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Very Nice Early 20th Century Russian Silver Travel Icon

About the Item

An amazing early 20th century Russian silver travel icon represent Queen Elena made by Pavel Pavlović Ovchinnikov, 1908-1917 find here the expertise below: perizie, restauri, mediazioni Dott. Magdelena Stoyanova arte bizantina © arte antica e moderna dell’Europa dell’Est © arte russa icone© lacche © tappeti© pittura ad olio© tempera© cuoio dorato e dipinto© stampe© incisioni© argenti© mosaici Castello 1029/A, 30122 Venezia. Icona Regina Elena Mosca, fabbrica di Pavel Pavlović Ovcinnikov, 1908-1917, pittura a tempera, argento, stampaggio, 13.5 x 6.8 cm. La piccola icona da viaggio a forma d'arco a tutto sesto rappresenta, nel centro, la regina russa Olga, battezzata Elena, a statura intera. Lei veste un costume tipicamente russo, diverso da quelli bizantini: sotto una camicia verde con copricapo e lunga fino alle caviglie, sopra una tunica blu più corta, rifinita con una bordatura fondo oro perlinata e ornata con delle pietre preziose. Un lungo manto con lo strascico, di colore rosso, avvolge la figura della santa che, nella sua mano destra, tiene una croce e con la sinistra indica la strada col gesto tipico per le icone della Vergine Odighitria. Sul copricapo verde si scorge una corona tripartita di sagoma, pure essa, tipicamente russa. L'aureola è percorsa da una scritta incisa in cirillico: СВ. ЦАР. ЕЛЕНА (La Santa Regina Elena). Sotto il nome di regina Elena la chiesa russa venera la memoria della principessa russa Olga, distinta per la sua bellezza, intelligenza e saggezza. Moglie del principe Igor, dopo la morte del marito, per la minore età del figlio Sviatoslav, lei dovette occuparsi della guida del paese, difendendolo dai nemici. Fu molto amata dal suo popolo per la clemenza, saggezza e giustizia con le quali affrontava tutte le domande a lei rivolte. Quando il figlio Sviatoslav si fece uomo, lei gli trasferì la gestione degli affari statali in modo da avere più tempo per opere di beneficenza. In età avanzata, dopo aver preso familiarità con le dogme del cristianesimo e averle creduto, si diresse verso Costantinopoli dove si fece battezzare e ricevette il nome Elena. Secondo alcune fonti questo succedette nel 954, secondo altri - nel 955 o nel 957. Diverse opinioni regnano anche in proposito al patriarca, Poliest o Teofilakt, e all'imperatore, Tzimishi o Costantino, durante il cui mandato lei visitò Costantinopoli. Al suo ritorno in Russia la regina Olga si dedicò alla diffusione della fede cristiana ed all'abolizione del paganesimo e delle venerazioni di idoli. Fu opera sua la costruzione della prima chiesa lignea di Santa Sofia a Kiev e anche se non potè assistere in vita alla conversione dell’ intero popolo nella religione cristiana, fece molto per far avvicinare quel passo. Nelle antiche vite dei santi russi Olga-Elena viene paragonata all'alba che preannuncia il levarsi del sole spirituale. Assieme al nipote, Vladimir, a cui impartì le prime lezioni in fede cristiana, lei ricevette l'onore di essere chiamata "pari agli apostoli". Morì nel 969. Le sue reliquie furono ritrovate miracolosamente intatte da suo nipote Vladimir e trasferite nella Desiatinnaja di Kiev. Già prima dell'invasione mongola esse furono proclamate miracolose e lei - santa. Una messa solenne dedicata alla santa Olga-Elena apparve attorno alla metà del secolo XV; fino ad allora le sue celebrazioni seguirono i Minei comuni. All'inizio del secolo XVIII, per cause nefaste, le reliquie furono nascoste in un luogo sconosciuto. Tutto il fondo della tavoletta è coperto da oklad in argento rinchiuso da un bordo tubolare e graficamente diviso in due. La fascia in basso, in scorcio prospettico, è composta da moduli quadrati uniformi, resi a scacchi grazie all'alternarsi delle loro scanalature da posizione verticale in orizzontale. La fascia di sopra è costituita da una raggiera che rinchiude la figura della santa nel suo centro. Questa soluzione esclusivamente geometrica e prospettica del rivestimento, realizzata con semplicissimi espedienti tecnici e con mezzi meccanici, è assai lontana dall’aspetto delle icone ortodosse, tuttavia si abbina perfettamente con la squisita pittura a tempera dell'immagine in stile del tutto tradizionale. Pur servendosi di elementi che troviamo già nell'arte ecclesiastica del barocco, per il gioco di luce riflettuta, ottenuto praticamente con il solo cambio dell'angolazione di una scanalatura, essa richiama da vicino gli esperimenti ottici condotti da alcuni pittori all'inizio del secolo XX, l'op art di Victor Vasarelli particolarmente. La quasi completa assenza di figure materiali sullo sfondo dell'oklad non può non ricordare che proprio in quegl’ anni in Russia, nell'ambito delle ricerche avanguardiste vennero esibiti i quadri più fanaticamente suprematisti di Kasimir Malević, sottoposte all'ambizione di ritrattare l'immateriale che lo fece rivisionare per l'altro anche alcuni punti cardinali dell'estetica bizantina, specialmente la teoria dell'icona con la sua tesi che il divino, l'immateriale, possa essere raffigurato con segni ed immagini materiali. Più di una testimonianza conservata oggi negli immensi musei russi ci fa pensare che le potenzialità autonome delle arti visive eccitavano la fantasia non solo degli avanguardisti russi. La ricerca di un proprio linguaggio, diverso da quello degli altri generi artistici e funzionale alla destinazione degli oggetti e dei specifici materiali utilizzati era all'ordine del giorno per l'alta gioielleria russa forse più che in ogni altro settore. Non è possibile identificare l'argentiere che ha creato questo rivestimento. Il suo marchio "FG" in caratteri cirillici, affiancato da quello di un assaggiatore moscovita in carico tra 1908-1917, è impresso a destra, in basso. Questi punzoni sono ripetuti sulla piega inferiore assieme al punzone della purezza dell'argento (84 zolotniki) e al punzone del fabbricante di manufatti d'oro e d'argento P. Ovcinnicov. Un rivestimento di icona decorato con simile raggiera attorno alle figure centrali è esposto nella collezione di icone russe della banca San Paolo - Intesa a palazzo Leoni Montanari, Vicenza. Pavel Pavlović Ovcinnikov era figlio del famoso gioielliere Pavel Akimović Ovcinnikov, uno dei fornitori della corte imperiale. Dopo la morte del padre nel 1888, la gestione della ditta con sede a Mosca e filiale a San Pietroburgo fu continuata dai figli, Mihail, Aleksandr, Pavel e Nikolai. Il giovane Pavel frequentò tra il 1883 -86 la scuola degli Stroganov a Mosca. Venezia, 11.08.2007 In fede: Magdelena Stoyanova.

Creator:
Pavel Ovchinnikov (Artist)
Dimensions:
Height: 5.32 in (13.5 cm)Width: 2.68 in (6.8 cm)Depth: 0.6 in (1.5 cm)
Style:
Arts and Crafts (Of the Period)
Materials and Techniques:
Silver,Wood,Engraved,Painted
Place of Origin:
Russia
Period:
Early 20th Century
Date of Manufacture:
1908-1917
Condition:
Seller Location:
Venice-Lido, IT
Reference Number:
Seller: 381stDibs: LU226935561543

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