David W. Haddon

Antique British Oil Portrait The Fishermans Cottage, Original Oil, Signed

c.1900s

''Portrait of a Lady in Pink" by Édouard Righetti (1924-2001) Signed lower front and back oil painting on canvas, beautifully painted with rick thick impasto oil and bold colors. v...

Artist/ School: French School, mid 20th century, signed with initials and fully verso. Title: Portrait of a Man sitting writing, wearing spectacles and a green jacket/ jumper. Me...

1920's Portrait of an Elegant Woman, Oil Painting, British British School, Early 20th Century Oil painting on wood panel, unframed Board size: 9.25 x 6 inches Quite a stunning portr...

Sombre Gentlemen, Male Portrait, Original Impressionist Oil Painting British School, Mid 20th Century Oil painting on board, unframed Board size: 18 x 24 inches Incredibly stylish p...

Portrait of a Young Boy, Titled "Boy", Original Impressionist Oil Painting By the British artist, JM Green, Mid 20th Century Signed and titled 'Boy' verso Oil painting on board, unfr...

Girl with the Gun, Stylised Portrait, Signed Oil Painting by Larissa Ickx, Belgian 20th century Signed on the lower right hand corner Oil painting on canvas, unframed Canvas size: 47...

This absolutely charming exhibited British Victorian oil painting is by female artist Maria Louisa Angus. Painted in 1891, it was exhibited at the Royal Academy that same year. The composition is an interior scene with two young girls on a sofa, looking at a picture book and keeping 'out of mischief' as it is entitled. The room holds an exotic mix of oriental objects and a gorgeous umbrella plant in a gleaming terracotta pot. The girls themselves are sat on a beautifully detailed fur throw, looking at a book, with a marine painting on the wall behind them. The brushwork and colouring are superb and the pink of the older girl's dress is picked up throughout the room. A really lovely painting by a very talented Victorian female artist. Signed and dated M.L. Angus 1891 lower left. Provenance. Exhibited at the London, Royal Academy, 1891, no. 841 entitled Out of Mischief. Anonymous, sale, Doyle, New York, May 20, 1998, lot 161, illustrated. Private collection, Newport, Rhode Island. Condition. Oil on canvas, 27 inches by 20 inches unframed and in good condition. Frame. Housed in a gilt frame, 34 inches by 27 inches framed and in good condition. Maria Louisa Angus (1863 - 1934) was born in Southwark on 29th July 1863, the daughter of a printer. She studied at the Lambeth School of Art in 1886 and established a studio at 1a Cowley Street in Westminster, later she worked out of Powers Studio in Ruskin House, Rochester Row. She specialised in genre subjects and some landscapes. She exhibited 10 pictures at the Royal Academy between 1888 and 1893 as well as many London Galleries and Societies. In 1913 she exhibited in the Anglo German Exhibition...

This lovely Scottish Edwardian interior portrait oil painting is by noted Scottish artist Arthur Percy Dixon. Painted in 1906 it is a seated portrait of a lady in the corner of a roo...

This lovely British Victorian oil painting is by noted artist John Eaton Walker. Painted circa 1855 it is portrait in an interior of a beautiful young woman in a yellow satin dress. ...

This superb French Victorian portrait oil painting is by noted French society painter Jules-Elie Delaunay. Painted in 1883 it is a three-quarter length profile portrait of the Marquesa de Escombreras. Her full name was Trinidad Maria Piedad Fulgenico de Aguirre. She was born in 1824 in Cartagena, Spain, the seventh and last child of Jose de Aguirre, a retired naval officer. On October 22nd 1843 she married Frenchman Hilarion Roux (1819-1898) who was a banker from Marseille who settled in Cartegena in January 1843. After her marriage she was known as Trinidad Roux. Hilarion Roux had arrived in Cartagena first to trade silver. He quickly became one of the main lead industrialists in Catagena then in the Mediterranean area. The couple later lived in France again, in Marseille and later in Paris, where Trinidad died in 1905 aged 81. Interestingly there is no similar portrait of her husband. In this superb painting, the Marquesa, aged about 60 in reality, is wearing a black off the shoulder dress...

Richard Hollingdale, British Victorian genre artist painted this lovely family in a cottage interior. Painted in 1855, the colourful composition is six figures of all ages around a t...

