dirompente. Nel gioco artistico professionale abilmente
gestito dalla capacità dell’artista, nell’impatto della materia che si fa messaggio
meticoloso di una minuziosa ricerca, anatomia del colore e sintesi mnemonica di ogni
visione si fondono egregiamente, quasi scaturissero dalla prima stesura del trattato
L’elemento spirituale nell’arte di Wassily Kandinsky, restando miracolosamente in
bilico tra una remota volontà liberatoria di “fuga” verso un’espressione totalmente
astratta e l’immediata “redenzione” costituita dal recupero della forma e dalla
consistenza delle immagini, composte e intercambiabili come nel magico caleidoscopio
della nostra infanzia.
L’approdo naturale all’intercambiabilità del nuovo concetto pittorico assurge così verso
una nuova dimensione in cui tutto può sembrare sublimazione estetica, simile a una
lezione di umanità e di moralità essenziale, protesa a comunicare quel messaggio
propedeutico di apertura a quel mondo ideale, purtroppo ancora immaginario. Sulle note
di Mormorio di primavera di Sinding, come tinteggiate di fresco con i vividi colori che
sembrano scaturire dalla tavolozza di Vittorio Angini, ci scostiamo dai percorsi
immaginari dei suoi dipinti per affiancare l’artista nella sua incessante ricerca della
bellezza quale raggiungimento della propria meta spirituale, nel comune tentativo di
riscoprirci più puri e più pronti a socializzare e soprattutto a non stupirci se,
nell’osservare attentamente un’opera d’arte, ci sembrerà di percepire le medesime
emozioni provate nello scorgere, per la prima volta, una delle tante meraviglie che la
natura sa offrire senza chiedere in cambio nulla.
José Van Roy Dalì (2010)
- Creator:Vittorio Angini (1946, Italian)
- Creation Year:2022
- Dimensions:Height: 29.53 in (75 cm)Width: 23.63 in (60 cm)Depth: 0.79 in (2 cm)
- Medium:
- Movement & Style:
- Period:
- Framing:Framing Options Available
- Condition:
- Gallery Location:Sofia, BG
- Reference Number:1stDibs: LU981310162602
Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana. He lives and works in Arezzo in the former Franciscan Hospice of Bagnaia. He has participated in the artistic activities of many cultural groups including: the “Cultural Center
Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
Italians ".
He was invited to the exhibition of figurative arts in Siena and to "Bolsena Arte 82". Three works of him make
part of the traveling exhibition "Mondial 1986". Angini attended the School of Goldsmithing and
Jewelery of "Uno AErre", developing refined artistic skills such as to be required by
the most important goldsmith companies in Arezzo and to undertake a collaboration with the Private Mint of
Rome.
In 2007 he was invited by Josè Van Roy Dalì, son of art of the famous Catalan painter, to
participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
the "Vittoriano".
Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
were exhibited at the "Galleria Tondinelli" in Rome.
In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
About the Seller
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Located in Sofia, BG
"La grandi calle" is a colorful art line painting by Maestro Vittorio Angini
About the artwork:
TECHNIQUE: oil painting on canvas
STYLE: Impressionist, Contemporary
Edition : Unique, signed
Weight: Approximately 3 kg.
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Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana.
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Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
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participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
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Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
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In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
His artworks are owned in museum and private collections worldwide.
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Dicono di Angini
Tra spiritualità e colore
La scomposizione delle sue opere è frutto di quella della sua anima, sempre alla ricerca
di qualcosa che vada oltre. Nei suoi occhi, come nelle sue tele, c’è una malinconia
“viva” che ci attraversa e ci emoziona, trasportandoci in un mondo fantastico e
complesso; come lui. Tutta la sua vita è stata una sperimentazione artistica volta alla
conoscenza di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. Nei suoi colori predomina il
giallo della luce divina e della speranza.
Una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica come
strumento di conoscenza, come atto di autoriflessione, attraverso l’indagine del proprio
vissuto, in costante tensione con l’esterno, quasi volesse far emergere quel tripudio di
emozioni che tiene nelle stanze della sua anima.
Olimpia Bruni
Intervista con Dalì
Da un’idea di Josè Van Roy Dalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si
concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì.
Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, presso la Galleria Tondinelli, nel
favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a
Roma, la prima edizione della mostra itinerante con la partecipazione degli artisti:
Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini,
Ada Cardilli, Patrizio Veronese e Mario Spigariol.
Tra gli artisti in mostra di particolare rilievo – non togliendo prestigio agli altri
partecipanti – le sorprendenti opere del pittore aretino Vittorio Angini. Invitato nel 2007
su segnalazione di Josè Van Roy Dalì, figlio d’arte del famoso pittore catalano, a
partecipare alla “Quadriennale d’Arte Contemporanea”, tenutasi a Roma presso il
“Vittoriano”, Angini collabora attualmente all’importante progetto d’arte “In mostra con
Dalì”. I suoi quadri si trovano in collezioni private negli USA, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda.
La sua pittura, risplendente di luce diffusa, penetra nella nostra capacità e sensibilità di
stimolare ricordi ancestrali, che pensiamo sepolti nei meandri della nostra memoria. In
molte delle sue opere par di cogliere una sorta di metempsicosi del colore, che nelle sue
ricercate tinte pare trasferirsi, espandersi, in ogni angolo della tela, fluttuando oltre le
rigide forme del contorno, e dove la sacralità della luce rischiara quelle impalpabili zone
della nostra anima in cui risiedono i sentimenti e le emozioni più profonde. I riverberi
della luce scaturita dal colore allargano l’immagine, che pare perdersi, oltrepassare i
confini della percezione visiva, quasi ad illustrare, ad indicare la strada di un mondo che
necessariamente dimora e vive oltre il quadro, espandendosi in orizzonti più ampi. Le
forme, i paesaggi, i giochi di colore, i ritratti, appaiono come effigi della nostra
esistenza, che coesistono nell’intercalare del ticchettio del tempo che scorre.
Addentrarsi nelle parole di Josè Van Roy Dalì è sempre oltremodo affascinante e
l’incontro avvenuto presso la sua casa museo mi ha fornito l’occasione per
approfondimenti sul pittore Vittorio Angini e su “In Mostra con Dalì”.
D. I quadri di Angini, che ha voluto appartenessero sin dagli esordi al suo “viaggio”
itinerante, svelano le verità nascoste dei nostri desideri e della nostra immaginazione.
Trovano affinità con le Sue opere d’arte ed il Suo percorso pittorico?
R. Prima di tutto trovano affinità con il mio gusto e con il mio senso estetico del bello.
Inoltre, scavando nel “labirinto” artistico di Angini, tra i lavori del passato e nei vari
percorsi, ho trovato molteplici mondi paralleli multicromatici, che mi hanno fatto
apprezzare ulteriormente il lavoro di questo artista.
D. Ho avuto modo di ammirare tra le molte opere esposte nella sua galleria privata,
appunto in Via Salvador Dalì, quelle di Vittorio Angini. So che sono state largamente
apprezzate nel mondo della cultura e dell’arte. Un suo parere strettamente personale su
tali opere?
R. Il modo immediato di trasmettere, attraverso i colori, indefinibili emozioni, con la
medesima semplicità di un grande romanziere.
D. Maestro, in questa interessante esposizione “In mostra con Dalì”, ciascun artista
presenterà, accanto alle sue, tre opere. So che ha fatto la ricerca dei pittori presenti in
mostra con molto impegno e serietà, con quale criterio li ha selezionati?
R. Ho saputo “ascoltare” le vibrazioni del colore e individuare, attraverso le varie
tematiche, la peculiare sensibilità di ogni singolo artista. E poi, per dirla tutta, mi sono
affidato al mio gusto personale, immaginando quali fossero le opere che avrei gradito
collocare nella mia residenza… e quali tra queste, avrebbe apprezzato anche mio padre.
D. Com’è sbocciata e che traguardi vuol raggiungere questa mostra? È puramente un
omaggio a suo padre Salvador o è un omaggio ad entrambi i Dalì o...
Category
2010s Impressionist Figurative Paintings
Materials
Oil, Canvas
Flowers - Figurative Painting Canvas Colors Blue Red Grey Yellow Pink
Located in Sofia, BG
"Flowers" is a colorful art line painting by Maestro Vittorio Angini
About the artwork:
TECHNIQUE: oil painting on canvas
STYLE: Impressionist, Contemporary
Edition : Unique, signed
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The painting is unframed
The paintings brings emotion of happiness, love, pure energy, peace and beauty represented by the vast creative power of his talent.”
