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UnknownAnonimo pittore del XVII Secolo, da Giuseppe Cesari, L'estasi di San Francesco1600
1600
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Anonimo Pittore da Giuseppe Cesari detto il Cavalier D’Arpino
L’estasi di San Francesco
Olio su tavola, Sec. XVII, cm 56,5x41,4; con cornice 78x64
Il dipinto raffigura il momento dell'estasi di San Francesco a seguito delle visione del serafino che gli ha impresso le stimmate sulle mani e sul costato. Il suo corpo, privo di forze, è languidamente abbandonato e sostenuto da due angeli. L'episodio è raccontato nella Legenda maior di San Bonaventura da Bagnoregio ed è metafora dell'atto con cui San Francesco, dopo aver ricevuto le stimmate, rinasce ad una nuova vita come alter Christus, portando visibilmente sul suo corpo i segni della Passione e morte di Cristo.
L'elegante composizione dipende da un'invenzione di Giuseppe Cesari, il cavalier d'Arpino, che conosciamo grazie all'incisione di Philip Galle (1537-1612) (British Museum, cm 23 x 164). Il foglio reca infatti le seguenti iscrizioni per connotare gli artisti: "losephus Arpinus invent. - Theodrus Galle Sculp. - Phls Galle excudit" e il titolo dell'opera: "Hac iter est FRANCISCE tuum: Mortalibus oris /
Exemptum Aligeri te super astra vehunt"
La composizione del cavalier d'Arpino fu presa a modello da vari artisti, tra cui l'anonimo autore del nostro dipinto. Se ne segnalano almeno altre tre versioni: presso il Convento della chiesa Nuova di Assisi (olio su tela, cm 113 x 75); presso la Pinacoteca Rambaldi, Museo di Villa Luca a Coldirodi di Sanremo (Imperia) e infine quella messa in vendita presso Colasanti, Casa d'aste Roma, 20 maggio
2020, lotto 86 (olio su tela, cm 120 x 88.
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Anonymous Painter by Giuseppe Cesari known as the Cavalier D’Arpino
The ecstasy of St. Francis
Oil on panel, 17th century, 56.5x41.4 cm; with frame 78x64
The painting depicts the moment of the ecstasy of St. Francis following the vision of the seraph who imprinted the stigmata on his hands and side. His body, devoid of strength, is languidly abandoned and supported by two angels. The episode is recounted in the Major Legend of San Bonaventura da Bagnoregio and is a metaphor for the act by which St. Francis, after receiving the stigmata, is reborn to a new life as an alter Christus, visibly bearing the signs of the Passion and death on his body. of Christ.
The elegant composition depends on an invention by Giuseppe Cesari, the cavalier d'Arpino, whom we know thanks to the engraving by Philip Galle (1537-1612) (British Museum, 23 x 164 cm). In fact, the sheet bears the following inscriptions to connote the artists: "losephus Arpinus invent. - Theodrus Galle Sculp. - Phls Galle excudit" and the title of the work: "Hac iter est FRANCISCE tuum: Mortalibus oris /
Exemptum Aligeri te super astra vehunt "
The composition of the Cavalier d'Arpino was taken as a model by various artists, including the anonymous author of our painting. At least three other versions are reported: at the Convent of the Nuova church in Assisi (oil on canvas, 113 x 75 cm); at the Pinacoteca Rambaldi, Museum of Villa Luca in Coldirodi di Sanremo (Imperia) and finally the one put up for sale at Colasanti, Casa d'aste Rome, 20 May
2020, lot 86 (oil on canvas, 120 x 88 cm.
- Creation Year:1600
- Dimensions:Height: 30.71 in (78 cm)Diameter: 25.2 in (64 cm)
- More Editions & Sizes:cm 56,5x41,4Price: $32,725
- Medium:
- Movement & Style:
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- Condition:
- Gallery Location:Balerna, CH
- Reference Number:1stDibs: LU2122210907652
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