Santi di Tito Ritratto di Nobildonna Olio su tavola, Sec. XVI, cm 74x61; con cornice 116x100x9 Con procedere degli studi su Santi di Tito, del quale è stata recentemente precisata la nascita fiorentina , si viene sempre più definendo come non solo una delle personalità più interessanti della scena artistica fiorentina, ma anche come il più interessante ritrattista cittadino della seconda metà del Cinquecento. L'attribuzione di questo ritratto al pittore, che nell'impresa dello Studiolo di Francesco I fu uno dei maggiori innovatori fra i giovani riuniti da Vasari e Borghini, appare subito evidente per l’inconfondibile disegno ovale e fermo del volto, reso con un incarnato compatto dai toni rosati che si accende di naturalistiche notazioni epidermiche ma anche di una puntuale figurazioni degli elmenti decorativi dell’abito e dell’acconciatura. Sempre coerente con i modi pittorici di Santi è poi la pittura compatta con la quale vengono definiti i piani semplificati del volto delle donna, che conservano una notazione di luce e di naturale sensibilità in linea con i dettami controriformati dei quali il pittore fu uno dei più fedeli osservanti nella scena fiorentina. Sempre tipica di Santi di Tito è poi la ferma e volumetrica rappresentazione del torso e dell’abito definito nei piccoli intagli della stoffa ma allo stesso tempo semplificato nei volumi delle maniche e del busto. Ancora di santi ci sembra la notazione luministica con la quale è rilevato il disegno dell’abito attraverso stesure compatte ma sottili e trasparenti, oppure è resa la gorgiera bianca che aggiunge una luce netta all’intero dipinto. Una simile scelta pittorica appare nel Ritratto di Guido Guardi coi figli, esposto alla mostra Il Cinquecento a Firenze, (Palazzo Strozzi, 21 settembre 2017 – 21 gennaio 2018, n. IV. 5, pp. 156-157), dove, pur in un ritratto maschile, Santi di Tito usa la medesima cifra formale nella resa dei volti e delle gorgiere. Pur nell'attenzione alle caratteristiche fisionomiche, Santi di Tito conserva, infatti, una cifra disegnativa sempre evidente e riconoscibile pur col passare degli anni, un carattere stilistico che sostiene, con volumi saldi, ogni sua differente prova pittorica. Ne sono un esempio dipinti quali il Ritratto di donna con Figlia, già in collezione Koelliker2, oppure il Ritratto di Lucrezia (Emilia) e Sinibaldo di Niccol Gaddi3, tutti databili agli anni settanta del Cinquecento proprio per la stereometrica definizione delle forma. Col passare degli anni, invece, tale carattere di ascendenza bronzinesca sembra cedere sempre più in favore di una pittura più morbida e sensibile, chiamata a raggiungere esiti di naturalezza sempre maggiore. Dipinto emblematico per seguire tale percorso rimane il già citato Ritratto di Guido Guardi con i figli , dove Santi di Tito ha effigiato il capofamiglia subito dopo il suo ritorno da Roma, fra il 1564 e il 1568, al tempo in cui il Guardi commission al pittore anche una pala con una Natività per la cappella di famiglia a San Giuseppe. L’uomo, seduto su uno scranno, sembra rimandare per la posa arcaizzante alla ritrattistica di primo Cinquecento, alla quale Santi di Tito s’ispira anche per le pieghe frante ma scultoree dell’abito. Sulla stessa tavola, probabilmente verso la fine degli anni settanta del Cinquecento, il pittore venne chiamato ad aggiungere le effigi di figli, quando probabilmente l’opera era già in cornice, e lo fece con una pittura più svolta e libera, in modo da raggiungere effetti naturalistici di maggiore sensibilità. Anche nel Ritratto di donna in esame, i volumi saldi e potenti della figura spiccano sul fondo monocromo della parete con un’evidenza che farebbe pensare alle figure eseguite dalla fine degli anni Settanta del Cinquecento, al pari, appunto dei due figli di Guido Guardi. Nato a Firenze nel 1536, Santi di Tito si form prima da Bastiano da Montecarlo per passare poi dal Bronzino, del quale conserv la preferenza per volumi luminosi e torniti, a cui aggiunse un'attenzione per la chiarezza compositiva e il naturalismo richiesti dai dettami della Controriforma, che lo portarono a guardare allo stile di Scipione Pulzone...