Dear art lovers,
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Thank you so much! we appreciate your interest to our work.
Frame: Optional
Snow Pearl gallery offers the possibility to increase the value of this artwork by adding a gorgeous wooden Italian contemporary frame.
For some paintings we can also offer a very special ancient restored frame. The frame can be hand-carved with composition ornamentation and hand-applied, with water gilded with 22 Kt. genuine gold leaf over rouge burnishing bole and then patinated to the appropriate patina.
This will slightly increase the price, the shipping cost and the delivery time.
Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana.
He lives and works in Arezzo in the former Franciscan Hospice of Bagnaia.
He has participated in the artistic activities of many cultural groups including: the “Cultural Center
Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
Italians ".
He was invited to the exhibition of figurative arts in Siena and to "Bolsena Arte 82". Three works of him make
part of the traveling exhibition "Mondial 1986". Angini attended the School of Goldsmithing and
Jewelery of "Uno AErre", developing refined artistic skills such as to be required by
the most important goldsmith companies in Arezzo and to undertake a collaboration with the Private Mint of
Rome.
In 2007 he was invited by Josè Van Roy Dalì, son of art of the famous Catalan painter, to
participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
the "Vittoriano".
Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
were exhibited at the "Galleria Tondinelli" in Rome.
In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
His artworks are owned in museum and private collections worldwide.
Our gallery provides Certificate of authenticity of this artwork.
Dicono di Angini
Tra spiritualità e colore
La scomposizione delle sue opere è frutto di quella della sua anima, sempre alla ricerca
di qualcosa che vada oltre. Nei suoi occhi, come nelle sue tele, c’è una malinconia
“viva” che ci attraversa e ci emoziona, trasportandoci in un mondo fantastico e
complesso; come lui. Tutta la sua vita è stata una sperimentazione artistica volta alla
conoscenza di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. Nei suoi colori predomina il
giallo della luce divina e della speranza.
Una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica come
strumento di conoscenza, come atto di autoriflessione, attraverso l’indagine del proprio
vissuto, in costante tensione con l’esterno, quasi volesse far emergere quel tripudio di
emozioni che tiene nelle stanze della sua anima.
Olimpia Bruni
Intervista con Dalì
Da un’idea di Josè Van Roy Dalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si
concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì.
Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, presso la Galleria Tondinelli, nel
favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a
Roma, la prima edizione della mostra itinerante con la partecipazione degli artisti:
Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini,
Ada Cardilli, Patrizio Veronese e Mario Spigariol.
Tra gli artisti in mostra di particolare rilievo – non togliendo prestigio agli altri
partecipanti – le sorprendenti opere del pittore aretino Vittorio Angini. Invitato nel 2007
su segnalazione di Josè Van Roy Dalì, figlio d’arte del famoso pittore catalano, a
partecipare alla “Quadriennale d’Arte Contemporanea”, tenutasi a Roma presso il
“Vittoriano”, Angini collabora attualmente all’importante progetto d’arte “In mostra con
Dalì”. I suoi quadri si trovano in collezioni private negli USA, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda.
La sua pittura, risplendente di luce diffusa, penetra nella nostra capacità e sensibilità di
stimolare ricordi ancestrali, che pensiamo sepolti nei meandri della nostra memoria. In
molte delle sue opere par di cogliere una sorta di metempsicosi del colore, che nelle sue
ricercate tinte pare trasferirsi, espandersi, in ogni angolo della tela, fluttuando oltre le
rigide forme del contorno, e dove la sacralità della luce rischiara quelle impalpabili zone
della nostra anima in cui risiedono i sentimenti e le emozioni più profonde. I riverberi
della luce scaturita dal colore allargano l’immagine, che pare perdersi, oltrepassare i
confini della percezione visiva, quasi ad illustrare, ad indicare la strada di un mondo che
necessariamente dimora e vive oltre il quadro, espandendosi in orizzonti più ampi. Le
forme, i paesaggi, i giochi di colore, i ritratti, appaiono come effigi della nostra
esistenza, che coesistono nell’intercalare del ticchettio del tempo che scorre.
Addentrarsi nelle parole di Josè Van Roy Dalì è sempre oltremodo affascinante e
l’incontro avvenuto presso la sua casa museo mi ha fornito l’occasione per
approfondimenti sul pittore Vittorio Angini e su “In Mostra con Dalì”.
D. I quadri di Angini, che ha voluto appartenessero sin dagli esordi al suo “viaggio”
itinerante, svelano le verità nascoste dei nostri desideri e della nostra immaginazione.
Trovano affinità con le Sue opere d’arte ed il Suo percorso pittorico?
R. Prima di tutto trovano affinità con il mio gusto e con il mio senso estetico del bello.
Inoltre, scavando nel “labirinto” artistico di Angini, tra i lavori del passato e nei vari
percorsi, ho trovato molteplici mondi paralleli multicromatici, che mi hanno fatto
apprezzare ulteriormente il lavoro di questo artista.
D. Ho avuto modo di ammirare tra le molte opere esposte nella sua galleria privata,
appunto in Via Salvador Dalì, quelle di Vittorio Angini. So che sono state largamente
apprezzate nel mondo della cultura e dell’arte. Un suo parere strettamente personale su
tali opere?
R. Il modo immediato di trasmettere, attraverso i colori, indefinibili emozioni, con la
medesima semplicità di un grande romanziere.
D. Maestro, in questa interessante esposizione “In mostra con Dalì”, ciascun artista
presenterà, accanto alle sue, tre opere. So che ha fatto la ricerca dei pittori presenti in
mostra con molto impegno e serietà, con quale criterio li ha selezionati?
R. Ho saputo “ascoltare” le vibrazioni del colore e individuare, attraverso le varie
tematiche, la peculiare sensibilità di ogni singolo artista. E poi, per dirla tutta, mi sono
affidato al mio gusto personale, immaginando quali fossero le opere che avrei gradito
collocare nella mia residenza… e quali tra queste, avrebbe apprezzato anche mio padre.
D. Com’è sbocciata e che traguardi vuol raggiungere questa mostra? È puramente un
omaggio a suo padre Salvador o è un omaggio ad entrambi i Dalì o...
Category
2010s Impressionist Figurative Paintings
Materials
Canvas, Oil
Next Door - Figurative Painting Canvas Colors Blue Red Grey Yellow Pink
Located in Sofia, BG
"Next door" is a colorful art line painting by Maestro Vittorio Angini
About the artwork:
TECHNIQUE: oil painting on canvas
STYLE: Impressionist, Contemporary
Edition : Unique, signed
Weight: Approximately 3 kg.
The painting is unframed
The paintings brings emotion of happiness, love, pure energy, peace and beauty represented by the vast creative power of his talent.”
Dear art lovers,
if you like the art of Maestro Vittorio Angini please click the link to follow this artist and art gallery Snow Pearl to discover all our artists and beautiful artworks.
Thank you so much! we appreciate your interest to our work.
Frame: Optional
Snow Pearl gallery offers the possibility to increase the value of this artwork by adding a gorgeous wooden Italian contemporary frame.
For some paintings we can also offer a very special ancient restored frame. The frame can be hand-carved with composition ornamentation and hand-applied, with water gilded with 22 Kt. genuine gold leaf over rouge burnishing bole and then patinated to the appropriate patina.
This will slightly increase the price, the shipping cost and the delivery time.
Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana.
He lives and works in Arezzo in the former Franciscan Hospice of Bagnaia.
He has participated in the artistic activities of many cultural groups including: the “Cultural Center
Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
Italians ".
He was invited to the exhibition of figurative arts in Siena and to "Bolsena Arte 82". Three works of him make
part of the traveling exhibition "Mondial 1986". Angini attended the School of Goldsmithing and
Jewelery of "Uno AErre", developing refined artistic skills such as to be required by
the most important goldsmith companies in Arezzo and to undertake a collaboration with the Private Mint of
Rome.
In 2007 he was invited by Josè Van Roy Dalì, son of art of the famous Catalan painter, to
participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
the "Vittoriano".
Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
were exhibited at the "Galleria Tondinelli" in Rome.
In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
His artworks are owned in museum and private collections worldwide.
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Dicono di Angini
Tra spiritualità e colore
La scomposizione delle sue opere è frutto di quella della sua anima, sempre alla ricerca
di qualcosa che vada oltre. Nei suoi occhi, come nelle sue tele, c’è una malinconia
“viva” che ci attraversa e ci emoziona, trasportandoci in un mondo fantastico e
complesso; come lui. Tutta la sua vita è stata una sperimentazione artistica volta alla
conoscenza di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. Nei suoi colori predomina il
giallo della luce divina e della speranza.
Una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica come
strumento di conoscenza, come atto di autoriflessione, attraverso l’indagine del proprio
vissuto, in costante tensione con l’esterno, quasi volesse far emergere quel tripudio di
emozioni che tiene nelle stanze della sua anima.
Olimpia Bruni
Intervista con Dalì
Da un’idea di Josè Van Roy Dalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si
concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì.
Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, presso la Galleria Tondinelli, nel
favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a
Roma, la prima edizione della mostra itinerante con la partecipazione degli artisti:
Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini,
Ada Cardilli, Patrizio Veronese e Mario Spigariol.
Tra gli artisti in mostra di particolare rilievo – non togliendo prestigio agli altri
partecipanti – le sorprendenti opere del pittore aretino Vittorio Angini. Invitato nel 2007
su segnalazione di Josè Van Roy Dalì, figlio d’arte del famoso pittore catalano, a
partecipare alla “Quadriennale d’Arte Contemporanea”, tenutasi a Roma presso il
“Vittoriano”, Angini collabora attualmente all’importante progetto d’arte “In mostra con
Dalì”. I suoi quadri si trovano in collezioni private negli USA, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda.
La sua pittura, risplendente di luce diffusa, penetra nella nostra capacità e sensibilità di
stimolare ricordi ancestrali, che pensiamo sepolti nei meandri della nostra memoria. In
molte delle sue opere par di cogliere una sorta di metempsicosi del colore, che nelle sue
ricercate tinte pare trasferirsi, espandersi, in ogni angolo della tela, fluttuando oltre le
rigide forme del contorno, e dove la sacralità della luce rischiara quelle impalpabili zone
della nostra anima in cui risiedono i sentimenti e le emozioni più profonde. I riverberi
della luce scaturita dal colore allargano l’immagine, che pare perdersi, oltrepassare i
confini della percezione visiva, quasi ad illustrare, ad indicare la strada di un mondo che
necessariamente dimora e vive oltre il quadro, espandendosi in orizzonti più ampi. Le
forme, i paesaggi, i giochi di colore, i ritratti, appaiono come effigi della nostra
esistenza, che coesistono nell’intercalare del ticchettio del tempo che scorre.
Addentrarsi nelle parole di Josè Van Roy Dalì è sempre oltremodo affascinante e
l’incontro avvenuto presso la sua casa museo mi ha fornito l’occasione per
approfondimenti sul pittore Vittorio Angini e su “In Mostra con Dalì”.
D. I quadri di Angini, che ha voluto appartenessero sin dagli esordi al suo “viaggio”
itinerante, svelano le verità nascoste dei nostri desideri e della nostra immaginazione.
Trovano affinità con le Sue opere d’arte ed il Suo percorso pittorico?
R. Prima di tutto trovano affinità con il mio gusto e con il mio senso estetico del bello.
Inoltre, scavando nel “labirinto” artistico di Angini, tra i lavori del passato e nei vari
percorsi, ho trovato molteplici mondi paralleli multicromatici, che mi hanno fatto
apprezzare ulteriormente il lavoro di questo artista.
D. Ho avuto modo di ammirare tra le molte opere esposte nella sua galleria privata,
appunto in Via Salvador Dalì, quelle di Vittorio Angini. So che sono state largamente
apprezzate nel mondo della cultura e dell’arte. Un suo parere strettamente personale su
tali opere?
R. Il modo immediato di trasmettere, attraverso i colori, indefinibili emozioni, con la
medesima semplicità di un grande romanziere.
D. Maestro, in questa interessante esposizione “In mostra con Dalì”, ciascun artista
presenterà, accanto alle sue, tre opere. So che ha fatto la ricerca dei pittori presenti in
mostra con molto impegno e serietà, con quale criterio li ha selezionati?
R. Ho saputo “ascoltare” le vibrazioni del colore e individuare, attraverso le varie
tematiche, la peculiare sensibilità di ogni singolo artista. E poi, per dirla tutta, mi sono
affidato al mio gusto personale, immaginando quali fossero le opere che avrei gradito
collocare nella mia residenza… e quali tra queste, avrebbe apprezzato anche mio padre.
D. Com’è sbocciata e che traguardi vuol raggiungere questa mostra? È puramente un
omaggio a suo padre Salvador o è un omaggio ad entrambi i Dalì o...
Category
2010s Impressionist Figurative Paintings
Materials
Canvas, Oil
Next Door I - Figurative Painting Canvas Colors Blue Red Grey Yellow Pink
Located in Sofia, BG
"Next door" is a colorful art line painting by Maestro Vittorio Angini
About the artwork:
TECHNIQUE: oil painting on canvas
STYLE: Impressionist, Contemporary
Edition : Unique, signed
Weight: Approximately 3 kg.
The painting is unframed
The paintings brings emotion of happiness, love, pure energy, peace and beauty represented by the vast creative power of his talent.”
Dear art lovers,
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Thank you so much! we appreciate your interest to our work.
Frame: Optional
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For some paintings we can also offer a very special ancient restored frame. The frame can be hand-carved with composition ornamentation and hand-applied, with water gilded with 22 Kt. genuine gold leaf over rouge burnishing bole and then patinated to the appropriate patina.
This will slightly increase the price, the shipping cost and the delivery time.
Maestro Vittorio Angini was born in in 1946 in Italy in Arrezo, Toscana.
He lives and works in Arezzo in the former Franciscan Hospice of Bagnaia.
He has participated in the artistic activities of many cultural groups including: the “Cultural Center
Artistico Aretino "," Studio 8 "," Bottega d'Arte del Valdarno "," National Association of Artists
Italians ".
He was invited to the exhibition of figurative arts in Siena and to "Bolsena Arte 82". Three works of him make
part of the traveling exhibition "Mondial 1986". Angini attended the School of Goldsmithing and
Jewelery of "Uno AErre", developing refined artistic skills such as to be required by
the most important goldsmith companies in Arezzo and to undertake a collaboration with the Private Mint of
Rome.
In 2007 he was invited by Josè Van Roy Dalì, son of art of the famous Catalan painter, to
participate in the "Quadrennial of Contemporary Art Leonardo da Vinci", held in Rome at
the "Vittoriano".
Since 2009 his works have been part of the artistic project “In Mostra con Dalì” and his works are
were exhibited at the "Galleria Tondinelli" in Rome.
In 2012 he participated in the "Affordable Art Fair" in London and in 2013 in the "Tuscan Art on Tour" in
Chicago and Menasha in the United States. The artist's works are on permanent display at the gallery
Borley Twist in Chicago and Hinsdale (USA).
In 2014 at the exhibition "Memories of natures, myths and geometries" at the Chiostro del Bramante-Rome.
October 2014 - Matalon Foundation Museum Exhibition in Milan.
In 2018 Modern Gallery Arezzo
His works are exhibited in the “La Bottega” Gallery in Castellina in Chianti (Si).
His artworks are owned in museum and private collections worldwide.
Our gallery provides Certificate of authenticity of this artwork.
Dicono di Angini
Tra spiritualità e colore
La scomposizione delle sue opere è frutto di quella della sua anima, sempre alla ricerca
di qualcosa che vada oltre. Nei suoi occhi, come nelle sue tele, c’è una malinconia
“viva” che ci attraversa e ci emoziona, trasportandoci in un mondo fantastico e
complesso; come lui. Tutta la sua vita è stata una sperimentazione artistica volta alla
conoscenza di sé, degli altri e del mondo che lo circonda. Nei suoi colori predomina il
giallo della luce divina e della speranza.
Una consapevolezza del sé ottenuta mediante la sperimentazione artistica come
strumento di conoscenza, come atto di autoriflessione, attraverso l’indagine del proprio
vissuto, in costante tensione con l’esterno, quasi volesse far emergere quel tripudio di
emozioni che tiene nelle stanze della sua anima.
Olimpia Bruni
Intervista con Dalì
Da un’idea di Josè Van Roy Dalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si
concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì.
Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, presso la Galleria Tondinelli, nel
favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a
Roma, la prima edizione della mostra itinerante con la partecipazione degli artisti:
Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini,
Ada Cardilli, Patrizio Veronese e Mario Spigariol.
Tra gli artisti in mostra di particolare rilievo – non togliendo prestigio agli altri
partecipanti – le sorprendenti opere del pittore aretino Vittorio Angini. Invitato nel 2007
su segnalazione di Josè Van Roy Dalì, figlio d’arte del famoso pittore catalano, a
partecipare alla “Quadriennale d’Arte Contemporanea”, tenutasi a Roma presso il
“Vittoriano”, Angini collabora attualmente all’importante progetto d’arte “In mostra con
Dalì”. I suoi quadri si trovano in collezioni private negli USA, Canada, Australia,
Nuova Zelanda, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda.
La sua pittura, risplendente di luce diffusa, penetra nella nostra capacità e sensibilità di
stimolare ricordi ancestrali, che pensiamo sepolti nei meandri della nostra memoria. In
molte delle sue opere par di cogliere una sorta di metempsicosi del colore, che nelle sue
ricercate tinte pare trasferirsi, espandersi, in ogni angolo della tela, fluttuando oltre le
rigide forme del contorno, e dove la sacralità della luce rischiara quelle impalpabili zone
della nostra anima in cui risiedono i sentimenti e le emozioni più profonde. I riverberi
della luce scaturita dal colore allargano l’immagine, che pare perdersi, oltrepassare i
confini della percezione visiva, quasi ad illustrare, ad indicare la strada di un mondo che
necessariamente dimora e vive oltre il quadro, espandendosi in orizzonti più ampi. Le
forme, i paesaggi, i giochi di colore, i ritratti, appaiono come effigi della nostra
esistenza, che coesistono nell’intercalare del ticchettio del tempo che scorre.
Addentrarsi nelle parole di Josè Van Roy Dalì è sempre oltremodo affascinante e
l’incontro avvenuto presso la sua casa museo mi ha fornito l’occasione per
approfondimenti sul pittore Vittorio Angini e su “In Mostra con Dalì”.
D. I quadri di Angini, che ha voluto appartenessero sin dagli esordi al suo “viaggio”
itinerante, svelano le verità nascoste dei nostri desideri e della nostra immaginazione.
Trovano affinità con le Sue opere d’arte ed il Suo percorso pittorico?
R. Prima di tutto trovano affinità con il mio gusto e con il mio senso estetico del bello.
Inoltre, scavando nel “labirinto” artistico di Angini, tra i lavori del passato e nei vari
percorsi, ho trovato molteplici mondi paralleli multicromatici, che mi hanno fatto
apprezzare ulteriormente il lavoro di questo artista.
D. Ho avuto modo di ammirare tra le molte opere esposte nella sua galleria privata,
appunto in Via Salvador Dalì, quelle di Vittorio Angini. So che sono state largamente
apprezzate nel mondo della cultura e dell’arte. Un suo parere strettamente personale su
tali opere?
R. Il modo immediato di trasmettere, attraverso i colori, indefinibili emozioni, con la
medesima semplicità di un grande romanziere.
D. Maestro, in questa interessante esposizione “In mostra con Dalì”, ciascun artista
presenterà, accanto alle sue, tre opere. So che ha fatto la ricerca dei pittori presenti in
mostra con molto impegno e serietà, con quale criterio li ha selezionati?
R. Ho saputo “ascoltare” le vibrazioni del colore e individuare, attraverso le varie
tematiche, la peculiare sensibilità di ogni singolo artista. E poi, per dirla tutta, mi sono
affidato al mio gusto personale, immaginando quali fossero le opere che avrei gradito
collocare nella mia residenza… e quali tra queste, avrebbe apprezzato anche mio padre.
D. Com’è sbocciata e che traguardi vuol raggiungere questa mostra? È puramente un
omaggio a suo padre Salvador o è un omaggio ad entrambi i Dalì o...
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At any rate: who wouldn't want to come home to find a large bunch of glorious lilac as they come home?
The artist is Emile Baudoux (1850 -1929), who studied with Humbert and Cabanel. Paris-born, he liked to work in Normandy, where he had his studio. He exhibited his work at the "Salon des Artistes Français" until 1927, where he obtained a gold medal in 1910.
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